Glossario

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SPADA

 
(Eso.) - Arma bianca a lama per lo più lunga, diritta ed appuntita, senza taglio, con un taglio, oppure con il doppio taglio. Un angelo sorveglia l'ingresso dell'Eden facendo roteare una spada fiammeggiante, l'angelo della morte si pone davanti al moribondo puntandogli una spada dalla cui punta pende una goccia di fiele, Astrea fuggì in cielo quando in terra fu costruita la spada (diventando il segno zodiacale Venere), la spada spezzata è simbolo di avversità, i Celti avevano come emblema la spada, la collera è rappresentata da un uomo che si trapassa con la spada, Davide tagliò la testa al filisteo usando la spada, la Dea Discordia impugna la spada con la mano sinistra, la Giustizia tiene in mano una spada, molti santi sono stati uccisi con la spada, e sempre la spada è l'arma preferita dalla tirannia. La spada, quindi, è un simbolo molto potente, caricato di valenze ora positive, ora negative, la cui apparente contraddizione è il segno più evidente della dualità del nostro mondo. Ma è anche uno dei due simboli di "vita" (la Lancia e la Coppa) che da sempre rappresentano l'energia riproduttiva maschile e femminile. Nelle processioni pagane, ma anche in altre che avvengono tutt'oggi, i due simboli vengono portati: la lancia, o spada, da un giovane, e la coppa, o vaso, o piatto, da una giovane; il sesso del portatore corrisponde al simbolo portato. Per molto tempo, la Danza delle Spade, e le molte altre che le assomigliano, sono state ritenute pratiche marziali, appartenenti ad una tradizione che derivava dai nostri bellicosi antenati. Studi più recenti, condotti senza i soliti pregiudizi religiosi, hanno invece permesso di appurare che esse erano, e sono, solenni danze rituali, celebrate in determinati periodi dell'anno (e la periodicità è significativa), intimamente connesse con i riti destinati a preservare ed a promuovere l'ordinata sequenza dei processi naturali. I primi Danzatori delle Spade di cui si ha memoria storica sono certamente i Marut, giovani vestiti di lucenti armature, che servivano fedelmente il grande Dio Indra. Nel Rig Veda, le loro danze sono sempre collegate con l'acqua, e questa, come si sa, è l'ambiente prototipico per la generazione e la rigenerazione. D'altra parte, i Marut sono figli di Rudra (o Shiva), che è il Dio della fecondità. Altri danzatori simili li troviamo in Grecia, i Cureti, anch'essi giovani ed armati, di origine semidivina; la loro dimora era a Creta, dove erano strettamente associati al culto della dea Rea. La loro danza più famosa è quella eseguita per salvare la vita al fanciullo Zeus che Crono voleva divorare: danzando attorno al bambino, con il fragore delle armi coprirono i suoi vagiti. Altra danza nota, meno ordinata e più orgiastica, era quella dei Coribanti, che talvolta aveva anche un carattere sacrificale; l'azione drammatica che traspare dalla loro danza è strettamente legata al culto dello spirito della vegetazione, ed aveva, quindi, virtù propiziatrici. Anche la danza dei Salii in onore di Marte non era una danza bellica, ma fallica; Marte, infatti, all'origine era un dio della coltivazione e della vegetazione, tanto è vero che diede il nome al mese di Marzo, un mese primaverile in cui inizia il risveglio della natura. Quasi tutte queste danze erano compiute da giovani sacerdoti, il che aumenta l'interpretazione mistica e riduce fortemente quella bellica

SPAGIRICO

 
(Occ.) - Aggettivo tratto da un termine di Paracelso che così designava la propria originale dottrina medica, fondata sullo studio della natura, delle sue leggi fisiche, telluriche e cosmiche, sull'esame critico dei fenomeni biologici e sul ricorso, per la terapia, a mezzi chimici. La medicina spagirica, opposta alla medicina tradizionale (Ippocratica, Galenica, Araba), era basata su ricerche sulla composizione degli elementi, sui nessi fra l'astrologia e la terapia, sui collegamenti fra i vari regni, ecc. Quanti la disdegnano dicono che essa ebbe fortuna solo fra esoteristi ed alchimisti; i più onesti riconoscono che essa attrasse anche scienziati insigni. Da essa derivano le scuole iatrochimica e iatromeccanica, molto diffuse nel XVIII secolo.

SPARSA

 
(San.) - Letteralmente "tocco, contatto", indica il senso del tatto. Nel Buddhismo è il sesto Nidana.

SPAZIO

 
(Eso.) - In senso ordinario rappresenta l'estensione illimitata, in tutte le direzioni, nella quale si collocano i corpi materiali. La filosofia lo considera sotto due punti di vista: (a) come qualità relativa alla posizione degli oggetti materiali nel mondo, (b) come contenitore di tutti gli oggetti materiali. La prima concezione dello spazio fu certamente di natura mitica, seguita da quella geometrica di Pitagora e di Zenone. Per Democrito è il vuoto infinito che circonda gli atomi, Platone ritorna in parte sui concetti di Pitagora, mentre per Aristotele lo spazio è il luogo o il limite dei corpi; l'insieme dei limiti forma l'universo che coincide con l'ultimo cielo delle stelle fisse. Stoici ed Epicurei pensano lo spazio come estensione infinita ed incorporea che si estende oltre i limiti del cosmo; per i neoplatonici è l'Uno divino. In tempi più recenti troviamo Cartesio che considera lo spazio come attributo specifico della sostanza materiale, Newton che parla di spazio assoluto, Leibniz che lo nega, Berkeley e Hume che lo riducono a mera funzione psicologica. Per Kant, lo spazio è una struttura trascendentale, universale e necessaria, di ogni possibile esperienza. Schelling ed Hegel fanno dello spazio un qualcosa do concettuale (lo spirito assoluto che si aliena dalla natura !), e dobbiamo arrivare ad Einstein (che teneva sul suo tavolo una copia della Dottrina Segreta di H.P.B.) per avere dello spazio una visione meno oziosa ed inutile. Per l'esoterismo, lo spazio non è "un vuoto illimitato", nè "una pienezza condizionata", ma le due cose insieme. Da un lato, infatti, è il "vuoto" per le menti finite, che non riescono a coglierne il contenuto, dall'altro è il contenitore di tutto ciò che è manifestato. È il Nulla come Divinità Inconoscibile, è il Tutto come Divinità Assoluta. Lo Spazio è la Causa prima sconosciuta, invisibile ed impalpabile; autoesistente, infinito, eterno, ha avuto solo una prima Causa esterna ad esso. Esso è l'Unità sostanziale, la Sorgente vivente della Vita. La Forza e la Materia, come Potenze dello Spazio, sono inseparabili e rivelatrici sconosciute dell'Inconoscibile. Lo Spazio è ciò che fu, è e sarà sempre Uno, il Cerchio ininterrotto, il Piano illimitato del Cerchio, che manifesta un diametro solo nel periodo manvantarico. Per gli scienziati, lo Spazio è un'idea astratta, per gli Occultisti è il Contenitore dell'Universo ed anche il suo corpo, nei suoi sette principi. Nell'Anugita, lo Spazio è inteso come Akasha, il noumeno dell'Etere, ed è considerato la prima entità avente come qualità il suono e le sue sette note. Esso è il primogenito dell'Uno, è una sostanziale Entità vivente, anche se apparentemente ed assolutamente inconoscibile. Lo Spazio è il mondo reale, diverso da quello che noi percepiamo, e che possiamo chiamare mondo artificiale. Lo Spazio è Urano, colui che abbraccia tutto l'universo, l'omnicomprensivo, equivalente del vedico Varuna; Urano è il costruttore del cielo e della terra, giacchè entrambi si manifestano dal suo seme. Gli antichi chiamavano lo Spazio, in senso astratto, "il regno della conoscenza divina", mentre i Caldei iniziati lo chiamavano "Ab Soo", l'ambito (o padre) della conoscenza, poichè nello Spazio risiedono le Potenze intelligenti che governano in modo invisibile l'Universo. Lo spazio è pieno di luce astrale, l'Akasha, ed è la Luce Astrale. Attraverso tutti i punti dello spazio infinito palpitano le correnti elettriche e magnetiche della Natura animata, le onde datrici di vita e di morte. Il simbolo rabbinico di Dio è Maqom, lo Spazio, mentre per gli Indù è Vishnu, come sintesi di Tempo e Spazio. Ciò che nell'uomo vive, pensa e sopravvive alla forma, il capolavoro dell'evoluzione, è l'Eterno Pellegrino (il tabernacolo umano), la differenza proteica in Spazio e Tempo dell'Uno Assoluto Inconoscibile. I Parsi chiamavano lo Spazio con il termine "Oceano", o Acque dello Spazio, ed in esso vedevano distribuiti i Keshvar.

SPECCHIO

 
(Occ.) - Lo Specchio Luminoso, Aspaqularia nera, un termine Cabalistico, significa il potere della chiaroveggenza e la visione del futuro, la profezia, come l'aveva Mosè. I comuni mortali hanno solo l'Aspaqularia della nera, o lo Specchio Non-Luminoso, e vedono solo in uno specchio oscuro: un simbolismo parallelo è quello del concetto dell'Albero della Vita rispetto all'altro che, invece, è solo l'Albero della Conoscenza.

SPECCHIO DEL FUTURO

 
(Occ.) - Una delle tante opere segrete degli Indù, attribuita a Pesh-Hun-Narada, nella quale sono annotati tutti i Kalpa nei Kalpa ed i Cicli nel seno di Shesha, il Tempo infinito.

SPECCHIO DI VENERE

 
(Occ.) - Il segno di Venere, una croce sormontata da un cerchio, simbolo della riproduzione. Lo si trova su antiche monete fenicie ed anche come antico marchio per cavalli di razza pregiata.

SPENCER Herbert

 
(Ing.) - Derby 1820, Brighton 1903. Filosofo inglese, figlio di un maestro, fu istruito privatamente e dimostrò precocemente una predilezione per le discipline scientifiche. A 18 anni si impiegò come ingegnere, poi passò al giornalismo politico. Ricevuta una modesta eredità, si dedicò alla speculazione pura, tesa alla creazione di una filosofia sintetica che compendiasse tutte le verità scoperte dalla scienza. Spese 36 anni della sua vita, tutte le sue risorse, il sostegno degli amici, finchè nel 1896 le sue opere furono pubblicate. Spencer è un evoluzionista, completamente diverso da Darwin e vede la filosofia come teoria dell'evoluzione, il necessario passaggio da una condizione di minore coerenza ad una di maggiore coerenza. La sua è una metafisica agnostica che nelle scienze e nella filosofia pratica, vede l'applicazione di un principio evolutivo. Egli afferma che ovunque si può constatare il formarsi progressivo di un'ordine che va dal semplice al complesso, dal disorganico all'organico, dall'omogeneo all'eterogeneo. Legge generale dell'evoluzione è l'integrazione della materia e la concomitante dissipazione del moto; nell'universo, parti e forme si moltiplicano incessantemente, ma diventano anche sempre più chiare. La conoscenza di ciò, però, non permette di accedere alle cause ultime, essendo l'Assoluto inconoscibile. Spencer scrisse numerose opere, fra le quali citiamo: Primi Principi, Classificazione delle scienze, Principi relativi a varie discipline.

SPENTA ARMAITA

 
(Zend) - Il genio femminile della terra; la "bella figlia di Ahura Mazda". Per i Mazdeani, Spenta Armaita è la Terra personificata. È anche lo Spirito della Terra che aiutò Yima ad allargare la dimensione del pianeta per creare spazio alla grande folla di esseri che la popolavano. In un certo senso è lo spirito della materialità, e quindi, Arimane, o Angra Mainyu.

SPENTA MAINYU

 
(Zend) - Lo Spirito Buono, uno dei sei Amesha Spenta dello zoroastrismo. È contrapposto spesso ad Ahura Mazda ed è l'opposto di Angra Mainyu.
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