Asclepio e Telesforo

Asclepio e Telesforo
Nella galleria Borghese a Roma è ospitato questo gruppo scultoreo, del II secolo d. C., che ha al centro il dio della medicina Asclepio, forte e autorevole. La mano destra tiene il caduceo, un bastone attorno al quale è avvinto un serpente, il simbolo che ha accompagnato la medicina fini ai nostri giorni. Nella mano sinistra, tiene una ciotole, mentre in origine reggeva un rotolo
Asclepio, chiamato in ambito latino Esculapio, per Esiodo è figlio di Apollo e Arsinoe, mentre Pindaro lo ritiene figlio di Apollo e Coronide. Per Omero è un semidio e dunque un uomo mortale.
Il culto di Asclepio come divinità guaritrice si estese rapidamente in tutto il mondo antico. A Roma il dio si insediò nell’Isola Tiberina attorno al 293 a.C.
Alla sinistra del dio, suo figlio Telesforo, il fanciullo con mantello e cappuccio, è considerato una divinità legata alla convalescenza, ma anche ponte fra questa e altre realtà. Le simbologie presenti nel gruppo scultoreo sono numerose e la conoscenza e la cura vanno insieme, secondo le leggi della natura e i ritmi del tempo.
Asclepio è vicino agli uomini ma ne è anche distaccato, proprio per poterli aiutare mentre Telesforo, rappresenta sì la convalescenza ma anche il “passaggio” rappresentato dalla morte nel suo aspetto di “guarigione”.

(Immagine tratta dal sito ufficiale della Galleria Borghese).