Torneranno i prati

E’ uscito nelle sale cinematografiche il film di Ermanno Olmi, dedicato alla Grande Guerra ed alle vicende umane che l’hanno caratterizzata. Un film di rara sensibilità, che riesce a coniugare in una unità di tempo la vicenda narrata e la durata del film. Negli 80 minuti della pellicola scorre uno scampolo reale della vita di trincea in un avamposto italiano dell’Altopiano d’Asiago durante un freddo inverno di guerra.
Nelle vicende, anche psicologiche, dei singoli protagonisti della pellicola, vengono riassunte le intere contraddizioni non solo del conflitto bellico che viene rappresentato, ma anche della guerra stessa, vero e proprio tragico teatro dell’assurdo.
In un’intervista in occasione dell’uscita di "Torneranno i prati", il grande regista lombardo, alla domanda sul perché avesse girato questo film, ha risposto che lo ha voluto dedicare a tutti coloro che in quella guerra e in altre sono morti senza sapere il perché, ed ha ricordato che Albert Camus affermava che per cambiare il mondo è necessario cambiare prima di tutto se stessi.
Il prezioso valore della pace nasce per prima cosa nel cuore del singolo che si apre ad una dimensione fraterna e solidale della vita. Una visione che considera la guerra - tutte le guerre - espressione di egoismi e disarmonie ed in ultima analisi vera e propria negazione della spiritualità.
In certi passaggi del film di Olmi il cuore dei semplici sa coniugare il dolore e la tragedia del vissuto con la poesia e la saggezza. Una lezione da non dimenticare.
Raccomandiamo vivamente la visione di questo film.