Glossario

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STRABONE

 
(Gr.) - Amasia (Ponto), 63 - 19. Famoso storico e geografo dell'antica Grecia, studiò a Nissa con Aristodemo, ad Amiso con Tyrannio ed a Seleucia sotto Xenarco. Si trasferì poi ad Alessandria dove si legò dapprima al peripatetico Boeto di Sidone, poi ad Atenodoro di Tarso. Compì parte della sua istruzione anche a Roma, in giovane età. Viaggiò molto in Asia Minore, Siria, Fenicia, Egitto, Sardegna, Arabia, Mar Rosso, Syene e poi fino alle cateratte del Nilo; utilizzò i dati dei suoi viaggi per la compilazione delle sue opere. Fu amico intimo di Elio Gallo, Governatore romano di Egitto. Fece ulteriori viaggi in Grecia, Macedonia ed Italia. In età ormai avanzata pubblicò la sua Geografia, 17 libri, pervenuta a noi quasi al completo, che evidenzia il carattere riflessivo e filosofico della sua mente, disciplinato dal suo senso della scienza. In quest'opera, dopo una introduzione di geografia generale, astronomica e matematica, Strabone descrive l'Europa, l'Asia e l'Africa, tramandandoci preziose informazioni. L'opera è scritta con serietà e competenza, su dati attinti personalmente o derivati da fonte certa, fornendo descrizioni di usi e costumi dei popoli, corredate da riflessioni di carattere storico politico e religioso. Scrisse anche una Storia in 47 libri, che era la continuazione di quella di Polibio, ma ci sono pervenuti solo pochi frammenti.

STRACHOV Nikolaj

 
(Rus.) - Kursk 1828, Pietroburgo 1896. Scrittore e filosofo russo, è citato da H.P.B. per l'opera "Concetti fondamentali di Psicologia e di Fisiologia".

STRATTON

 
(???) - Autore citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta.

STREGA

 
(Occ.) - Forse dal sanscrito star come "emettere grida", o dal greco strigx che significa "barbagianni", un animale che stride. Secondo altri il termine deriva dalla parola anglo-sassone wicce, dalla tedesca wissen, "conoscere", e wikken, "divinare". Con questa parola, nel Medioevo, veniva chiamata una donna alla quale si attribuiva la conoscenza del futuro per mezzo di arti magiche e patti con il diavolo. Ma prima ancora, le streghe furono chiamate "donne sagge", fino al giorno in cui la Chiesa decise di applicare la legge di Mosè che mette a morte ogni "strega" o incantatrice. La strega era considerata essere soprannaturale di sesso femminile, dotato di facoltà straordinarie, dedito alla magia; la mitologia popolare la rappresentava come una vecchia brutta, che opera arti magiche a danno degli altri. La cristianità, per oltre un millennio, considerò le persone dedite alle arti magiche suddivise in due gruppi diversi; da una parte le persone umane dedite alle pratiche di magia nera, dall'altra le strigae, esseri soprannaturali che volavano per la aria, eseguivano ogni tipo di metamorfosi, rapivano e mangiavano i bambini, ecc. Verso il XII secolo i due gruppi cominciarono ad essere fusi e l'attenzione si concentrò su quell'essere femminile che la chiesa cattolica ha sempre considerato diabolico. La perversa teologia scolastica perfezionò l'opera ipotizzando che potesse esservi perfino un commercio sessuale fra le streghe ed il diavolo, sviluppando anche la teoria degli incubi e dei succubi, il che gettò le basi giuridiche di quella che doveva poi diventare una caccia spietata. L'immensa carità cristiana seppe inventare le più atroci torture per estorcere confessioni anche a donne sublimi per onestà e correttezza, sicché le pene di Gesù sulla croce divennero ben poca cosa a fronte di ciò che si consumava all'ombra del crocefisso.

STREGONE

 
(Occ.) - Equivalente maschile della strega, temuto per i danni che può provocare a chiunque attraverso i suoi poteri derivanti da pratiche di magia nera. Viene accusato di essere un vampiro, di preparare pozioni magiche per scopi illegali, di potersi trasformare in animale selvatico, di poter predisporre marchingegni vari che portano altri esseri alla morte lenta. Presso gli Aborigeni e molte tribù africane, lo stregone ha funzioni positive all'interno della tribù (cura dei malati, cerimonie propiziatorie per eventi benefici, ecc.), mentre è molto temuto dalle tribù confinanti.

STREGONERIA

 
(Occ.) - Malia, incantesimo, l'arte di conoscere e di usare la magia nera, una credenza vecchia quanto l'uomo. Presso i popoli primitivi è molto frequente l'idea che ogni male provenga da forze extraumane, contro cui si lotta con mezzi magici conosciuti e posseduti per lo più soltanto da persone particolari (gli stregoni). Altre persone, però, dotate delle stesse facoltà speciali, si servono di queste a fini dannosi. La distinzione fra magia bianca e magia nera, fra stregoni buoni e stregoni cattivi, si fonda unicamente sul criterio della utilità sociale; è chiaro che ciò che è magia bianca per uno è nera per chi la subisce, e viceversa. A Babilonia, i sacerdoti esorcizzatori si impegnavano contro gli spiriti, ma anche contro gli stregoni, e nella biblioteca di Assurbanipal vi sono numerosi scritti magici. Nell'Egitto era abbastanza diffuso l'uso di statuette magiche per creare scambi di persona, o danni per simpatia. In India, già l'Atharveda contiene formule contro l'opera degli stregoni, mentre la stregoneria è presente nella mitologia greca (Medea, Circe). Anche la vita del popolo romano fu fortemente influenzata dalle opere di stregoneria e di controstregoneria. Stregoneria è esercitare una qualsiasi influenza cattiva su altri che, per essa, soffrono e, di conseguenza, fanno soffrire altre persone. Come si può ben capire, il campo di applicazione è vastissimo e va dal semplice malessere causato con lo sguardo (malocchio) alla fattura mortale (con la bambola, lo straccio bruciato, ed altri metodi).

STRIBOG

 
(Sca.) - Nella mitologia nordica è considerato il Dio del Vento.

STROBEO

 
(Gr.) - Compilatore greco di antichi frammenti, vissuto nel quinto secolo a.C., autore delle Egloghe di Fisica e di Etica, nelle quali ci riporta alcune teorie religiose egizie.

STRUMENTALISMO

 
(Fil.) - Termine filosofico con il quale Dewey ha inteso distinguere il suo pragmatismo da quello di James e Schiller; le sue premesse risalgono alla riduzione, fatta da Pierce, dell'azione mentale (o più in generale del pensiero) ad un'operazione interpretativa fra segni. Lo strumentalismo considera la logica una teoria dell'indagine, ed ogni indagine è strumentale; la conoscenza, in quanto trasformazione delle condizioni di fatto è una tecnica e, quindi le idee sono solo piani di operazioni sulle cose, strumenti ideali che devono tradursi in strumenti pratici. Lo strumentalismo rifiuta la distinzione classica fra soggetto ed oggetto, poiché non si tratta di sostanze, ma di poli di una problematica.

STRUTTURALISMO

 
(Fil.) - Movimento filosofico, scientifico, critico-letterario, che pretese di applicare i metodi dello strutturalismo linguistico all'antropologia, alla psicoanalisi, al marxismo, all'epistemologia. Lo strutturalismo linguistico è una metodologia strutturale, la cui prima codificazione è il principio di immanenza, cioè la limitazione dell'analisi e della modellazione linguistica agli enunciati (elementi e relazioni fra elementi), con esclusione di tutto ciò che concerne le enunciazioni (parlanti, situazioni, ecc.). È molto difficile, data la sua articolazione, poter definire univocamente lo strutturalismo, mentre più facile è rendere evidenti le sue posizioni contro altre correnti di pensiero. Lo strutturalismo si oppone all'atomismo logico perchè ritiene che non esistano, in nessun campo fenomenico, elementi primi che siano determinabili e conoscibili allo stato isolato, fuori dal sistema di relazioni che tra essi intercorre. Si oppone all'empirismo perchè esso si ritiene un modello esplicativo e semplificativo che non appartiene al piano della realtà, ma la indaga. Si oppone allo storicismo perchè considera gli eventi umani alla stessa stregua di quelli naturali e quindi non pone alcuna differenza di metodo tra le scienze sociali e quelle naturali. Si oppone all'umanesimo perchè nega che solo l'uomo sia un essere storico e che solo la storia sia propriamente umana. Si oppone a tutte le filosofie che considerano irriducibili la coscienza, la soggettività e l'individuo. Per lo strutturalismo, la coscienza è solo il riflesso deformato e misconosciuto dei meccanismi inconsci che la producono, il soggetto è solo il prodotto dell'ordine linguistico-simbolico impersonale mediante il quale si rende possibile la comunicazione, l'individuo è solo il punto casuale di intersezione delle strutture che lo attraversano e lo determinano. In conclusione, il nucleo permanente dello strutturalismo è una sorte di antiumanistica e antistoricistica "filosofia senza soggetto" che si colloca in una peculiare posizione polemica rispetto a gran parte del pensiero filosofico del Novecento.
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