Glossario

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ISSIONE

 
(Gr.) - Re dei Lapiti, sposo della bella Dia, figlia di Dioneo, si rifiutò di fare al suocero i consueti ricchi doni per avergli dato in sposa la figlia. Dioneo gli fece rubare i cavalli, Issione lo invitò a cena e le fece cadere in una fossa ardente nella quale Dioneo perse la vita. Issione, abbandonato da tutti, si pentì e Giove lo ammise in cielo alla tavola degli Dei. Qui Issione si innamorò di Giunone; Giove, ingelosito, fece una nuvola simile a Giunone e la offerse ad Issione, che su di essa sfogò le sue brame. Giove allora lo scacciò dall'Olimpo e, quando Issione si vantò di avergli messo le corna, lo fulminò e lo scagliò nel Tartaro. Qui Mercurio lo legò ad una ruota, circondata da serpenti e sempre in movimento. Questo supplizio divenne il simbolo dell'ingratitudine punita.

ISSIPILE

 
(Gr.) - Figlia di Toante, re di Lenno, salvò il padre dall'ira delle donne che volevano uccidere tutti gli uomini poiché erano state tradite con le schiave di Tracia. All'arrivo degli Argonauti, li accompagnò benignamente, e divenne amante del loro capo Giasone. Da questa relazione nacquero due figli : Nebrofono (o Dripilo) ed Euneo. Fuggita all'ira delle donne, che avevano scoperto il trucco con il quale aveva salvato il padre, fu vittima di diverse peripezie ed ebbe la vita salva ad opera dei figli avuti da Giasone.

ISSORA

 
(Ind.) - O Ixora, o Rutrem, era per gli antichi Indù il figlio di Brahma, che aveva più di ottomila nomi. Come Giove, egli ebbe numerose mogli e numerosissimi figli. È raffigurato con molte paia di braccia e parecchi emblemi, che lo caratterizzano come divinità simbolica.

ISTAR

 
(Bab.) - Astarte, Venere, la dea lunare; lo stesso che Ishtar. Nella leggenda babilonese, è rinchiusa in un'arca ed invia una colomba in cerca della terraferma.

ISTINTO

 
(Psi.) - Meccanismo nervoso organizzato gerarchicamente, sensibile a determinate stimolazioni ambientali che lo risvegliano, lo mettono in funzione e lo dirigono, alle quali esso risponde con movimenti ben coordinati che hanno per fine la conservazione dell'individuo o della specie. In passato la psicologia classica contrapponeva l'istinto all'apprendimento intelligente; oggi la contrapposizione non è più accettata, anche se è rimasta nell'uso comune. Esso non è prerogativa esclusiva degli animali, ma anche l'uomo (che è un animale) possiede degli istinti che, le recenti teorie hanno chiamato comportamentismo, pulsione, ecc. Negli animali, l'istinto è coscienza diretta (non autocoscienza), e si manifesta sulla base di leggi naturali, senza alcuna responsabilità individuale. Si manifesta quale movente interno che provoca una complessa serie di movimenti e di azioni che servono a raggiungere uno scopo utile alla vita dell'animale stesso. Nell'uomo, l'istinto si manifesta come propensione naturale che lo spinge a compiere determinati atti, o a seguire un dato comportamento, in relazione a spinte inconsce. Si distingue dall'intelligenza perchè è congenito, immutabile, ereditario. L'istinto è altra cosa dei "riflessi" (reazioni di singoli organi a determinati stimoli) e dagli "impulsi" (reazioni aspecifiche).

ISTRUTTORI

 
(Occ.) - I sette poteri del Logos, incarnati di volta in volta come grandi Saggi ed Istruttori che, oltre ad aver istruito gli esseri umani, si sono sacrificati per il bene della umanità. Il libro di Enoc elenca i primi sette istruttori della umanità; sono gli Angeli disubbidienti, scesi su Ardis dal Monte Armon : Azazyel, Amazarak, Amers, Barkayal, Akibeel, Tamiel, Asaradel.

ISWARA

 
(San.) - Detto anche Ishvara, o Isvara, o Eswara, è il "Signore" o il dio personale - Spirito divino nell'uomo. Letteralmente, esistenza sovrana (indipendente). Un titolo dato in India a Shiva e ad altri dei. Shiva è chiamato anche Iswaradeva, cioè deva sovrano. Nell'induismo, e da parte degli adoratori di Shiva, è uno dei sinonimi adoperati per indicare l'Essere Supremo, considerato come Creatore, Distruttore e Rigeneratore dell'Universo. È considerato anche un dio marino, con molte analogie con Nettuno, del quale ha il Tridente, e con i Tritoni, dei quali ha la buccina. Questo termine, eccezionalmente, viene adoperato con il significato di "signore" e con riferimento ad un uomo di statura eccezionale. Correntemente, invece, questo titolo viene attribuito a Dio nella bhakti.

IT

 
(Ind.) - Un uomo, emerso dalle onde in tempesta, alla testa di un numeroso esercito, che liberò molte terre, considerate oggi leggendarie, e ne divenne il Re, governando in pace ed in prosperità. La Causa Suprema, la Divinità invisibile, la Causa senza Causa, che non può essere identificata con alcun essere, il Respiro dell'Assoluto, Brahma come noumeno.

ITCHASHAKTI

 
(San.) - Il potere della volontà. Vedi "Ichchhshakti".

ITHYFALLICO

 
(Gr.) - Qualifica degli dei quali maschi ed ermafroditi, come Venere con la barba, Apollo vestito da donna, Ammon il generatore, l'embrionico Ptah, e così via. Sennonché il fallo, così bene in vista e, secondo le nostre pudiche idee, ora così indecente, nelle religioni Indù ed Egiziana era associato nell'antico simbolismo con idee molto più pure che quella della creazione sessuale. Esprimeva, come dimostrano molti Orientalisti, la resurrezione, il sorgere della vita dalla morte. Perfino l'altro significato, quello sessuale, non conteneva in sè nulla di indecente: "Queste immagini simboleggiano semplicemente, in una maniera molto espressiva, le forze creatrici della natura, senza intenzioni oscene", scrive Mariette Bey, che aggiunge: "È un modo diverso per esprimere la generazione celeste che farebbe entrare il defunto in una nuova vita". I Cristiani e gli Europei in generale se la prendono molto duramente con i simboli fallici degli antichi, Gli dei e le dee nudi, i loro simboli generatori e gli emblemi di questi, hanno dei reparti segreti ad essi assegnati nei nostri musei; perchè, allora, adottare e conservare gli stessi simboli per il Clero e per i Laici? Le feste d'amore nella Chiesa primitiva - le sue agapae - erano tanto pure (o impure) quanto lo erano le feste falliche dei pagani; le lunghe vesti sacerdotali delle Chiese Romana e Greca ed i lunghi capelli portati in quest'ultima, gli aspersori di acqua benedetta ed il resto, stanno quì a testimoniare che il ritualismo Cristiano ha conservato, in modo più o meno variato, tutto il simbolismo dell'antico Egitto. Per quanto riguarda il simbolismo esclusivamente femminile, dobbiamo poi riconoscere che allo sguardo degli archeologi più imparziali l'abbigliamento seminudo delle nostre signore della buona società è molto più allusivo di quanto possano esserlo le fila di lampade a forma di yoni accese in India lungo i sentieri che conducono ai Templi.
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