Glossario

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INTERPOLAZIONE

 
(Ast.) - È l'operazione di intercalare, in una successione di valori noti, di uno o più termini determinati dal calcolo.

INTERPRETAZIONE

 
(Fil.) - Modo di intendere e dichiarare il pensiero di uno scritto o di un discorso, il cui senso sia dubbio o dia luogo a dubbi. Capire e spiegare tutto ciò che è espresso o raffigurato in forma simbolica, con segni convenzionali o mezzi non accessibili a tutti. È il risalire da un segno al suo significato, un modo di cogliere , di afferrare, qualcosa offerto dal mondo esterno. Per Aristotele, la lingua è l'interprete dei pensieri in quanto li esprime all'esterno. Interpretazione come delucidazione dei significati oscuri di un testo è il significato che troviamo in San Tommaso. L'interpretazione come sapere storico tiene conto del fatto che il carattere oscuro dei testi, di cui si tenta di leggere il significato, è legato alla stessa distanza storica che li separa da noi. Ed allora interpretazione è sapere storico e conoscenza storica è interpretazione. Per Heidegger, interpretazione è articolazione della comprensione. Nell'antichità questo termine aveva significati diversi. Per Platone significava cogliere qualcosa offerta dal mondo esterno; per altri era la spiegazione degli oracoli. Per gli Ebrei l'interpretazione era l'insieme delle chiavi di lettura dei testi ermetici, che erano quattro : mistica, allegorica, morale e letterale. Gli occultisti orientali hanno sette chiavi di lettura dei loro testi antichi. Interessante, poi, è il concetto di interpretazione in campo astrologico dove, nella lettura di un tema di nascita, ad esempio, ogni astrologo è regola a sè stesso. Ciascuno, cioè, può e deve procedere seguendo il proprio intuito basato, ovviamente, sulle conoscenze e sull'esperienza. D'altra parte, sarebbe impossibile codificare e memorizzare tutti i possibili aspetti di tutti i pianeti, nonché i segni e le case. Un tema oroscopico è un insieme, un contesto dal quale nulla può essere avulso. Esso va letto nella sua interezza : va interpretato.

INTERSEZIONE

 
(Ast.) - Insieme dei punti comuni a due curve, superfici o solidi che si intersecano. Il luogo in cui due rette, o due piani, si tagliano reciprocamente. Così, ad esempio, il punto vernale è dato dall'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste.

INTIP RAYMI

 
(Inca) - Fra gli Incas era la festa della Riconoscenza e veniva fatta in onore del dio Apu Inti. Aveva la durata di nove giorni, durante i quali numerose erano le danze propiziatorie.

INTIRRAPA

 
(Perù) - Dio della pioggia e della tempesta.

INTROIEZIONE

 
(Psi.) - Processo psicologico mediante il quale il soggetto "introduce" fantasticamente al proprio interno oggetti e qualità dei medesimi. È il contrario di proiezione e costituisce una generalizzazione della incorporazione, processo fantasmatico mediante il quale il soggetto "introduce e conserva" un oggetto dentro il proprio corpo. L'introiezione è in stretto rapporto con l'identificazione.

INTROSPEZIONE

 
(Psi.) - Autoosservazione, autoesame psicologico. Il soggetto sperimentale analizza la propria esperienza cosciente nei più semplici elementi sensoriali, immaginativi ed affettivi, ed anche nella descrizione della loro soggettiva intensità, durata, chiarezza. In psicologia clinica, l'introspezione è il presupposto naturale dell'interazione fra operatore e soggetto.

INTUIZIONE

 
(Fil.) - Percezione diretta di un oggetto e delle sue relazioni, senza alcuna mediazione di conoscenza discorsiva. Nella filosofia antica e medioevale, l'intuizione era considerata uno dei modi per conoscere le cose divine da parte dell'uomo, o addirittura come la conoscenza stessa di Dio. Aveva un significato mistico-contemplativo e portava alla visione immediata. Oggi essa viene considerata sul piano psicologico, come conoscenza sui generis, immediata ma irrazionale. La filosofia moderna fa coincidere l'intuizione con l'evidenza. Cartesio la considera percezione immediata di singoli contenuti, assolutamente certi. Spinoza afferma la superiorità della scienza intuitiva, mentre Kant parla di intuizione sensibile (percezione passiva) e di intuizione intellettuale (propria di Dio). L'intuizione è conoscenza diretta, pronta ed immediata, di una verità che si manifesta allo spirito senza bisogno di ricorrere al ragionamento; è percezione pronta ed acuta di una realtà e può essere sinonimo di presentimento, o divinazione. In filosofia è il rapporto immediato e diretto fra soggetto pensante ed oggetto. Si può trattare di oggetto nella mente, oppure di immedesimazione del soggetto nell'oggetto. I mistici medioevali vedono nell'intuizione l'unica via che ha l'uomo per entrare in contatto con Dio, contatto che avviene per immedesimazione o per partecipazione. L'intuizionismo designa la corrente di pensiero che riconoscono nell'intuizione la funzione conoscitiva, e rivendicano ad essa un ruolo privilegiato.

INVERNO

 
(Occ.) - Divinità allegorica che presiede al freddo; viene rappresentata come un vecchio coperto di ghiaccio, capelli lunghi e barba bianca, dormiente sopra una grotta. Talvolta è un vecchio vestito di pelle di montone, seduto vicino al fuoco. A lui è sacro il cinghiale perchè si nutre di ghiande, frutto tipicamente invernale, ma anche perchè ama i paesaggi invernali umidi, fangosi e nebbiosi. Anche la cornacchia, perchè con il suo gracchiare predice le piogge invernali. Suoi simboli sono anche il fuoco ed il mantello.

INVIDIA

 
(Occ.) - Divinità allegorica, rappresentata come una vecchia bruttissima, con occhi torvi ed incavati, pelle livida, viso pieno di grinze, capelli di vipera, tre serpenti nella mano destra, un'idra nella sinistra. Un serpente le rode il cuore.
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