Glossario

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C

 
- La terza lettera dell'alfabeto inglese, che non ha equivalente in Ebraico eccetto Caph, da vedere sotto K. À anche la terza lettera dell'alfabeto latino dal quale è poi passata alle lingue neolatine. Deriva dalla "gamma" dell'alfabeto delle colonie calcidesi dell'Italia Meridionale (Cuma), passando dalle forme sinistrorse, a quelle destrorse. I Latini la usavano come abbreviazione di molte parole; nelle tabelle dei tribunali romani era il segno di Condemno, termine infausto e tristo, come lo definiva Cicerone; come numero valeva 100, equivalente al calcidese ed all'etrusco . Nel calendario epigrafico romano è la terza lettera nundinale; in quello ecclesiastico è la terza lettera domenicale. In chimica è il Carbonio, in fisica è la riga dell'Idrogeno nella regione rossa dello spettro solare, in termometria è il grado centigrado, in musica è il Do, in filosofia è la contraddizione e la contrapposizione di termini. CAABA

C

 
- La terza lettera dell'alfabeto inglese, che non ha equivalente in Ebraico eccetto Caph, da vedere sotto K. À anche la terza lettera dell'alfabeto latino dal quale è poi passata alle lingue neolatine. Deriva dalla "gamma" dell'alfabeto delle colonie calcidesi dell'Italia Meridionale (Cuma), passando dalle forme sinistrorse, a quelle destrorse. I Latini la usavano come abbreviazione di molte parole; nelle tabelle dei tribunali romani era il segno di Condemno, termine infausto e tristo, come lo definiva Cicerone; come numero valeva 100, equivalente al calcidese ed all'etrusco . Nel calendario epigrafico romano è la terza lettera nundinale; in quello ecclesiastico è la terza lettera domenicale. In chimica è il Carbonio, in fisica è la riga dell'Idrogeno nella regione rossa dello spettro solare, in termometria è il grado centigrado, in musica è il Do, in filosofia è la contraddizione e la contrapposizione di termini.

CAABA

 
(Ar.) - Tempio alla Mecca cui accorrevano, ogni anno, da tutto l'Oriente, gli Arabi Gentili.

CABALA

 
(Eb.) - La saggezza nascosta dei Rabbini Ebrei del Medioevo che deriva da più antiche dottrine segrete; essa concerne le cose divine e la cosmogonia, fuse nella teologia dopo il periodo della cattività degli Ebrei in Babilonia. Tutte le opere incluse in questa categoria esoterica sono dette Kabalistiche. Scritto anche Kabbala o Qabbalah, significa "tradizione", designa una grande corrente del misticismo ebraico affermatasi come autonoma dall'inizio del XIII secolo d.C. soprattutto in Francia ed in Spagna. Il pensiero dei mistici compresi in questa sfera si ispira alla tradizione di insegnamenti ereditati dagli antichi cultori della religione, ma anche alle proprie esperienze mistiche nonché alla diretta ispirazione divina che essi ritenevano fosse loro concessa. Il dualismo fra tradizione ed ispirazione porta attraverso la letteratura cabalistica a posizioni talora conservatrici, talaltra innovatrici. Il frutto più celebre della letteratura detta pseudo-epigrafica è il Sefer-ha-Zohar, "Libro dello Splendore", una specie di romanzo mistico che per secoli è rimasto quasi come un libro canonico a fianco della Bibbia e del Talmud. Alcuni ritengono che lo Zohar, così spesso viene abbreviato il titolo, sia la redazione finale degli scritti accumulatisi durante i secoli e che attingevano al pensiero di Simeon ben Yochai; altri, invece, lo considerano opera di Mosheh ben Shemtob di Leon, scritta verso il 1280, in Spagna. Il primo centro del Cabalismo fu la città catalana di Gerona, in Spagna, ove importante è il contributo dato da Abraham ben Samuel Abulafia. Quarant'anni dopo l'esodo degli Ebrei dalla Spagna la funzione di centro spirituale della Cabala passò alla cittadina di Safed, nell'alta Galilea, soprattutto per opera di Cordovero e di Luria. Con questi due grandi mistici la dottrina cabalistica raggiunse la sua più completa definizione sistematica e costituì il presupposto teorico dell'ebraismo, non sempre ortodosso, di ispirazione mistica. Fin qui le notizie ufficiali; vediamo ora qualcosa di più profondo e di meno noto. Come "Ricezione-Tradizione", la Cabala è il complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l'Universo, che si asseriscono rivelate ad un numero ristretto di persone e tramandate da generazione in generazione non in forma scritta, bensì "da bocca ad orecchio". Il suo contenuto verte fondamentalmente su tre temi : cosmologia, angelogia e magia. Dio, di per sè, è inaccessibile allo spirito umano; sono accessibili, invece, le manifestazioni nel mondo da Lui creato mediante le manifestazioni dette Sephirot ( Emanazioni ). La conoscenza dello Zohar è la conoscenza di Dio stesso poiché essa risveglia nell'uomo una vita interiore tale da consentire di scoprire nel meccanismo della creazione la verità dell'essere divino e le emanazioni della sua esistenza. Lo Zohar divide la vita del mondo in periodi di 7000 anni e considera l'uomo un microcosmo le cui azioni influiscono sull'unità cosmica. L'anima, emanazione di una Sephira, ha diversi gradi ed elementi, ed è sia maschile che femminile. Essa esiste prima della nascita dello essere umano ed alla sua morte trasmigra in altri corpi. La Cabala originale è il Libro dei Numeri dei Caldei. È un'opera velata, la cui lettura è possibile attraverso sette chiavi che portano a sette significati. Alcuni Rabbini parlano addirittura di 70 chiavi di lettura! Secondo Skinner, la chiave fondamentale della Cabala è il rapporto geometrico tra l'area del cerchio inscritto nel quadrato, che dà origine al rapporto fra diametro e circonferenza, il cui valore viene espresso in integrali. Il calcolo del tempo, nella Cabala, è basato su un sistema di settimane che, a sua volta, si rifà al sistema Indù arcaico. Essa non spiega i misteri ed i segreti della Natura, ma chiarisce alcune allegorie della Bibbia e soprattutto è la chiave ed il glossario del Pentateuco, i più velati libri di Mosè.

CABALISTI

 
(Eb.) - Da Q B L H, KABALA , una tradizione orale, non scritta. Il cabalista è uno studioso delle "scienze segrete" colui che interpreta i significati nascosti delle Scritture con l'aiuto del simbolismo della Kabala e, attraverso essa, ne spiega quello reale. I Tanaim furono i primi cabalisti fra gli Ebrei; essi apparvero a Gerusalemme verso l'inizio del III secolo prima dell'era Cristiana. I libri di Ezechiele, Daniele, Enoch e la Rivelazione di San Giovanni, sono puramente cabalistici. Questa dottrina segreta è identica a quella del Caldei e include nel contempo molto della saggezza Persiana o "magica". Fin dall'XI secolo la storia intravede la presenza di famosi Cabalisti. L'era Medioevale, ed anche la nostra, ha avuto un enorme numero di uomini fra i più colti ed intellettuali che sono stati studiosi della Kabala (o Qabbala, come pronunciano alcuni). Fra i primi, i più famosi furono Paracelso, Henry Khunrath, Jacob Boehme, Robert Fludd, i due Van Helmont, l'Abate John Trithemius, Cornelio Agrippa, il Cardinale Nicola Cusani, Girolamo Cardano, Papa Sisto IV, e taluni studiosi Cristiani come Raimondo Lullo, Pico della Mirandola, Guillame Postel, il grande John Reuchlin, il Dott. Henry More, Eugenio Filalete (Thomas Vaughan), l'erudito gesuita Athanasius Kircher, il barone Cristian von Rosenroth; e poi Sir Isaac Newton, Leibniz, Bacone, Spinoza, ecc., ecc. : l'elenco è inesauribile. Come fa notare Isaac Myer nella sua Qabala, le idee dei Cabalisti hanno influenzato moltissimo la letteratura Europea. "Basandosi sulla Cabala pratica, l'abate di Villars (nipote di Montfaucon) pubblicò nel 1670 il suo famoso romanzo satirico 'Il Conte di Gabalis' sul quale Pope basò il suo 'Rape of the Lock'. Il cabalismo si trova nei poemi medioevali, il 'Romanzo della Rosa', e permea le opere di Dante". Nessuno di essi, tuttavia, si trova d'accordo sull'origine della Cabala, dello Zohar, del Sepher Yetzirah, ecc. Alcuni sostengono che provenga dai Patriarchi della Bibbia, da Abramo, ed anche da Seth; altri, che derivi dall'Egitto, altri ancora dai Caldei. Il sistema è sicuramente molto vecchio; ma come tutti i sistemi, siano essi religiosi o filosofici, anche la Cabala deriva direttamente dalle originarie Dottrine Segrete Orientali: attraverso i Veda, le Upanishad, Orfeo e Talete, Pitagora e gli Egiziani. Qualunque sia la sua fonte, il suo substrato è identico a quello degli altri sistemi, a partire dal Libro dei Morti fino agli Gnostici più recenti. I maggiori esponenti della Kabala nella Società Teosofica furono, fra i primi, il Dott. S.Pancoast di Filadelfia e G. Felt; fra i più recenti, il Dott. W.Wynn Westcott, S.L. Mac Gregor Mathers (entrambi del Collegio Rosacroce), e qualche altro. (Vedi Qabala).

CABALISTICI Aspetti

 
- Sono: Nephesch, Ruach e Neschamah, ovvero l'anima animale (vitale), l'Anima Spirituale e l'Anima Divina nell'uomo - Corpo, Anima e Mente.

CABAR ZIO

 
(Gn.) - "Il potente Signore dello Splendore" (Codex Nazareus), coloro che procreano sette vite benefiche, "che brillano nella propria forma e luce" per agire contro l'influenza dei sette "imperfetti dispensatori" stellari, o principi. Essi sono la progenie di Karabtanon, la personificazione della concupiscenza e della materia. Questi ultimi sono i sette pianeti fisici, i primi sono i loro genii o Governanti.

CABEIRI o KABIRI

 
(Fen.) - Divinità grandemente adorate a Tebe, Lemno, Frisia, Macedonia e, soprattutto in Samotracia. Erano dei del mistero, nessun profano aveva il diritto di nominarli o di parlare di loro. Erodoto li conferma dei del Fuoco e parla di Vulcano come del loro padre. I Kabiri presiedevano ai misteri, ed il loro numero reale non è mai stato rivelato, essendo il loro significato occulto molto sacro. (Vedi "Cabiri").

CABIRI

 
(Gr.) - Sacerdoti ed eroi deificati, venerati come autori della religione e fondatori della razza umana. I loro misteri erano celebrati soprattutto in Samotracia, nel buio della note e nel segreto più assoluto. I candidati all'iniziazione, dopo le prove di astinenza, castità e silenzio, venivano purificati con acqua e sangue; sacrificavano quindi un toro o un montone, e bevevano a due fontane (Lete e Mnemosine, Oblio e Memoria) per dimenticare il passato e fissare le nove istruzioni. Quindi venivano trasportati in un'oscura torre o caverna, dove le loro orecchie erano assordate dai suoni più spaventevoli ed i loro occhi erano colpiti da lampi che squarciavano il buio e da visioni impressionanti come fantasmi, cadaveri sospesi su una bara, ecc. Dopo il terrore, essi venivano fatti passare attraverso scene di luce, allegria, musica. Qui avevano inizio gli insegnamenti relativi alle dottrine segrete ed ai riti; l'iniziato veniva posto su un trono risplendente, ornato da una fascia di porpora e coronato d'olivo. La cerimonia finiva con danze ed orge, nelle quali si introduceva il mistico fallo. Nome collettivo di un certo gruppo di divinità dell'antica religione ellenica, dove erano considerati "grandi dei". La loro correlazione a divinità note è stata difficile, sia in epoca greca che romana, a causa del carattere esoterico del culto. Talvolta sembra si tratti di un dio dionisiaco, altra di una coppia di divinità maschili, altra ancora di "salvatori" che accompagnano una dea. Esotericamente sono i Fuochi Sacri ed il loro numero varia : 3, 4, 7. Sono i Titani, i figli di Sidic (Crono-Saturno), i Rak-shasa, Coribanti, Cureti, Dioscuri, Anacti, Dii Magni, Dei Dactyli, Lari, Penati, Mani, Aleti. Sono i Mistici Protettori e le Guide dell'Umanità.

CABLETOW

 
(Mass.) - Un termine massonico per un certo oggetto usato nelle Logge. La sua origine risiede nel filo (degli abiti ? N.d.T.) degli asceti Brahmani, un filo che è anche usato nel Tibet per scopi magici.
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