(Gr.) - Nome del salone del santuario di Eleusi dove si celebravano i Misteri di Demetra. L'interno presentava il sacello sul lato meridionale, 22 colonne disposte su cinque file, la scala dei Mystai (gli Iniziati) disposta sulle tre pareti. Cimone trasformò la sala in forma rettangolare, portando le colonne a 21, disposte su tre file. Pericle riportò la sala alla sua forma quadrata, mise il sacello (anaktoron) al centro della sala e le scalinate per i Mystai su tutte e quattro le pareti; le colonne divennero 42 (7 file x 6). Filone aggiunse un vestibolo di 12 colonne doriche. Si faccia attenzione ai numeri: 1, 5+2, 21, 42, 7, 6; si tratta di numeri di grandissimo valore simbolico.

(Occ.) - Forma particolare di percezione extra-sensoriale per cui taluni individui possono avere nozione a distanza di eventi od oggetti. Il termine esclude i fenomeni di telepatia e quelli di conoscenza paranormale retrocognitiva o premonitoria.

(Eg.) - La leggenda racconta che era moglie di Lidge, il quale aveva deciso di uccidere le figlie e di accettare solo i figli maschi. Essendo nata una figlia, Teletusa fece credere al marito trattarsi di un maschio e la chiamò Ifi. Quando Ifi divenne grande e stava per sposarsi, Teletusa chiese aiuto ad Iside, la quale conferì ad Ifi gli attributi maschili, e tutto andò a buon fine.

(Ori.) - Divinità Ittita, figlio di Teshup e della Dea solare; adirato con gli uomini si rese irreperibile determinando, con la sua scomparsa, sterilità negli animali, arresto della fertilità nelle piante, abbandono del culto degli Dei. Gli Dei mandarono un'aquila a cercarlo, ma inutilmente. Dopo altri tentativi senza risultato, finalmente un'ape riuscì a trovarlo ed a svegliarlo. Attraverso varii incantesimi Telipinu venne convinto a riprendere il suo posto fra gli Dei e la sua funzione sulla natura. Sebbene non vi sia di mezzo la morte e la resurrezione, come per altre divinità, la sua vicenda si lega bene ai cicli della Natura e la figura di Telipinu ha molti punti di contatto con quella di Adone, di Attis, ecc.

(Cal.) - Secondo il racconto di Beroso, Thalatth fu l'inizio della creazione; il suo nome è anche Telita, Melita, la regina della Luna.

(Svi.) - Eroe leggendario dell'indipendenza elvetica, nato nel cantone di Uri, si impegnò con altri per liberare la patria dagli Asburgo. Rifiutatosi di inchinarsi davanti al cappello di un'autorità, fu da questi condannato a colpire con una freccia una mela posta sul capo del proprio figlio. Tell accettò, ma promise al funzionario che, se avesse fallito la prova, lo avrebbe ucciso. Essendo un abile arciere, al primo colpo portò via la mela dalla testa del figlio; fu allora arrestato per la minaccia rivolta al funzionario. Durante una tempesta fuggì dalla prigione ed uccise il balivo Gessler, il funzionario che lo aveva a lungo angariato. Da questa vicenda Schiller trasse il suo grande poema romantico, da cui l'opera lirica musicata da Rossini.

(Lat.) - Divinità romana della Terra, associata a Cerere nella vicenda agricola, ma anche dea ctonia collegata con gli Inferi. È associata alle semine ed alla fecondità femminile. La sua festa aveva luogo verso la metà del mese di Aprile.

(Azt.) - Presso le popolazioni azteche, con questo nome si designava il luogo dove venivano addestrati i giovani militari.

(Azt.) - Presso il popolo azteco, con questo nome si indicava il patrono dei militari, ritenuto una divinità guerriera.