Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

DIVINA PROVVIDENZA

 
(Rel.) - Presso gli Egizi, questo concetto era simbolizzato da un avvoltoio che rode un cuore. L'avvoltoio era il simbolo del mondo, che si nutre della proprietà dei corpi che nascono e muoiono. Avendo gli antichi posto la sede della sapienza nel cuore, l'immagine dell'avvoltoio che mangia il cuore significa che il mondo si alimenta e sostiene dalla Provvidenza della Sapienza di Dio, che è infinita, e senza la quale il mondo non potrebbe sussistere. Per i Cristiani, la Divina Provvidenza è l'azione attraverso la quale Dio ordina le vicende storiche e gli eventi naturali. Già Socrate l'aveva identificata con l'attività finalizzatrice di Dio e Platone la fa coincidere con l'attività ordinatrice del Demiurgo. Aristotele la nega, ma gli Stoici la riprendono come razionalità e finalità immanente della materia. La fede in un Dio provvedente è l'elemento costitutivo dell'Antico Testamento, mentre nella dottrina cristiana la provvidenza si manifesta in due forme diverse, quella naturale attraverso l'azione divina che si compie mediante gli agenti naturali, e quella divina che rappresenta l'agire di Dio allorché si esplica in forme straordinarie.

DIVINAZIONE

 
(Eso.) - L'arte di rivelare il futuro, detta anche mantica. Può avvenire attraverso la decifrazione di segni e presagi di diversa specie, sia attraverso ispirazione di tipo profetico capace di attingere direttamente la sfera sovraempirica. La prima è ritenuta di tipo inferiore o profano, la seconda di tipo superiore o divino. Il primo tipo avviene di solito a livello magico-strumentale, il secondo a livello religioso. Il primo tipo è certamente quello più antico.

DIVINITÀ

 
(Rel.) - In teologia, con questo nome si indica l'essenza di Dio considerata in modo astratto. Il termine equivale al pagano "nume". In Egitto questa essenza era fortemente sentita e veniva espressa in due modi : il basilisco ed il capo. Il primo veniva considerato come l'animale che ha più fiato, presentato con una testa di sparviero e gli occhi che si potevano chiudere ed aprire; quando si esponeva la sua effigie, se gli occhi erano aperti, la divinità guardava il popolo e gli prometteva ogni bene, se gli occhi erano chiusi, la divinità era adirata. Il Capo era il simbolo della divinità di Dio che precede ogni cosa e la venerazione per questa parte del corpo era tale che si rifiutavano di mangiare la testa degli animali, ritenendo che ciò fosse offensivo per la divinità. In ciò seguivano la idea platonica che il capo è membro divino, principio di tutti gli altri membri i quali vengono dati all'uomo per essere asserviti al capo.

DIVINITÀ CREATRICE

 
(Eso.) - È sempre un elemento bisessuale, maschio-femmina. Brahma è Viraj-Vach, Geova è Adamo-Eva o Caino-Abele, ecc. Jah-Hovah, infatti, significa vita maschile e vita femminile, mentre Caino ed Abele possono essere considerati le trasformazioni allegoriche di Adamo, che è androgino e rappresenta la prima razza umana. La Divinità Creatrice è sempre un Divino Ermafrodito.

DIVINITÀ CTONICHE

 
(Eso.) - I Cabiri e le altre divinità a loro assimilabili. Chtonos in greco significa "terrestre, sotterraneo", e Ctoniche erano le Divinità Sotterranee, o degli Inferi. La Cristianità le ha fatto diventare Infernali, che è come dire Criminali. Il Direttore di un Carcere, nel migliore dei casi.

DIVINITÀ LUNARI

 
(Eso.) - I Pitri, i nostri antenati, quelli che crearono l'uomo fisico.

DIVINITÀ SOLARI

 
(Eso.) - Gli Agnishvatta, i Kumara, plasmatori dell'uomo interiore, le Menti evolute dal Fuoco primordiale.

DIVISIONI CICLICHE

 
(Eso.) - La Divinità che presiedono le Divisioni Cicliche sono : (1) I Figli di Atri (2) Gli Agnishvatta (3) I Barishad (4) I Kavya.

DIVYACHAKCHUS

 
(San.) - Letteralmente, "l'Occhio celeste" o il vedere divino; la percezione. È la prima delle sei "Abhijne", cioè la facoltà sviluppata dalla pratica Yoga di percepire nell'Universo un oggetto qualsiasi, a qualunque distanza.

DIVYASROTRA

 
(San.) - Letteralmente, "l'Orecchio celeste" o l'udire divino. La seconda "Abhijna", cioè la facoltà di comprendere il linguaggio o il suono prodotto da un qualsiasi essere vivente sulla Terra.
Vai alla Bibliografia