Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

TEMPLE William

 
(Ing.) - Un vescovo inglese, citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta quale autore dell'opera "Religione e Scienza".

TEMPO

 
(Eso.) - Forse dal sanscrito "tapas", forse dal greco "temno", poco importa; assieme allo spazio è la cosa meno conosciuta nella sua essenza, anche se perfettamente nota nei suoi effetti. È una misura che diventa percettibile se riferita a qualcosa, ma è priva di senso in modo astratto. Se lo chiamiamo "la durata misurabile", dobbiamo prima stabilire che cos'è la durata senza usare la parola "tempo"; se, come affermano i fisici lo definiamo "quantità che segue la ragion diretta dello spazio percorso e l'inversa della velocità con cui è stato percorso" ci addentriamo in una inestricabile selva di termini, ciascuno dei quali è di per sè un mistero. Non rimane che abbandonare la terra degli scienziati ed inoltrasi, per quanto possibile, in quella dell'occulto, dove si dice qualcosa di più e di più comprensibile. Qui si dice: "Il Tempo è solo un'illusione prodotta dalla successione degli stati di coscienza, mentre si attraversa la manifestazione; esso non esiste quando non esiste una coscienza nella quale si possa produrre l'illusione". Se si immagina una retta infinita, il Presente è un punto (diverso per ogni coscienza), il Passato è la semiretta che partendo dal punto si orienta verso il senso convenzionalmente negativo, il Futuro è la semiretta che parte dal punto e si volge verso il senso convenzionalmente positivo. Sul nostro pianeta non esiste una "durata" poiché nulla rimane nel medesimo istante per un solo istante; tutto cambia incessantemente ed il Presente è solo un'impressione momentanea che le cose ci danno attraverso i sensi, passando dalle regioni degli ideali (Futuro) a quella dei ricordi (Passato). L'individuo è composto dalla somma di tutte le sue condizioni varie e mutevoli, e non da ciò che vediamo in un preciso istante; egli è tutto ciò che si trova nell'eternità del futuro, che passa gradualmente attraverso la materia, e va a collocarsi eternamente nel passato. Tutti gli Dei creatori, o Divinità personali, cominciano al secondo stadio dell'Evoluzione cosmica, quando lo Sconosciuto ed Inconoscibile Parabrahman dà luogo agli oggetti della conoscenza e, quindi, alla coscienza, o soggetto conoscente. Solo in questo momento nasce il Tempo. Saturno, o Crono, è il Tempo, colui che inghiotte ogni cosa compresi gli Dei personali ed i dogma exoterici. La prima legge del Tempo è: assoluto rispetto delle fasi successive ed armoniose durante lo sviluppo ciclico. Kala è il Cerchio Eterno del Tempo Illimitato; sul suo piano sono disposti in croce tutti gli Dei, le creature e le creazioni nati nello Spazio e nel Tempo, che spariscono tutti al Mahapralaya. Garuda, il veicolo di Vishnu, il mostro mezzo uomo e mezzo uccello, è l'emblema del tempo ciclico e periodico, simile alla Fenice egizia. Il tempo è misurato dalla vita cosciente: quando essa sparisce, anche il tempo si dilegua. E Kala è il Serpente che si morde la coda. L'Atharva Veda recita: "Il Tempo è un destriero con sette raggi, mille occhi, che non invecchia ed è pieno di fecondità. Si muove su sette ruote che girano su sette mozzi: l'immortalità è il suo asse. Esso è oggi tutti i nostri mondi e si affretta verso il primo Dio. Spazio e Tempo sono uno, senza nome ed inconoscibili; possono essere percepiti solo attraverso la legge del sette". La legge del sette, ovviamente, vale soltanto per l'attuale Manvantara. Ma quando si parla di Tempo, bisogna specificare di quale tempo si sta parlando. Quello a noi consueto è relativo alla Terra, alla sua velocità di rotazione, alla posizione del pianeta rispetto al Sole. Se cambia la velocità o la posizione, anche il tempo cambia. Ed anche nelle condizioni attuale, il tempo è diverso per ogni punto del pianeta: da una parte è giorno e da un'altra è notte, la misura all'equatore è diversa di quella al polo, ecc. Il tempo è diverso se ci portiamo su Mercurio o su Giove, se usciamo dal Sistema solare, se usciamo dalla Galassia cui apparteniamo. Non esiste lo stesso concetto di tempo per due persone diverse, nè il tempo investe due persone allo stesso modo, essendo la loro posizione diversa nello spazio. E poi, esiste il tempo ciclico (quello scandito dai ritmi della Natura), il tempo progettuale (quello della singola persona in relazione agli scopi che si propone), il tempo escatologico (quello in cui la fine fa apparire in tutta luce il fine di tutto ciò che è apparso a partire dall'inizio della manifestazione). Gli antichi, nella loro grande ignoranza (secondo la nostra presunzione), rappresentavano il Tempo con un vecchi scarnato (simbolo della sua eternità), nudo (il tempo non possiede alcunché), con barba e capelli bianchi (il bianco contiene tutto), munito di ali (segno della rapidità del suo corso), con una falce in mano (la sua potenza distruggitrice), ed un orologio a polvere (simbolo della fine di ogni cosa). Lo simboleggiavano con il serpente che si morde la coda (senza principio nè fine), con il pioppo (le cui foglie di colore diverso sul verso e sul retro designavano l'alternarsi del giorno e della notte, ed il cui incessante movimento indicava l'inarrestabile proseguire del tempo), le stelle e lo zodiaco, segni celesti infiniti di una proiezione illimitata delle cose umane. In filosofia, il primo a porsi il problema è Parmenide che concepisce il tempo solo come contrapposizione dell'eternità. Platone, nel Timeo, definisce il tempo "immagine mobile della eternità... che procede secondo il numero". Aristotele, nella sua Fisica, definisce il tempo "numero del movimento secondo il prima ed il poi"; esso è il numerato ed il numerabile, ma che ne è senza il numerante ? In contrapposizione alla concezione ciclica che del tempo hanno gli orientali, la cristianità contrappone una concezione lineare che dalla caduta di Adamo va al ritorno a Dio. Ma che cosa vi era "prima" e cosa accadrà "dopo" ? Galileo concepisce il tempo come una "serie idealmente reversibile di istanti omogenei" definizione che lasciamo agli esperti; Newton tenta un passo ardito enunciando un tempo assoluto, o tempo cosmico, ma viene subito aggredito dagli empiristi che ribadiscono il carattere psicologico della temporalità. Kant vede nel tempo "la forma a priori dell'intuizione empirica", cioè la condizione soggettiva del molteplice sensibile, ma già alla metà dell'Ottocento il concetto classico di temporalità viene considerato superato. Si scopre che non esiste un universale per tutti gli eventi fisici, tempio e spazio vengono unificati in un continuum quadridimensionale, per arrivare alla teoria della relatività di Einstein. Ci piace chiudere l'escursus in campo filosofico con la definizione di tempo data da Heidegger: "condizione dell'esistenza umana intesa come , ed insieme come , che riconosce ed accoglie l'invalicabile finitudine esistenziale dell'uomo in quanto essere per la morte". E concludiamo parlando del "tempo sacro". Nella religione la distinzione fra sacro e profano è permanente: esistono oggetti, persone, azioni, racconti, ecc. che possono essere sacri o profani; esistono luoghi sacri e luoghi profani; esistono tempi sacri e tempi profani. E come un luogo sacro è delimitato per separarlo da quello profano, così un tempo sacro è una parte del tempo comune che ha caratteristiche proprie e ben precisate. Tempo sacro per eccellenza è la festa: in essa si può osservare il digiuno oppure si possono fare pasti sontuosi, vi può essere divieto di particolari cibi o imposizione di cibi dedicati, può essere imposta l'astinenza sessuale oppure si praticano orge, possono essere prescritte operazioni di pulizia individuali o collettive oppure la totale astensione da ogni attività. Di solito, quanto è prescritto per la festa è completamente diverso dalle comuni attività del tempo profano; questo è considerato infinito, mentre il tempo sacro che limiti ben precisi. Qualunque cosa accade, per i cristiani il 25 Dicembre è Natale, festa alla quale si legano riti, tradizioni, costumi, che lo caratterizzano. Le feste periodiche spezzano il tempo profano, creando punti di interruzione nei quali ciascuna religione commemora un evento ritenuto essenziale nella propria storia sacra o reale. Spesso le feste religiose sono legate ad eventi astronomici (la Pasqua, ad esempio), per cui non hanno cadenza calendariale esatta, ma sono soggette a spostamenti. Le feste occasionali, poi, tutt'altro che rare, sono un'occasione per sottrarsi all'incombere del tempo progressivo, irreversibile ed immutabile, permettendo la rivivificazione di tradizioni antiche, la rievocazione di miti, quello che Orazio chiamava "semel in anno licet insanire".

TEMPO SIDERALE

 
(Ast.) - Detto anche ora siderale, è la ventiquattresima parte del giorno siderale (tempo impiegato dalla Terra per compiere una rotazione completa rispetto ad un punto nello spazio).

TEMURA

 
(Eb.) - Letteralmente, "permutazione", è il nome di una delle divisioni della Kabbalah che tratta delle analogie fra le parole, il cui rapporto è indicato da certi cambi di posizione delle lettere, o sostituzione di una lettera con un'altra. Secondo certe regole, una lettera è sostituita a un'altra che la precede o la segue nell'alfabeto, e così da una parola può essere formata un'altra parola di ortografia interamente diversa. Il famoso computer di "2001 Odissea nello Spazio" si chiamava HAL, nome ottenuto sostituendo a ciascuna lettera della sigla IBM la lettera che la precede nell'alfabeto inglese. La Temura può essere fatta usando diverse tavole di permutazione, le più note delle quali sono: La Tavola delle Combinazioni dello TzIRVP, la Tavola Razionale dello TzIRVP, la Tavola Giusta, la Tavola Contraria e la Tavola Irregolare. Del tutto particolare la tavola detta "Qabalah delle Nove Camere".

TENAYUCA

 
(Mes.) - Una località dell'antico Messico dove il popolo dei Cicimechi costituì la sua prima sede e costruì il primo tempio.

TENEBRE

 
(Eso.) - Le Tenebre sono Padre-Madre, la Luce è il loro figlio; esse sono la Matrice eterna dalla quale le Sorgenti di luce appaiono e nella quale esse scompaiono. Sul nostro piano, Tenebre e Luce sono permutabili, ambedue fenomeni dello stesso noumeno. Come senza coscienza non esiste il tempo, così senza organi di percezione visiva non esiste la luce. L'essenza delle Tenebre è la Luce Assoluta; secondo Fludd, un Rosacroce, le Tenebre adottarono la Luce per rendersi visibili. Luce e Tenebre sono identiche in sè stesse, vengono separate soltanto nella mente umana. La Luce è materia, le Tenebre sono puro spirito; ne consegue che le Tenebre sono l'unica vera realtà, base e radice della Luce; nella loro base radicale e metafisica sono Luce soggettiva assoluta. Anche la Bibbia concorda in ciò: la Luce nasce dalle Tenebre, dove si trova quella vita che diventa Luce per gli uomini. La Chiesa di Roma, dimenticando le sue origini, chiama Tenebre il Demonio, mentre nel Libro di Giobbe il Demonio è chiamato Figlio di Dio, Lucifero, la luminosa stella del mattino. In tutti i sistemi cosmogonici, le Tenebre sono associate al Cerchio e lo circondano, mentre la Luce è l'area interna; in qualche caso, Tenebre è sinonimo di Caos, in altri Dio è la Luce che si riversa sulla Natura : le Tenebre. Per gli Egizi le Tenebre erano l'origine di tutte le cose: Pimandro, il Pensiero Divino, sorge come Luce dalle Tenebre. Anche per gli Zoroastriani, Ormadz (Ahura Mazda), il re della vita, si forma dalla Luce Eterna che scaturisce dalle Tenebre. E nel Commentario troviamo: "I Sette Padri ed i Quarantanove Figli splendono nelle Tenebre". Nei Veda, Mara è il Dio delle Tenebre, il Caduto e la Morte.

TENGRI

 
(Sca.) - Nella mitologia dei Mongoli è l'Essere Supremo. Per i Calmucchi, invece, sono spiriti aerei, alcuni favorevoli, altri maligni, che bisogna conciliarsi placandoli con sacrifici o scongiurandoli con esorcismi.

TENNYSON Alfred

 
(Ing.) - Somersby 1809, Aldworth House 1892. Poeta inglese, figlio di un parroco, frequentò Cambridge e cominciò a scrivere appena ventenne. Accolto dalla critica con poco favore, lavorò in silenzio per almeno dieci anni prima di pubblicare Poems, che ottenne un gran successo. Laureato nel 1850, professore onorario a Cambridge dal 1869, Lord e Barone nel 1883 per merito della Regina Vittoria. Fece un matrimonio felice, ebbe compagnie illustri, visse nel benessere e fu sepolto a Westminster. Altre sue opere sono : The Ring, The Golden Year.

TENOCELOMA

 
(Azt.) - Presso le popolazioni azteche, con questo nome si indicava il Dio giaguaro, simbolo di forza.

TENOCHTITLAN

 
(Azt.) - Era la capitale dell'impero azteco, che Cortes, grande condottiero spagnolo, distrusse in nome di Gesù Cristo.
Vai alla Bibliografia