Glossario

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MINAS

 
(San.) - Uguale allo scandinavo Meenam, è il dodicesimo segno dello Zodiaco indù: Pisces, o Pesci.

MINERVA

 
(Gr.) - Divinità romana, importata forse dagli Etruschi, è derivata dalla greca Diana, nata dalla testa di Giove, fuori dalla sessualità, senza padre nè madre, è la Dea della Sapienza. Vergine pudica, rappresenta le scienze, le arti e l'industria; è guerriera perchè con la guerra si conquista il progresso della civiltà. Simbolo della natura, della ragione, del buon gusto, veniva raffigurata ritta, con le braccia ed il collo nudi, elmetto attico in testa, il petto coperto dalla egida che portava raffigurata la Medusa, mano sinistra sullo scudo e mano destra che impugnava l'asta. Sotto lo scudo si poteva scorgere un serpente. Ad essa erano intitolate feste più o meno violente. La sua verginità sta a simboleggiare la vera sapienza che non si contamina con le cose mortali. Viaggiava su un carro tirato da due civette, ed a lei erano consacrati diversi animali (civette, cornacchie, draghi, galli), arnesi bellici (elmetto, asta, scudo, ecc.) e l'olivo. Era la tutrice della libertà cittadina.

MINEVIS

 
(Eg.) - Nome del toro consacrato al Sole, nella città di Eliopoli, nell'antico Egitto. Dopo il bue Apis. esso era in Egitto la bestia più venerata.

MINOSSE

 
(Gr.) - Figlio di Giove e di Europa, re di Creta e grande Giudice dell'Ade, ove, si dice, il Destino gli pose in mano un'urna contenente le sorti dei mortali, costringendolo a dimorarvi per l'eternità per giudicarli.

MINOTAURO

 
(Gr.) - Mostro dalla forma umana, collo e testa di toro, nato dagli amori di Pasifea, moglie di Minosse, e di un toro bianco inviato da Nettuno. Si pasceva di carne umana per cui Minosse lo rinchiuse nel labirinto del Dedalo e lo nutriva con il corpo dei rei condannati a morte e con i giovani e le vergini che Atene spediva in tributo. Teseo, aiutato da Arianna, uccise il mostro e liberò Atene dal mandare i suoi figli ad essere divorati.

MINS

 
(Sca.) - Nella mitologia Celtica, con questo nome si indicavano i sapienti che si radunavano sotto la grande quercia chiamata Yggdrasil per incontrarsi con gli Dei, che scendevano a rendere giustizia.

MIOCENE

 
(Geo.) - Periodo del Neocene, appartenente all'Era Terziaria o Cenozoica. Si colloca fra i 18 ed i 6 milioni di anni fa e si divide in superiore, medio ed inferiore. In questo periodo si trovano le prime tracce dei nostri lontani antenati, ed avvenne la distruzione di Atlantide. Mr. Huxley ipotizza che il primo Homo Sapiens risalga al Miocene, ed anche oltre. In quella epoca, un clima semitropicale si estendeva fino alla Groenlandia ed allo Spitzberg, ed esistevano le scimmie antropoidi, ragion per cui Darwin stabilì che alla sua metà avvenne il salto dalla scimmia all'uomo. Ma si tratta di un periodo troppo breve per abbracciare una così grande trasformazione. L'esoterismo ammette che durante questo periodo abbia vissuto una specie estinta di mammiferi che erano il prodotto della bestialità dei Lemuriani. Lo sviluppo dell'organismo e delle attività umane, secondo alcuni scienziati francesi, è avvenuto fra il Miocene e l'Era successiva. La vegetazione europea di questo periodo è molto simile a quella nord americana, per cui sorge il quesito : come è stata possibile la migrazione vegetale fra una terra e l'altra ? Nel Miocene l'Europa aveva un clima caldo e quasi certamente vi era già l'uomo; a dimostrazione di ciò si hanno le selci tagliate. L'unica spiegazione è che un continente intermedio, l'Atlantide, facesse da tramite fra la vegetazione europea e quella americana. Fra l'altro, quasi certamente, in quel periodo, il Sahara era il bacino di un grande mare, mentre sulla crosta terrestre avvenivano grandi cataclismi.

MIOLNER

 
(Scand.) - Il martello-tempesta di Thor (vedi "Svastica") costruito per lui dagli Gnomi. Con esso il Dio conquistò gli uomini e gli dei. Lo stesso genere di arma magica della Indù Agneyastra, l'arma di fuoco.

MIQUITLANTECATLE

 
(Mes.) - Nome di una divinità infernale dell'antico Messico, raffigurata con la gamba destra rannicchiata e l'altra protesa, braccia e mani spalancate.

MIRACOLO

 
(Rel.) - Qualsiasi fatto che susciti meraviglia, stupore, sorpresa, in quanto superi i limiti della normale prevedibilità dell'accadere, o vada oltre le possibilità dell'azione umana. Per la teologia cattolica è un fatto sensibile operato da Dio, in modo trascendente, al di fuori dell'ordine della natura creata. Per i cristiani, i miracoli possono essere attribuiti solo a Dio. Con riferimento alle cose umane, miracolo è un fatto straordinario e superiore alle possibilità comuni, un'azione che ha effetti insperati, un intervento che ha la capacità di modificare radicalmente una situazione. Tommaso diceva: "scilicet habet causam simpliciter et omnibus occultam. Haec autem est Deus. Unde illa quae a Deo fiunt preater causas nobis notas, miracula dicuntur". La definizione tomistica è stata accettata dai teologi posteriori, per cui la dottrina cattolica dice: "Se Dio è creatore onnipotente e sollecito delle sorti dell'umanità, egli può, per il bene spirituale degli uomini, intervenire direttamente nell'ordine fisico provocando fenomeni che non trovano giustificazione nel consueto ordine naturale, ma solo nella sua volontà". Un automobile al tempo dei Romani sarebbe stato un miracolo, un televisore nel Medioevo avrebbe portato al rogo il suo inventore, una astronave al tempo della Rivoluzione francese avrebbe sconvolto il mondo. Sarebbero stati eventi difficilmente inquadrabili all'interno di una visione puramente religiosa. Ed i fatti inconsueti, strabilianti, sovrumani, al negativo, sono anche essi opera di Dio ?
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