Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

ARYA

 
-BHATA (San.) - Il primo algebrista ed astronomo Indù, matematico insigne nato nel 476 d.C. a Pataliputra. È autore di un lavoro chiamato Arya Siddhanta, un sistema di Astronomia. Scrisse anche un'importante opera di matematica che ci informa sulle conoscenze di questa materia esistenti in India a quell'epoca.

ARYA

 
-DASA (San.) - Letteralmente il 'Santo Maestro'. Un grande Saggio ed Arhat della scuola Mahasamghika.

ARYAHATA

 
(San.) - Il 'Sentiero per lo stato dell'Arhat' o della santità.

ARYAMAN

 
(San.) - Figlio di Aditi, è una divinità molto amata dalle giovani in quanto presiede agli accordi matrimoniali.

ARYASANGHA

 
(San.) - Detto anche Arya Asanga. Il fondatore della prima Scuola Yogacharya. Questo Arhat, un discepolo fedele di Gautama, il Buddha, è molto inspiegabilmente confuso e scambiato con un personaggio omonimo che si dice abbia vissuto ad Ayodhya (Oude) verso il quinto o sesto secolo della nostra era, e che insegnò il culto Tantrico in aggiunta al sistema Yogacharya. Coloro che tentavano di renderlo popolare, sostenevano che era lo stesso Aryasangha che era stato seguace di Sakyamuni e che aveva mille anni. Una intrinseca evidenza è di per se stessa sufficiente a mostrare che i lavori da lui scritti e tradotti all'incirca verso l'anno 600 della nostra era, lavori pieni di culto Tantrico, ritualismo, e principi seguiti attualmente in maniera considerevole dalle sette dei 'berretti rossi' nel Sikhim, Bhutan e Piccolo Tibet, non possono essere gli stessi dell'elevato sistema della primitiva Scuola Yogacharya del puro Buddhismo, che non è nè del sud nè del nord, ma esclusivamente esoterico. Sebbene nessuno degli autentici libri Yogacharya (i Narjol chodpa) sia mai stato reso pubblico o commerciabile, tuttavia nel Yogacharya Bhumi Shastra dello pseudo Aryasangha si riscontra molto dell'antico sistema, nei principi in cui può essere stato iniziato. È, comunque, così frammischiato di Sivaismo, di magia Tantrica e di superstizioni, che il lavoro viene meno al suo scopo finale, nonostante la notevole sottigliezza dialettica. Come siano imprecise le conclusioni alle quali giungono i nostri Orientalisti e come siano contraddittorie le date da essi fissate, può essere visto nel caso attuale. Mentre While Csoma di Koros (che, per inciso, non conobbe mai i Gelupka (berretti gialli), ma ebbe tutte le sue informazioni dai lama dei 'berretti rossi' della terra presso il confine), pone lo pseudo Aryasangha nel settimo secolo della nostra era; Wassiljev, che trascorse la maggior parte della sua vita in Cina, sostiene con prove che egli visse molto tempo prima; e Wilson (Vedi Roy.As.Soc. Vol. VI p. 240) parlando del periodo in cui le opere di Aryasangha furono scritte e che ancora esistono in sanscrito, crede che ora 'sia riconosciuto ufficialmente che esse sono state scritte al più tardi da cento a centocinquanta anni se non ancora di più, prima, o al massimo dopo, dell'era Cristiana'. Comunque, dal momento che è riconosciuto universalmente che gli scritti religiosi del Mahayana furono tutti scritti molto prima dell'epoca di Aryasangha - sia che egli sia vissuto nel secondo secolo a.C. o nel settimo d.C. - e che contengono tutto o molto più delle dottrine fondamentali del sistema Yogacharya, così falsato dall'imitatore Ayodhyan, se ne deduce che deve esistere in qualche luogo una versione autentica libera dal Sivaismo popolare e dalla magia nera. La vita di Arya Asanga è estremamente esemplificativa per quanto concerne gli insegnamenti Buddistici. Figlio di madre erudita nelle Scrittura Buddhiste, imparò molto dalla madre prima di diventare Bhikshu. Dopo aver studiato cinque anni, sentì il bisogno di ritirarsi in meditazione per avere dalla divinità un aiuto alla conquista della perfezione nella Saggezza. Scelse di meditare su Maitreya Buddha e rimase chiuso in una caverna per 12 anni invocandolo ed attendendo la sua apparizione. Stanco e deluso abbandonò la caverna senza alcun risultato. Alcune ore più tardi, percorrendo una strada polverosa, vide un cane che aveva mezza testa infestata da larve e guaiva dal dolore. Colto da grande compassione pensò di uccidere i vermi per salvare il cane ma si ricordò ben presto che ciò non era permesso. Decise allora di trasferire con la lingua i vermi dalla testa del cane ad un pezzo di carne tagliata dal suo corpo. Tagliato il pezzo di carne dalla sua coscia, si accinse a procedere nell'operazione, ma il cane era sparito e contemporaneamente era apparso Maitreya Buddha. Asanga, pervaso da vampate di gioia, chiese a Maitreya perchè non gli era apparso prima. E questi rispose : ' Anche se scrosci di pioggia e raggi solari sono abbondanti, i semi che non hanno la forza necessaria non riescono a spuntare. Così, quando Buddha appare, non può essere visto da quelli che hanno i veli karmici. Prima le tue invocazioni costituivano degli ostacoli karmici, ora è comparso in te un importante fattore, la Grande Compassione, e tu puoi vedere'. Maitreya lo guidò ancora per anni dettandogli l'opera che prese il nome 'I Cinque Libri di Maitreya'.

ARYASATYANI

 
(San.) - Le quattro verità o i quattro dogmi che sono: (1) Dukha, o la sofferenza e pena che sono inevitabili in concomitanza dell'esistenza senziente (esotericamente, fisica); (2) Samudaya, l'assioma che il soffrire è intensificato dalle passioni umane; (3) Nirodha, il distruggersi o l'estinguersi di tali sentimenti, è possibile per un uomo 'sul sentiero'; (4) Marga la via stretta o il sentiero che conduce a tale risultato benedetto.

ARYAVARTA

 
(San.) - La 'terra degli Ariani', o India. L'antico nome dell'India Settentrionale, dove gli invasori Bramanici si stabilirono in un primo tempo ('dall'Oxus', dicono gli Orientalisti). È errato attribuire questo nome a tutta l'India, dal momento che Manu dà il nome di 'terra degli Ariani' solo al 'tratto tra l'Himalaya e la catena di montagne del Vindhya, dal mare orientale al mare occidentale'. È anche il nome di un antico Iniziato Indù.

ARZAHI

 
(San.) - Nei Purana è detto che Giambudvipa è circondata da molti spazi : uno di essi è Arzahi. In realtà è uno dei nomi della catena della Terra.

AS

 
(San.) - L'Essere.

ASAKRIT SAMADHI

 
(San.) - Un certo grado di contemplazione estatica. Uno stadio nel Samadhi.
Vai alla Bibliografia