Pagine dalla letteratura teosofica

Pagine dalla letteratura teosofica
“I sette princìpi dell’uomo", di A. Besant, pp. 31-33 (Edizioni Teosofiche Italiane, 2012). Pubblicato sulla Rivista Italiana di Teosofia di maggio-giugno 2021.
"TERZO PRINCIPIO - Prana, la vita"
Tutti gli universi, i mondi, gli esseri umani, gli animali, i vegetali, i minerali; tutte le molecole e gli atomi, tutto quanto esiste è immerso in un grande oceano di vita, che è eterna, infinita e che non può né aumentare né diminuire.
L’universo è soltanto vita in manifestazione, resa oggettiva, differenziata.
Si può ritenere che ogni organismo, piccolo come una molecola o vasto come un universo, si appropri di parte di questa vita, incorporando in sé frammenti di quella universale come fosse propria. Immaginiamoci una spugna vivente immersa nell’acqua che la bagna, la circonda e la permea. L’acqua dell’oceano circola in ogni suo meandro, riempiendone le porosità. Possiamo però distinguere nel pensiero l’oceano da quella sua parte di cui la spugna è intrisa.
Similmente ogni organismo è una spugna immersa nell’oceano della vita universale, contenendo in sé parte di quel grande mare, come proprio alito di vita. La teosofia distingue tale parte di vita con il nome di prana o alito, chiamandolo terzo principio della costituzione dell’uomo.
Allo scopo di definirlo in modo più accurato, “l’alito di vita” – quello che gli ebrei definirono “Nephesh” o il soffio vitale alitato nelle narici di Adamo – non è prana soltanto, ma prana e il quarto principio congiunti. Sono questi due, uniti, che formano la “scintilla vitale” e sono “l’alito di vita tanto nell’uomo quanto nell’animale o insetto della vita fisica materiale”. È “l’alito della vita animale nell’uomo – l’alito di vita istintiva nell’animale”. Ora invece trattiamo soltanto del prana, con la vitalità come principio animatore del corpo umano e animale. Di questa vita il doppio eterico è il veicolo che agisce come mezzo di comunicazione, come ponte tra il prana e il corpo denso.
La Dottrina Segreta spiega che il prana ha come sua suddivisione più bassa i microrganismi della scienza; queste sono le “invisibili vite” le quali costruiscono le cellule fisiche (vedi a p. 21); sono le “innumerevoli miriadi di vite” che costruiscono i “tabernacoli d’argilla”, i corpi fisici. “La scienza, che percepisce vagamente la verità, può trovare batteri e altri infinitesimi corpuscoli nel corpo umano, considerandoli soltanto occasionali e anomali visitatori ai quali attribuire le malattie. L’occultismo, che riconosce la vita in ogni atomo e molecola, in un minerale come nel corpo umano, nell’aria, fuoco o acqua, afferma che l’intero nostro corpo è formato da tali vite. Il più piccolo batterio osservato al microscopio, in confronto a queste, è relativamente più grande, in proporzione, come un elefante a confronto del più piccolo infusore [piccoli organismi quali i protozoi che si sviluppano nelle infusioni vegetali. N.d.T.]”. Le “vite ignee” controllano e dirigono questi microorganismi, queste vite invisibili, e “indirettamente” li costituiscono, per esempio controllando e dirigendo tali costruttori, fornendo loro il necessario, agendo come vita di queste “vite”. Le “vite ignee”, sintesi ed essenza del prana, sono “l’energia costruttiva vitale” che permette a questi corpuscoli di produrre le cellule fisiche. Uno dei commentari antichi riassume ciò con una solenne frase chiarificatrice: “I mondi, per il profano, sono costituiti dagli elementi noti. Nella concezione di un Arhat, questi elementi a loro volta sono, nell’insieme, una vita divina; distribuiti sul piano della manifestazione, sono infiniti milioni di minuscole vite. Il fuoco soltanto è UNO, sul piano della Realtà Una; sul piano dell’essere manifestato, e quindi illusorio, le sue particelle sono vite ignee che vivono a detrimento di ogni altra vita che consumano. Per questa ragione sono dette ‘le Divoratrici’ ...Ogni cosa visibile in questo universo è stata costruita da tali vite, dal divino uomo cosciente primordiale, fino agli agenti inconsci che compongono la materia... Dalla Vita Una, senza forma ed increata, procede l’universo delle vite”. Come avviene nell’universo, così è per l’uomo, e tutte queste innumerevoli vite, tutta questa vitalità feconda, tutto ciò è riassunto dai teosofi nella parola prana.

Link al libro: https://www.eti-edizioni.it/conoscenza/485-i-sette-principi-dell-uomo.html