Glossario

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PRESCIENZA

 
(Occ.) - Uno degli attributi della natura divina. Per la sua perfezione conoscitiva, Dio non può ignorare nulla di ciò che dovrà accadere: quindi prevede tutto. La teologia greca non trovò in ciò alcuna difficoltà, poiché concepiva Dio come pura razionalità. La dottrina cattolica pone una grande contraddizione: da una parte Dio, che tutto prevede, dall'altra la libera attività di Dio e dell'uomo. E poiché tale contraddizione non può essere risolta, la Chiesa cattolica considera entrambe le alternative vere. Basta accontentarsi !

PRESENTIMENTO

 
(Occ.) - Gli antichi hanno fatto del presentimento una vera e propria religione, anche se non è facile interpretare razionalmente queste particolari voci interiori che, in certi casi, ci mettono in guardia su quel che potrebbe accadere o che, al contrario, lasciano intuire qualcosa di lieto prima ancora che esso accada

PRESENZE COSTANTI

 
- Una denominazione, o un sostitutivo, per il giusto nome esoterico Sanscrito dato ai nostri "nemici interiori" che nella filosofia esoterica sono sette. La Chiesa Cristiana primitiva li chiamò "I sette peccati capitali"; gli Gnostici Nazareni li chiamarono "i sette Stellari malamente collocati", e così via. Gli insegnamenti exoterici Indù parlano solo dei "sei nemici" e sotto il termine Arishadwarga li enumerano come segue: (1) il desiderio personale (Kama); (2) l'odio o malizia (Krodha); (3) avarizia e cupidigia (Lobha); (4) ignoranza (Moha); (5) orgoglio o arroganza (Madha); (6) gelosia, invidia (Matcharya); dimenticando il settimo che, in Occultismo, è il "peccato imperdonabile" e il peggiore di tutti.

PRESEPE

 
(Rel.) - Il termine significa letteralmente "davanti al recinto" e sta ad indicare una stalla, una greppia, una mangiatoia, posta davanti ad un recinto destinato agli animali. Nel culto di Mitra, con il nome "presepe" si indicavano le lunghe panche simili a mangiatoie, che si stendevano lungo le pareti della sala ipogea del culto. Questo è il luogo simbolico nel quale la cristianità ha fatto nascere Gesù e che S.Francesco ha tanto lucidamente immaginato nella prima ricostruzione fatta presso il monastero di Greggio. Tutto ciò che è legato al presepe ha un profondo valore simbolico, dalla grotta ai re magi, dall'asino ai pastori, dal bue alla stella; tale interpretazione non pretenda di negare quella della cristianità, ma si pone su di un filone di pensiero diverso, non in conflitto. E se conflitto c'è, esso nasce dalla solita intolleranza di quanti calpestano la sponda opposta. Il presepe, oggi, è una rappresentazione della nascita di Gesù, fatta nelle chiese e nelle case dei fedeli, durante le feste di Natale e dell'Epifania, riproducendo scenicamente, con figure plastiche, in un ambiente fatto a somiglianza di quello ritenuto reale, le scene della natività e dell'adorazione dei Magi.

PRESERVATIVI

 
(Occ.) - Sono così detti tutti quegli espedienti, da sempre utilizzati, a protezione delle sventure e dei malanni. In epoche passate, i monaci benedettini assicuravano di possedere delle medaglie la cui virtù era capace di preservare le case dagli incendi, e gli uomini e gli animali dai malefici degli stregoni. Si sosteneva che le qualità di queste medaglie erano state scoperte per una circostanza particolare. Nel 1647, mentre si dava la caccia agli stregoni della Baviera, gran numero dei quali furono condannati a morte, durante gli interrogatori, alcuni di essi affermarono che i loro malefici non avevano effetto sul bestiame e sulle persone del castello di Nattemberg, perchè in esso vi si custodivano alcune medaglie consacrate a S.Benedetto. Si fecero indagini e vennero trovate le medaglie. Inevitabilmente, i benedettini decisero di sfruttare l'occasione e subito iniziarono a coniare monete e medaglie, con l'effigie del santo, che diffusero in tutta la Germania. Chi portava uno di questi oggetti era preservato da ogni rischio: gli uomini li portavano in tasca, gli animali legati al collo. Se qualcuno volesse fare ricerche sulla stregoneria, adesso sa da che parte orientare le sue indagini!

PRESOCRATICI

 
(Fil.) - Filosofi greci vissuti prima di Socrate ed anche suoi contemporanei, ma anche pensatori la cui speculazione si pone al di qua dell'orizzonte rivoluzionario portato da Socrate. Essi non costituiscono una schiera compatta, ma appartengono a varie scuole e tendenze: fisici, naturalisti, sofisti, monisti, pluralisti, ecc. Facciamo alcuni nomi a caso: Anassimandro, Anassimene, Eraclito, Senofane, Parmenide, Zenone, Anassagora, Empedocle, Talete, Diogene di Apollonia, ecc.

PRETA

 
(San.) - Nel folklore popolare sono i "demoni affamati" ed assetati di sangue. "Gusci" di uomini avari ed egoisti dopo la morte; secondo gli insegnamenti esoterici, gli "elementari" rinati come Preta in Kamaloka. Secondo alcune leggende, sono i morti destinati a patire in eterno la fame e la sete.

PRETE

 
(Rel.) - Dal latino "presbytes", il più vecchio, il più provetto di età, perchè nei primi secoli del cristianesimo i capi delle comunità cristiane erano i fedeli più attempati e provetti, i seniori della chiesa. Oggi con questo termine si designano i ministri di culto sia della chiesa ortodossa che della chiesa cattolica. In quest'ultima il termine è usato spesso come sinonimo di sacerdote che è cosa diversa perchè questi è un membro della chiesa secolare, non ha fatto voti religiosi e non vive in una comunità retta da una regola. Esistono varie congregazioni che portano questo nome: Preti Operai Preti della Misericordia Preti del Sacro Cuore Preti di San Basilio Preti delle Stigmate di Gesù ecc.

PRETERNATURALE

 
(Rel.) - Letteralmente è un fenomeno non conforme all'andamento naturale delle cose. Nella teologia cattolica il termine indica i doni superiori alla natura umana di cui godevano i progenitori prima del peccato originale. Spesso viene usato come sinonimo di soprannaturale.

PRETEYA BHAVA

 
(San.) - Nelle Leggi delle Upasana sono elencate le qualificazioni richieste ad un Chela. Quando l'asceta si è sviluppato da sè stesso, acquisisce certe capacità per mezzo delle quali può intraprendere il cammino misterioso che lo porterà, come risultato finale, ad evitare Preteya Bhava, la trasmigrazione delle anime, l'emancipazione dalla ruota delle rinascite.
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