Glossario

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MISTERI SODALIANI

 
(???) - Questi Misteri si fondavano sulla immagine del Cristo che reca in mano sette stelle, descritta nell'Apocalisse. Le stelle erano considerate le sette chiavi delle Sette Chiese, che cabalisticamente davano il nome a questi Misteri.

MISTERICO Linguaggio

 
- Il gergo sacerdotale segreto adoperato dai sacerdoti iniziati, ed usato solo quando si discuteva di cose sacre. Ogni nazione aveva il proprio linguaggio "misterico", conosciuto solo da coloro che erano ammessi ai Misteri.

MISTERIUM MAGNUM

 
(Lat.) - "Il Grande Mistero", un termine usato in Alchimia in connessione alla fabbricazione della "Pietra Filosofale" e dell'"Elisir di Vita". È il Grande Agente Magico, la Luce Astrale dei Martinisti, l'Etere degli Occultisti orientali, il Lucifero della Chiesa di Roma. Esso è l'Anima Universale, la Matrice dell'Universo, ciò da cui tutto quanto esiste è nato per separazione o differenziazione.

MISTICISMO

 
(Rel.) - Mistica è la situazione spirituale in cui lo spirito individuale sente il suo massimo fine, la piena esplicitazione delle proprie capacità nella contemplazione, il contatto con il Divino. È il ritorno a Dio attraverso un itinerario ascetico graduale che culmina nella divinizzazione del soggetto, o quanto meno nella sua salvezza. Si tratta di abbandonare le condizioni del sensibile e del razionale per abbandonarsi in forma estatiche che portano al sovrannaturale. Nella mistica è caratteristico lo stato di trance, condizione che si trova anche nello sciamano ed in altre forme di cosiddetta stregoneria. Il misticismo è la dottrina filosofica o religiosa che afferma la possibilità per l'uomo di giungere al possesso dell'Assoluto, prescindendo dalle capacità logiche e dall'esperienza sensibile, facendo appello a capacità di cui l'uomo è misteriosamente dotate, anche se non è consapevole. Il misticismo, come comportamento individuale e non come sistema, usa e valorizza di volta in volta il patrimonio di immagini, idee e dottrine del mondo religioso nel quale si muove, determinando una vasta gamma di comportamenti. Il sorgere di atteggiamenti mistici è quasi sempre legato ad ambienti religiosi incentrati sulla dottrina della salvezza, pur rappresentando un'esperienza particolare ed eccezionale. Il credente, anche laico, che si dedica al misticismo, pone sotto il segno del sacro la sua operosità, assume come regola di vita l'esercizio assiduo delle virtù teologali, offre a Dio ogni sua azione ed assume un comportamento completamente diverso da quella della comunità cui appartiene. Troviamo il misticismo nell'antica India sia nella pratica ascetica del tapas che nelle Upanishad, con l'anima umana che staccata dall'Uno tende a riunirsi ad esso. Ed anche nel Buddhismo dove, sebbene l'Assoluto sia negato, la demolizione del contingente porta ad esperienze in qualche modo mistiche. Anche il Taoismo, con la sua dottrina tendente allo svuotamento della personalità, spinge verso forme di contemplazione e di concentrazione i cui effetti si possono assimilare al misticismo. Nelle religioni del mistero del mondo ellenistico-romano, l'influenza orientale condiziona la speculazione filosofica, determinando spinte spirituali verso l'estasi. Queste posizioni sono più spiccate nel neoplatonismo di Plotino e poi di Proclo. Si tratta di un atteggiamento, tuttavia, che non è legato ad atti di fede, bensì a processi verso la conoscenza. Il cristianesimo risentì notevolmente della mistica neoplatonica, portando i rapporti fra Dio ed uomo da un fatto personale ad un fenomeno di massa, grazie alla rivelazione ed all'incarnazione del Verbo. La contemplazione di Dio è promessa a tutti i redenti nella vita futura. Per i Padri della Chiesa, la fede è un fatto mistico che permette un contatto immediato con la realtà trascendente. Filone considera la mistica, o conoscenza religiosa, un entrare nelle tenebre del mistero divino. Agostino nega che si possa raggiungere Dio con la mistica, a meno che non sia lo stesso Dio a permetterlo, donando la grazia. La prima e più organica sistemazione della mistica cristiana viene data da Gregorio di Nissa, nel quale riecheggiano motivi neoplatonici. Le figure di mistici nel cristianesimo sono moltissime e non è questa la sede per elencarli; piuttosto val la pena sottolineare che alcuni di essi, nella loro incosciente estasi, sembrarono sconfinare in una forma nuova di panteismo. Altre forme di misticismo di cui si può appena dare un cenno sono quello tantrico (che tenta la via della liberazione nella conquista del mondo, piuttosto che nel suo allontanamento), nel sufismo (che parte da elementi contenuti nel Corano), nella Cabala (che si muove su tendenze mistiche rinvenibili in tutto il pensiero ebraico antico). Una forma particolare di misticismo, infine, è la pratica Yoga, forma di concentrazione fisico-spirituale atta a liberare le più profonde energie dello spirito.

MISURA

 
(Occ.) - La necessità di effettuare misure è vecchia quanto l'uomo. Gli strumenti adottati sono stati tanti, ma due in particolare ricorrono nel tempo: la canna ed il dito. La canna, i cui spazi fra i nodi rappresentavano ora i palmi ora i piedi, era l'emblema della misura; compariva spesso in mano agli Dei, Mercurio in particolare. L'uso del dito come unità di misura lo si trova frequente nella Bibbia, ma anche nell'uso Egizio e Greco.

MITFORD Godolphin

 
(Ind.) - Nato in India da un missionario, si convertì all'Islam assumendo il nome di Mizra Murad Ali Beg e morì maomettano nel 1884. Mistico straordinario, di grande cultura e di notevole intelligenza, abbandonò il Sentiero di Destra e fu colpito dalla punizione karmica.

MITHRA

 
(Pers.) - O Mitra, "mico", dio del Sole, uno degli Aditya, custode dei patti, della parola data e dell'alleanza. Assieme a Varuna, con il quale nei Veda è invocato in endiadi, è ritenuto sia un Deva che un Asura, a causa del suo occulto potere. I due Dei sono detentori del "potere guerriero regale" e sono anche i Guardiani dell'ordine cosmico. Mithra è più noto come divinità Iraniana, un dio solare, come evidenziato dalla sua testa di leone. Il Mitra Persiano, colui che scacciò Ahriman dal Cielo, è quel tipo di Messia di cui si aspetta il ritorno come giudice degli uomini, che prende su di sè il peccato ed espia per le iniquità della umanità. Come tale, comunque, egli è direttamente collegato con l'Occultismo più elevato, i cui contenuti erano esposti nei Misteri Mitraici, che, quindi, assunsero il suo nome. Per i Mazdeani, Mithra era un Genio, un Dio, "stabilito fra il Sole e la Luna", compagno perpetuo del Sole nella Saggezza. Era il simbolo del Fuoco mondiale maschile, la Luce primordiale personificata. Talvolta veniva usato al femminile, ed allora era la Dea del Fuoco, di cui era anche madre e moglie. In qualche monumento antico, Mithra, come Sole, era chiamato Sabasio. Originariamente, Mithra era un dio ausiliario della divinità celeste, di Varuna nella religione Vedica, di Ahura Mazda in quella iranica. Nel dualismo tipico delle due religioni, esso aiutava il dio celeste (il Bene) nella lotta contro il Male, assumendo pertanto anche aspetti guerreschi. Si diffuse poi in Asia Minore ed anche in Occidente, divenendo una delle religioni dominanti nell'Impero romano. Non sempre identificato con il Sole, era certo il Dio della Luce. Mithra nasce da una roccia con una fiaccola ed un coltello in mano; inizia ai propri misteri il Sole e sale con lui sul suo carro; con un colpo di coltello fa scaturire l'acqua dalla roccia e sempre con il coltello uccide il Toro cosmico, che morendo dà vita all'universo. Nei suoi santuari è spesso raffigurato con due figure diverse: Cautes (fiaccola in alto a rappresentare la aurora e la primavera, Cautopates (fiaccola in basso a rappresentare il tramonto e l'autunno.

MITHUNA

 
(San.) - Il nome del terzo segno dello Zodiaco indù, i Gemelli.

MITLA

 
(San.) - Il luogo della tristezza, la dimora dei morti sconsacrati.

MITLONTECUTLI

 
(Tol.) - Nella religione tolteca era il dio dei morti e dei regni sotterranei. Marito di Mictlancihuatl.
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