Glossario

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ORDINE

 
(Fil.) - Letteralmente significa "disposizione regolare di più cose secondo un determinato criterio". Nel Diritto Canonico, l'Ordine religioso è caratterizzato dalla pronuncia di voti solenni, a differenza della Congregazione religiosa nella quale si pronunciano voti semplici. All'interno di un Ordine religioso vi possono essere diversi livelli (Primo, Secondo, ecc.) che individuano i fondatori, i professanti, i laici, ecc. Attualmente gli Ordini religiosi si dividono in quattro categorie: canonici regolari, monaci, ordini mendicanti, chierici regolari. I canonici regolari si dividono in sei ordini, i monaci in dieci, i mendicanti in dieci, i chierici in otto. Il Sacramento dell'Ordine è quel sacramento che conferisce una potestà spirituale in virtù della grazia particolare che rende idonei ad esercitare i vari uffici ecclesiastici (celebrare l'Eucaristia, rimettere i peccati con la Penitenza, ecc.): esso è la potestà sul Corpo Reale e sul Corpo Mistico del Cristo. La teologia cattolica ricollega questo sacramento alla scelta da parte di Gesù di un gruppo di apostoli e di discepoli per istituirsi dei continuatori nella sua opera. Esistono gli Ordini Maggiori (Suddiaconato, Diaconato, Presbitariato) e quelli Minori (Ostiariato, Letorrato, Esorcistato, Accolitato). Vi sono poi gli Ordini Cavallereschi, associazioni religiose e militari sorte per la difesa dei luoghi santi. I loro membri, stretti da voti religiosi, si ripromettevano di provvedere ai malati, ai pellegrini, ai feriti, nelle spedizioni in Terra Santa. Sono noti quelli di San Lazzaro (1090), Malta (1020), Templari (1118), Teutonici (1191). Alcuni di questi ordini sorsero nella penisola iberica per difendere la cristianità dai Saraceni (S.Benedetto di Aviz, S.Giacomo della Spada, S.Stefano, della Mercede, ecc.), mentre altri sono sorti nel Medioevo per iniziativa di vari Sovrani (Giarrettiera, Toson d'Oro, Legion d'Onore, S.Michele e S.Giorgio, ecc.).

ORE

 
(Mit.) - Figlie di Giove e di Temi, presiedevano alle stagioni e provvedevano a far nascere i fiori ed a far maturare i frutti. All'inizio erano tre : Eunomia (disciplina), Dice (giustizia) e Irene (pace); più tardi divennero quattro, a pareggiare le stagioni. Inizialmente, infatti, l'anno greco aveva tre stagioni: primavera estate-autunno ed inverno. Esse stavano con Giano alle porte del Cielo e toglievano le briglie ai cavalli del Sole. Sono raffigurate belle e bionde, coperte di veli sottilissimi, mentre camminano sopra le aride spighe, senza toccarle. Si muovono con le braccia in alto levando un dolcissimo canto, con le guance colorite e gli occhi lucenti. La loro corona varia a seconda delle stagioni: fiori in primavera, spighe in estate, uva in autunno ed olivo in inverno.

ORENZA

 
(Ame.) - Presso gli Irochesi, con questo termine si designava lo Spirito Cosmico, la cui forza poteva infondersi sugli uomini, dando loro la possibilità di primeggiare in imprese straordinarie.

ORFEO

 
(Gr.) - Letteralmente, "un abbronzato", ma forse anche un orfano, se il suo nome si fa derivare da orfanos che significa "solitudine, privazione". La mitologia fa di lui il figlio di Apollo e della musa Calliope, secondo altri di Eagro e di una Musa. Suonava così bene il suo Forminx, una lira a sette corde, che gli alberi ed i sassi gli correvano dietro, i fiumi sospendevano il loro corso, le bestie feroci si riunivano attorno a lui per ascoltarlo. Sposò Euridice, morta per il morso di un serpente mentre fuggiva da Aristeo; Orfeo, con il suono della sua lira, convinse Plutone e Proserpina a restituirgliela, ma essi posero la condizione che Orfeo non doveva voltarsi a guardarla prima di essere uscito dai confini infernali. Orfeo ruppe il patto e perdette Euridice per sempre. Dopo questo fatto, Orfeo disprezzò le donne, preferendo loro gli uomini; morì ucciso dalle Baccanti, che ne disprezzavano l'omosessualità, le quali ne fecero il corpo a brandelli. Le sue membra furono sparse per la pianura, il corpo fu gettato nel fiume Ebro, che lo condusse al mare, fino a Lesbo dove fu sepolto. I brandelli del corpo furono raccolti dalle Muse che li seppellirono a Libetra, una tomba sulla quale il rosignolo esegue il suo più bel canto. Giove collocò la lira di Orfeo fra le stelle. Secondo Pausania, Orfeo fu ucciso dalle donne trace ubriache. La tradizione esoterica lo identifica con Arjuna, figlio di Indra e discepolo di Krishna. Se ne andò per il mondo insegnando alle nazioni la saggezza e le scienze, ed istituendo i Misteri. La sua storia, dove perde Euridice e la ritrova all'inferno o Hades, è un altro punto di somiglianza con la storia di Arjuna, che va a Patala (l'Hades o inferno, ma in realtà gli Antipodi o America), e vi trova e sposa Ulupi, la figlia del re Naga. Tutto ciò è pieno di sottintesi, come anche il fatto che egli era considerato di carne scura perfino dai Greci, che non sono mai stati particolarmente chiari di pelle. La figura del cantore e musico Orfeo è importante, sotto molti aspetti, sia per la mitologia che per la storia della religione e del pensiero. Orfeo è l'allegoria assoluta dell'artista, il segno universalmente noto di una poetica fascinazione che gli concede di soggiogare ogni specie di animale, di muovere alberi e monti, di vincere l'impietosa legge della morte. Ma egli era anche un eroe umano e come tale aveva partecipato alla spedizione degli Argonauti. La sua discesa agli inferi è il simbolo dell'eliminazione di ogni finalità pratica e mondana : solo chi ha visto l'invisibile può interrompere il suo rapporto con il mondo e chiudersi nel mistero. Dioniso lo condanna a morte perchè egli ha visto l'oltretomba e si rifiuta di onorarlo. La sepoltura a Lesbo sembra collegare la sua omosessualità maschile con quella femminile, dando ad entrambe un solo significato, ma anche collegando Orfeo a Saffo. Ma l'aspetto più importante, che lancia Orfeo in un futuro senza fine, è il fatto che viene considerato il fondatore di una dottrina iniziatica, un sistema di credenze e di comportamenti la cui influenza nella società greca sarà determinante. Con lui nasce il concetto, nel mondo occidentale, che qualcosa della vita di un uomo sia eletta a sopravvivere alla morte del corpo. Tutti gli altri Misteri avevano le loro origini in un Dio, l'Orfismo nasce da un uomo, per quanto grande, per quanto figlio di Dei.

ORFICI

 
(Misteri) (Gr.) - O Orphica. Nel tempo, sono venuti dopo i misteri di Bacco, dai quali differivano molto. Il sistema di Orfeo è basato sulla più pura moralità e sul più severo ascetismo. La teologia da esso insegnata è, ancora una volta, puramente Indiana. L'Essenza Divina è inseparabile da qualsiasi cosa si trovi nell'universo infinito, tutte le forme essendo nascoste in Esso fin dall'eternità. A periodi determinati, queste forme sono manifestate dall'Essenza Divina, o si manifestano da sè. Così, a causa di questa legge di emanazione (o evoluzione) tutte le cose partecipano a questa Essenza e sono parti e membra imbevute di Natura Divina, la quale è onnipresente. Ogni cosa che procede da essa, deve necessariamente tornare in essa; ed è per questo, quindi, che sono necessarie innumerevoli trasmigrazioni o reincarnazioni prima che tale conclusione finale possa aver luogo. Questa è pura filosofia Vedanta. Ed ancora, la Fratellanza Orfica non si cibava di carne, indossava solo indumenti di candido lino, ed aveva cerimonie simili a quelle dei Brahmani.

ORFISMO

 
(Fil.) - Movimento religioso di tipo iniziatico dell'antica Grecia, fiorito a partire dal VI secolo a.C., fondato da Orfeo. Non riuscì ad avere il sopravvento sulla religione nazionale, ma influì notevolmente sulla spiritualità ellenica. Il movimento non è noto nei suoi dettagli perchè, come per tutti gli altri Misteri, gli iniziati osservavano la massima segretezza sui testi canonici e sui riti; ciò che trapelava a livello profano era oscuro e lacunoso, spesso tendenzioso allo scopo di creare fraintendimenti. Di certo esistevano libri sacri attribuiti al mitico fondatore e, quindi, un dogma che dava una forte impronta teorica al sistema. Vi era una descrizione della cosmogonia che dal Caos, attraverso l'Uovo ed Eros, porta alla creazione dell'universo. Ma l'idea fondamentale dell'Orfismo era di natura escatologica: l'anima umana è di origine e natura divina, la sua tomba è il corpo; la vita è una condizione impura da cui l'anima deve liberarsi per tornare alla sua condizione divina. La liberazione avviene attraverso una serie di reincarnazioni ed il raggiungimento della purità si ottiene attraverso l'iniziazione orfica e la vita ascetica. Fondamentale l'astinenza dal cibarsi di carne. Ma fondamentalmente era un culto misterico ed il privilegio degli Iniziati era quello di conoscere le formule che le anime dovevano pronunciare all'arrivo negli Inferi per propiziarsi il giudizio di assoluzione che le avrebbe sciolte dalla prigione del corpo. Le "lamine d'oro" orfiche contengono alcuni versi che sembra trattino proprio questa fase finale della vita. Gli Orfici vivevano in comunità appartate, portavano speciali vesti bianche, osservavano numerose norme di interdizione, avevano cimiteri propri. La comunità era impenetrabile, da ciò la scarsezza di informazioni. L'accomunamento ad altri Misteri è sostenuto da alcuni, contrastato da altri; certo è che, essendo Orfeo il prototipo mitico dell'Orfismo, e non un Dio, determinate differenze di liturgia si imponevano. E se è vero che il movimento sia sorto in seno alla religione di Dioniso, come reazione ascetica e catartica in contrapposizione all'aspetto estatico-orgiastico del dionisismo, l'Orfismo acquista un significato particolare perchè rappresenta un vero salto di qualità: è la transizione da una pratica quasi sciamanica ad una configurazione di tipo dottrinale. Esso, infatti, è la religione del "libro" e si differenzia fortemente dalla religione olimpica poiché, mentre quest'ultima sostiene una netta separazione fra gli Dei ed i mortali, l'Orfismo sostiene la contemporanea presenza del mortale e del divino nell'essere umano.

ORGANICISMO

 
(Fil.) - Dottrina filosofica che assimila l'universo ad un grande organismo. Questa visione, già presente in Anassagora, viene ripresa da Platone nel Timeo e nella Repubblica. Nel Medioevo, saranno Ficino, Bruno e Campanella a sostenere il concetto, sviluppando i vari paralleli del macrocosmo con il microcosmo. In biologia il concetto assume un contorno di grande efficacia : l'essere vivente è un tutto organizzato finalisticamente, e non il risultato della mera somma delle sue parti. Ed allora anche l'universo dev'essere un processo dinamico di eventi collegati da "prensioni" sensoriali. Qualcuno ha tentato di svolgere il parallelo con l'organismo sociale, ma Spencer lo ha confutato sostenendo che il modello risulta inadeguato. L'organicismo, che si oppone al meccanicismo e si avvicina al vitalismo, considera la struttura organizzata propria degli esseri viventi e non interpretabile esclusivamente in base a principi fisico-chimici. L'organismo, infatti, è una unità non concepibile come sommatoria delle singole parti che lo compongono. La funzione delle singole parti ha precise finalità che sono intrinseche all'organismo stesso.

ORGELMIR

 
(Sca.) - Letteralmente, "argilla ribollente". Lo stesso che Ymir, il gigante, l'essere indisciplinato, turbolento, imprevedibile, il tipo di materia primordiale, con il cui corpo i figli di Bor, dopo averlo ucciso, crearono una nuova terra. Nella configurazione Scandinava è anche la causa del Diluvio, poiché egli immerse il suo corpo nello Ginnungagap, l'abisso che si era spalancato; in tal modo l'abisso si colmò, ne straripò il sangue e produsse una grande inondazione nella quale annegarono tutti gli Hrimthursi, i giganti del gelo; uno solo di essi, l'astuto Bergelmir, si salvò con sua moglie in una barca, e divenne il padre di una nuova razza di giganti. "E in quei tempi, sulla terra, vi furono dei giganti".

ORGIA

 
(Mit.) - Cerimonia rituale, in particolare del rito dionisiaco, caratterizzata da grande sfrenatezza dei partecipanti. All'inizio era un atto rituale, un rito dei culti segreti, poi assunse il carattere di una comunità senza norme, che si formava con determinate cadenze calendariali. Alcuni esperti hanno spiegato l'orgia come un atto di magia simpatica, vedendo nello sfogo delle energie sessuali la promozione della fertilità della terra. Ma poiché essa si trova anche presso popoli non agricoltori, si deve pensare che l'orgia sia nata come scarico di energie e di desideri normalmente repressi dai severi sistemi di governo della comunità. Altri ricercatori hanno interpretato l'orgia come una forma di regressione al caos delle origini, un desiderio di reintegrazione nell'indifferenziato e nell'assoluto. Le follie del capodanno, ad esempio, potrebbero essere una realizzazione rituale del disordine, quale condizione del radicale rinnovamento dello ordine in corrispondenza dell'inizio di un nuovo anno. Sono molte le forme orgiastiche tuttora in uso, anche se mascherate con titoli moderni: il capodanno, il carnevale, feste particolari, ecc.

ORIBASIA

 
(Mit.) - Uno dei momenti fondamentali del culto dionisiaco: le Menadi, in stato di furore, salivano fino alla vetta dei monti, concludendo la cerimonia con una danza orgiastica.
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