Distribuzione di aiuti di emergenza dell’O.T.S.
alle famiglie affamate dell’Africa Est

Pubblichiamo l’aggiornamento del rapporto sul progetto, iniziato dall’O.T.S. in Kenya, per offrire aiuti di emergenza a 55 famiglie sofferenti per la gravissima mancanza di cibo, nel villaggio di Kauma, distretto di Kitui, ad est di Nairobi: le distribuzioni mensili di cibo sono state regolarmente portate a termine e qui di seguito sono riassunti i resoconti che la sorella Usha Shah, presidente dell’O.T.S. in Kenya, ci ha inviato, riguardanti la distribuzione nella quale era personalmente coinvolta.

Resoconto di ottobre 2011: “L’arrivo del camioncino con aiuti alimentari, costituiti mensilmente da 55 pacchi di farina, olio, sale, è sempre accomopagnato da grida di benvenuto e da canti.
Abbiamo prospettato alle donne la possibilità di costruire un pozzo, cosicchè oltre ad avere acqua da bere possano piantare semi di alta qualità e alberi da frutto, comwe mango e papaie. Abbiamo stato ricordato loro che dovranno fondare una società per negoziare l’acquisto della piccola porzione di terreno per costruire il pozzo. Sono state sopraffatte dalla gioia, nel sentire che avevamo intenzione di fornire loro acqua in questo modo. Questo significa che non dovranno più camminare per miglia in cerca di acqua e portarla a casa, pesantemente cariche.
Abbiamo poi mostrato loro come fare del combustibile con lo sterco di mucca. Le donne erano impressionate! A questo è seguita la distribuzione di matite, temperini, biscotti e dolci ai bambini, che sono usciti tutti felici, lasciandoci portare a termine la nostra distribuzione con ordine e disciplina. La cosa che è stata accolta con più gioia è stato lo zucchero.
Dopo la distribuzione siamo ripartiti per Nairobi. I visi sorridenti degli abitanti del villaggio, che fino ad agosto erano affamati, sono molto motivanti. Così pure lo sono il vostro interesse e la vostra preoccupazione. Benedizioni a tutti voi!” Usha Shah.

Resoconto di novembre 2011: “Ieri c’è stata la terza distribuzione ai residenti del Kauma Village nel distretto di Kitui. Il viaggio di circa duecento chilometri è stato buono e senza traffico. La strada serpeggia tra campi fertili ed è molto piacevole per un centinaio di chilometri, ma quando siamo entrati a Matuu e nel distretto di Kitui lo scenario è cambiato drasticamente. La vegetazione di un verde lussureggiante, con campi di granturco, fagioli, ananas ed alberi è lentamente scomparsa, facendo emergere un paesaggio brullo. Vi dominavano rocce, pietre, terreno arido, erba secca ed alberi spinosi. La strada era facile da percorrere, ma lo scenario deprimente.
Le cose buone, comunque, sono molte. Arrivati al luogo della distribuzione siamo stati accolti ancora una volta da un benvenuto tumultuoso e caloroso. Ci siamo seduti e abbiamo parlato della produzione di combustibile fatto con lo sterco di mucca, di prodotti del latte, ecc. come nella nostra ultima visita. Abbiamo anche parlato della registrazione della società che possiederà il piccolo pezzo di terra e il pozzo che vi andrà costruito. Tutto sta procedendo meglio di quanto mi aspettassi:
1. La società è già stata registrata con il nome: “Wendowaaka Self Help Group” ed è stato aperto un conto bancario. Questo nome significa: “Gruppo di auto-aiuto di donne amorevoli”. La presidente, la segretaria e la tesoriera sono tutte donne!
2. E’ stato identificato un luogo dove c’è l’acqua e il locale consiglio degli anziani si è riunito per incontrare il proprietario e decidere sul prezzo di acquisto.
3. La profondità che deve essere scavata sarà a breve determinata dal locale qualificato assessore ministeriale.
4. Le tre ditte che abbiamo contattato, a quel punto ci faranno i loro preventivi. Poiché non dovranno fare nessuna valutazione il costo includerà solo lo scavo fino al livello dell’acqua e l’istallazione delle pompe e del serbatoio per l’acqua stessa.
5. Attraverso il suo comitato direttivo la società deciderà allora come usare al meglio l’acqua. Ci sono già 150 membri e ciascuno pagherà 200 scellini kenioti (2 dollari) al mese per pagare le recinzioni, la sicurezza e la gestione della vendita e distribuzione dell’acqua.
6. La notizia migliore è che è piovuto, nella zona, e i letti dei fiumi, una volta secchi, ora hanno un po’ di acqua. Pare che le nostre famiglie avranno alimenti sufficienti da febbraio, quando l’O.T.S. terminerà la distribuzione di cibo. Teniamo le dita incrociate e speriamo per il meglio.
7. Le famiglie erano davvero felici e grate di ricevere le loro razioni. Non ci sono stati regali speciali, come cancelleria e biscotti per i bambini, stavolta. Tutti si erano riuniti nel punto convenuto e alcuni di loro erano conciati in modo terribile! Ho proposto di dare a ciascuna delle 55 famiglie cinque alberi: avocado, mango e papaie. Ho chiesto loro cosa preferivano. Ciascun albero costerà circa 100 scellini kenioti (1 dollaro).
8. Uno sponsor fuori dall’O.T.S. donerà alla società un toro e alcune mucche per il latte. La vendita del latte extra sarà utilissima per generare reddito. Inoltre, quando il bestiame figlierà, la società potrà vendere le mucche a ciascuna famiglia per loro uso.
Siamo tornati a Nairobi alle 5 del pomeriggio una volta ancora felici di aver compiuto il lavoro dell’O.T.S. al servizio del Supremo”.

Usha Shah ci assicura della completa responsabilità nel rendere conto di questo progetto. Come ci ha detto, non un penny delle nostre donazioni va in costi amministrativi come capita alle grandi organizzazioni caritatevoli che operano in loco.