Glossario

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TUSHITA

 
(San.) - Nel Pantheon Indù, una classe di dei della più grande purezza. Nell'exoterismo o nel Buddhismo popolare del Nord, è un Deva-loka, una regione celeste sul piano materiale, dove rinascono tutti i Bodhisattva, prima di discendere sulla terra come Buddha futuri. È uno tre stati dei Rudra, il primo; il secondo è Jaya, il terzo Aditya.

TUTTO ASSOLUTO

 
(Pit.) - Per Pitagora era la sintesi del Dieci, che si manifesta nel Verbo ed è il Potere Generatore della Creazione. Il Dieci, infatti, come Uno e Zero, riduce tutte le cifre all'unità e diventa simbolo della Divinità, dell'Universo e dell'Uomo.

TUURI

 
(Sca.) - Nella mitologia finnica è il nome del Dio delle Nubi.

TVASHTAR

 
(San.) - Altro nome di Vishvakarman, il carpentiere ed architetto degli Dei, il Vulcano della mitologia indù. Egli foggia le fattezze di ogni nascituro.

TWASHTRI

 
(San.) - Il "padre del fuoco sacro", figlio di Maya, detto Akta (o Christos, o Unto), dopo che i sacerdoti avevano sparso sulla sua testa il Soma e cosparso il corpo con il burro purificato attraverso il sacrificio. Lo stesso che Vishwakarman, l'"artista divino", il carpentiere e l'armaiolo degli Dei, il costruttore dell'universo, il grande patrono degli Iniziati indù, equivalente a S.Giuseppe, il carpentiere della Bibbia. Secondo il prof, Joly, Akta potrebbe essere Agni, o il Cristo, e Maya potrebbe essere Maria, sua madre. Secondo alcuni orientalisti, i Twashtri sarebbero una famiglia dei Marut, o Rudra.

TYCHO BRAHE

 
(Dan.) - Knudstrup 1546, Praga 1601. Astronomo danese, studiò a Copenaghen e poi in Germania. Ricco di nascita, potè compiere osservazioni a sue spese fino a quando il re di Danimarca gli diede l'isolotto di Huen ed i mezzi per installarvi un osservatorio astronomico, detto Urianenburg, che può essere considerato il primo, vero, osservatorio astronomico moderno. Dopo vent'anni, esaurite le risorse a disposizione, non avendo più mezzi, fu costretto ad abbandonare le osservazioni ed a tornare a Praga, dove divenne assistente di Giovanni Keplero. Fece studi sulla rifrazione atmosferica e compilò un catalogo di 800 stelle. Pur servendosi di strumenti primitivi, li maneggiò con tale abilità da ottenere risultati eccezionali. L'abbondante materiale ricavato lo portò a modificare il sistema tolemaico, ma per scrupoli religiosi, non accettò mai il sistema copernicano, che era stato già enunciato. Cercò disperatamente un compromesso fra i due sistemi, il che indica le grandi difficoltà esistenti all'epoca, a causa della chiesa cattolica, anche per gli spiriti più eletti, di poter perseguire liberamente le loro ricerche.

TYNDALL John

 
(Irl.) - Leighlinbridge 1820, Hindhead 1893. Fisico irlandese, divenne ingegnere a Manchester all'età di vent'anni. Studiò matematica, fisica e chimica a Marburg, dove si laureò nel 1850. Dopo un breve soggiorno a Berlino, divenne professore di chimica all'Istituto Reale di Londra. Fece ricerche di ottica, studiò la radiazione del calore e la propagazione del suono, eseguì osservazioni sui fenomeni naturali. Straordinaria la sua capacità di volgarizzare anche gli argomenti più difficili. Fra le sue opere citiamo: Frammenti di Scienza, La Scienza e l'Uomo.

TYPHAEUS

 
(Gr.) - Un famoso gigante che aveva un centinaio di teste simili a quella di un serpente o dragone e che era reputato padre dei Venti, come Shiva era padre dei Marut, "venti" anch'essi. Fece guerra agli dei, ed è identico al Typhone Egiziano.

TYPHONE

 
(Eg.) - Un aspetto, o l'ombra, di Osiride. Tifone non è, come asserisce Plutarco, il "Principio del Male" separato o il Satana degli Ebrei, ma, piuttosto, il "principio" cosmico più basso del divino corpo di Osiride, il dio in essi - poiché Osiride è l'universo personificato come ideazione, mentre Tifone è quello stesso universo, ma nella sua realizzazione materiale. I due in uno sono Vishnu-Shiva. Il vero significato del mito Egiziano è che questo Tifone sia l'involucro materiale e terrestre di Osiride che, di ciò, è lo spirito costantemente presente. Nel cap. 42 del Rituale ("Libro dei Morti"), Tifone è descritto come "Set, precedentemente chiamato Thoth". Gli Orientalisti rimasero notevolmente perplessi davanti alla scoperta che Set-Tiphon è indicato in alcuni papiri come "un dio grande e buono", ed in altri come l'incarnazione del male. Ma non è Shiva, uno degli aspetti della Trimurti Indù, descritto in alcuni posti come "il migliore e più benefico degli dei" ed in altri momenti "un tenebroso, nefasto, terribile" e "feroce dio" ? Loki, il Tifone Scandinavo, dopo essere stato descritto, nei primi tempi, come un essere benefico, il dio del fuoco, il genio tutelare del pacifico focolare domestico, non cambiò improvvisamente casta e divenne all'istante un potere del diavolo, un Satana del freddo Inferno, un demone del tipo peggiore ? C'è una buona ragione per tale invariabile trasformazione. Finchè questi dei duali, simboli duali del bene e del male necessario, della luce e dell'oscurità, sono strettamente alleati, stanno per la combinazione delle qualità umane differenziate o degli elementi che essi rappresentano - sono semplicemente una incarnazione di un medio dio personale. Appena vengono separati in due entità, ciascuna con le sue caratteristiche, allora essi diventano rispettivamente i due poli opposti del bene e del male, della luce e dell'oscurità - in breve, diventano due entità indipendenti e distinte o, piuttosto, due personalità. È solo a forza di cavilli e di sofismi che le Chiese sono riuscite fino ad oggi a conservare nella mente di pochi la divinità Ebraica nella sua interezza primordiale. Se fossero state logiche, avrebbero dovuto separare Cristo da Jehovah, luce e bontà da oscurità e male. E ciò fu quello che accadde ad Osiride-Tifone. Ma nessun Orientalista lo ha capito e quindi la loro perplessità continua ad aumentare. Ogni difficoltà nella natura di Tifone sparisce una volta che esso è accettato - come nel caso degli Occultisti - quale parte integrante di Osiride, così come Ahrimane è parte inseparabile di Ahura Mazda ed il serpente della Genesi è l'aspetto oscuro degli Elohim fusi nel nostro "Signore Dio". Tifone è un nome posteriore di Set, posteriore ma antico - antico, infatti, quanto la IV Dinastia; si legge nel Rituale: "O Tifone Set! Io ti invoco; terribile, invisibile, onnipotente Dio degli dei, tu che distruggi e dai in cambio il deserto". Tifone appartiene chiaramente alla terza categoria simbolica di Shiva il Distruttore e di Saturno - il "dio tenebroso". Nel Libro dei Morti, Set, nella sua battaglia con Thoth (saggezza) - che è la sua controparte spirituale - è evirato come Saturno-Cronos ed Urano prima di lui. Poiché Shiva è strettamente collegato al Toro Nandi - un aspetto di Brahma-Vishnu, i poteri creativi e conservatori - così Set-Tifone viene alleato al Toro Apis, essendo entrambi i tori consacrati alle loro rispettive divinità e con esse connessi. Come Tifone veniva originariamente adorato simile ad una pietra eretta, il fallo, così Shiva viene tutt'oggi rappresentato ed adorato come il lingham. Shiva è Saturno. In verità, Tifone-Set sembra siano serviti come prototipi per più di una divinità del posteriore ciclo ritualistico, che includeva perfino il dio degli Ebrei, poiché alcune delle sue cerimonie rituali passarono in blocco nelle leggi e nel canone dei riti del "popolo eletto". Chi fra gli adoratori della Bibbia conosce l'origine del capro (ez o aza) mandato nel deserto come espiazione ? Sanno essi che prima dell'esodo di Mosè, il capro era sacro a Tifone e che era sopra la sua testa che gli Egiziani confessavano i loro peccati, dopo di che l'animale veniva mandato nel deserto ? "E Aron prenderà il capro espiatorio (Azazel) ... e metterà le mani sulla testa del capro vivo e su di essa confesserà tutte le iniquità dei figli di Israele ... e lo manderà lontano ... nel deserto" (Levitico, 16). E come il capro degli Egiziani faceva un'espiazione con Tifone, così il capro degli Israeliti "faceva un'espiazione davanti al Signore" (ibidem, verso 10). Quindi, se qualcuno ricordasse solo che ogni dio antropomorfo creativo era per i filosofi antichi il "Datore di vita" e il "Distributore di Morte" - Osiride e Tifone, Ahura Mazda ed Ahrimane, ecc. - dovrebbe essere facile per lui comprendere l'affermazione fatta dagli Occultisti che Tifone era solo un simbolo del quaternario inferiore, i principi sempre incontrollabili e turbolenti della materia caotica differenziata, sia nello Universo che nell'Uomo, mentre Osiride simboleggiava la triade spirituale superiore. Tifone è accusato nel Rituale di essere uno che "ruba la ragione all'anima". Perciò egli è rappresentato in lotta con Osiride, che taglia in quattordici (due volte sette) pezzi, dopo di che, rimasto senza il suo potere equilibratore del bene e della luce, giace immerso nel male e nell'oscurità. In questo modo la favola raccontata da Plutarco diventa comprensibile come allegoria. Egli afferma che Tifone, sopraffatto nella sua lotta con Horo, "fuggì per sette giorni su di un asino e durante la sua fuga procreò i figli maschi Jerosolumos e Joudaios". Ora, poiché Tifone in un periodo posteriore era venerato sotto la forma di un asino e poichè il nome dell'asino è AO, o (foneticamente) IAO, le vocali che imitano il ragliare dell'animale, diventa evidente che Tifone era intenzionalmente fuso con il nome del Dio dei Giudei, come i nomi dei due figli generati da Tifone, Judea e Gerusalemme, suggeriscono a sufficienza.

TYR

 
(Sca.) - Nella mitologia degli antichi Germani, era il nome del Dio della guerra, il più audace e saggio di tutti gli Dei. Va ricordato che per i Germani la guerra era argomento quotidiano e ad essa si legava quanto di più sacro. Il suo nome deriva da Tiwaz, simile all'indo-europeo deious a sua volta simile al vedico Dyaus ed al greco Zeus. Tiwaz è identificato con Marte: da qui Tiwaz-day, o Tueesday, giovedì in inglese. Questa divinità appare come titolare della sovranità nel suo aspetto ordinato e giuridico, opposto e complementare ad Odino, il Sovrano Terribile.
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