Glossario

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LANCI

 
(It.) - Bibliotecario vaticano, citato nella Dottrina Segreta.

LANCIA

 
(Occ.) - Arma che presso i Sabini era il simbolo della guerra, e perciò, sotto tale forma, essi rappresentavano il loro dio Quirino. I Romani ne ereditarono il costume, fino a quando non inventarono figure umane per rappresentare i loro Dei. Pare che il culto fosse molto diffuso e ciò giustifica il fatto che molti dei sono rappresentati con una lancia in mano. Nella cristianità, essa è l'arma di Giorgio (con cui uccide il drago) e di Michele (che abbatte il Diavolo).

LANCILLOTTO

 
(Sca.) - La leggenda di Lancillotto fa parte del ciclo della letteratura intitolata al Re Artù. Un giorno, alla corte di questo re, giunge un misterioso cavaliere che, in modo altrettanto misterioso, rapisce la regina Ginevra, lasciando gli astanti attoniti e piangenti. Il misterioso rapitore è Meleagant, figlio del re di Gorre, considerato da tutti il regno della morte. Il primo a partire alla ricerca della regina è il buon siniscalco Keu; ben presto il suo cavallo ritorna da solo, dal che si deduce il risultato dell'impresa. Tocca allora a Galvano che, mentre viaggia alla ricerca della regina, si imbatte in un misterioso cavaliere che si offre di aiutarlo in cambio di un cavallo. Ottenuto il cavallo, fugge al galoppo. Poco dopo Galvano lo ritrova appiedato, seduto su una carretto guidato da un nano : lo segue. Giungono in un castello, dove il cavaliere sconosciuto (si tratta di Lancillotto), viene insultato da tutti. Egli subisce in silenzio, poiché sa che, per poter liberare Ginevra, che ama con tutto il cuore, deve mortificare la sua anima fino a renderla pura. Lancillotto viene accolto poi da una bellissima fanciulla che si offre di passare la notte con lui. Lancillotto accetta, ma non tocca la fanciulla, avendo il pensiero fisso su Ginevra. Intanto giunge il segnale atteso : un fulmine cade dal cielo e distrugge ogni cosa; Lancillotto rimane incolume, brandisce la spada e spegne tutti gli incendi. Poi si stende sul letto e dorme. Spunta il giorno, ed i due cavalieri si mettono in cammino. Sanno dove si trova la prigione, una fortezza inespugnabile dalla quale nessuno mai è riuscito a fuggire. Lancillotto, con il suo amore e la sua fede, supera tutte le prove e penetra nel regno di Gorre. Il Re, stupefatto, ammirando tanta virtù, si offre di liberare la regina, ma il figlio si oppone e sfida a duello il cavaliere. Lo scontro è feroce e si svolge sotto lo sguardo di tutti gli abitanti la fortezza, Ginevra compresa. Una ancella vorrebbe far forza all'animo del cavaliere avvertendolo che la regina lo sta a guardare, ma non ne conosce il nome e non sa come chiamarlo. È la stessa Ginevra a suggerirne il nome : Lancillotto del Lago; l'ancella allora grida il suo messaggio ed il cavaliere, con rinnovato ardore, vince lo scontro. L'incontro con Ginevra, però, è una delusione. La regina, infatti, si presenta scontrosa e dura, ma Lancillotto non se la prende e con umiltà attende tempi migliori, nei quali la loro unione avverrà e sarà completa. La leggenda è di facile lettura sul piano esoterico : è il corpo che combatte per raggiungere l'anima, purificandosi del peso terrestre ed esaltandosi sul piano spirituale. Dante attraversa Inferno e Purgatorio per raggiungere Beatrice, Orfeo va all'Inferno per riprendersi Euridice, e non mancano altre allegorie di questo grande processo che, nelle sue grandi linee, era anche il percorso dei Grandi Misteri.

LANG

 
-SHU (Cin.) - Il titolo della traduzione dell'opera di Nagarjuna, l'Ekasloka-Shastra.

LANKA

 
(San.) - L'antico nome dell'isola oggi chiamata Ceylon. È anche il nome di una montagna del Sud-Est di Ceylon dove, come narra la tradizione, c'era una città popolata da demoni chiamati Lankapuri. Essa è descritta nell'epica del Ramayana come un'estensione gigantesca e splendida, "con sette profondi fossati e sette stupende valli di pietra e metallo". La sua fondazione è attribuita a Visva-Karma (il dio vedico che personifica la forza creatrice) che la costruì per Kuvara, il re dei demoni, al quale fu sottratta da Ravana, il rapitore di Sita. Il Bhagavat Purana mostra Lanka o Ceylon essenzialmente come la cima del Monte Meru, che fu spezzata da Vayu, il dio del Vento, e scagliata nell'oceano. Da allora è diventata la sede della Chiesa Buddhista del Sud, la Setta Siamese (oggi guidata dal Gran Sacerdote Sumangala), la rappresentazione del più puro Buddhismo esoterico su questo lato dell'Himalaya. Secondo altri, l'intero territorio di Lanka coincideva con il continente chiamato Lemuria. Nel Ramayana, Lanka è l'avversario di Hanuman, è il capo dei Rakshasa, sconfitti da Rama. Ma Lanka è anche il nome che si dava ai Giganti simili a quelli del Genesi, ai Titani dei Greci, agli Atlantiani storici.

LANKESTER Edwin Ray

 
(Ing.) - Londra 1847 - 1929. Zoologo inglese, professore ad Oxford, Direttore del reparto di Storia Naturale del Museo Britannico. Si occupò di molti gruppi animali, ma fondamentali sono le sue ricerche sul Limulus, di cui mostrò le affinità con gli Aracnidi. Recò contributi notevoli alla embriologia comparata. Iniziò anche un trattato di zoologia che, sfortunatamente, rimase incompiuto.

LANOO

 
(San.) - O Lanu, un discepolo, lo stesso che "Chela". Il termine viene usato anche per indicare uno studioso di esoterismo pratico.

LAO

 
-TZE (Cin.) - Ed anche Lao Tzu, e Lao Kium, un grande saggio; santo e filosofo. Il termine significa "Vecchio Maestro" ed indica un personaggio di probabile nome Li, contemporaneo di Confucio, vissuto nel VI secolo a.C. Si dice abbia fondato la setta religiosa dei Tao-tsè che avrebbe parecchie analogie con la dottrina di Epicuro, il grandissimo filosofo di Samo. È considerato il fondatore del Taoismo, unica corrente filosofica postasi come alternativa, totale ed antitetica, al confucianesimo, con influenza fondamentale e spesso preponderante sul pensiero cinese. Alcuni pensano che il personaggio Lao Tse non sia effettivamente esistito, ma sia un'invenzione dei discepoli per innalzare il livello della loro dottrina. Si racconta che Lao Tse era lo storiografo degli archivi imperiali di Lo-i. Egli si sarebbe incontrato con Confucio il quale avendolo interrogato sui riti rimase colpito dalla sua saggezza. Un giorno Lao Tse abbandonò l'incarico e partì verso l'Ovest. Al passo Han-Ku, il guardiano Yin Hsi gli chiese di scrivere un libro per lui. Lao Tse scrisse allora il "Tao Teh Ching", ovvero "Libro della Via e della Virtù", nel quale si parla della dottrina del Tao e del Te. Poi partì e di lui non si seppe più nulla. A Lao Tse sono attribuiti oltre 900 libri sull'etica e le religioni, più altri 70 sulla magia. In realtà numerosi brani del Tao, che all'inizio pare si chiamasse "Lao ci", lasciano supporre il ricorso a pratiche magico-religiose più antiche, il che lascia supporre che il punto di partenza dei taoisti non sia filosofico, ma religioso. L'essenza della dottrina dice che la salvezza di ciascuno e di tutti risiede non nell'azione collettiva con finalità, ma nel ritiro e nelle pratiche di comportamento che permettono di astrarsi dal mondo e dominarlo. Qualcosa del genere lo si trova anche in Lucrezio, nella sua opera De Rerum Natura, nella quale l'autore latino divulga il pensiero di Epicuro : l'uomo deve cercare il piacere nella liberazione dal dolore e nella tranquillità dell'animo e della coscienza, spogliandosi di tutte le superstizioni religiose.

LAOCOONTE

 
(Gr.) - Figlio di Priamo e di Ecuba, sacerdote di Apollo, mentre sacrificava un toro a Nettuno, uscirono dal mare due serpenti smisurati che lo divorarono assieme ai due figli. Questa leggiadra punizione gli venne inflitta da Minerva per la piccola colpa che Laocoonte aveva commesso nello sconsigliare ai Troiani di introdurre in città il cavallo di legno escogitato da Ulisse. In quel momento, probabilmente, la Dea della Giustizia era in vacanza !

LAOMEDONTE

 
(Gr.) - Personaggio della mitologia greca, re di Troia, figlio di Ilo e di Euridice, padre di molti figli, fra cui Priamo ed Esione. Ingaggiò Apollo e Poseidone per far costruire attorno alla città mura inespugnabili, ma alla fine si rifiutò di pagare il compenso pattuito. Scattarono le vendette : Apollo si limitò ad inviare la peste, mentre Poseidone mandò un mostro orribile che poteva essere placato soltanto dalla figlia del re, Esione. Intervenne Ercole, che liberò Esione con la promessa di Laomedonte di averla in sposa. Ma Laomedonte gliela negò; allora Ercole distrusse la città, uccise tutti i figli di Laomedonte, tranne Priamo ed Esione, che diede in sposa all'amico Telamone. La lettura esoterica della storiella è interessante : gli Dei si presentano a Laomedonte come muratori (costruttori, fondatori), per aiutarlo a costruire la città di Troia, ossia a fondare la religione troiana. In questo senso l'interpretazione è stata ripresa dalla Massoneria.
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