Testi per l’intuizione (I)

La dimensione della conoscenza copertina
Ci sono brani di poesie, di libri, di memoriali, atti a suscitare l’intuizione del lettore. Il loro significato va oltre le parole e le immagini evocate. Uno di questi è quello che troviamo a pag. 327 del volume “La Dimensione della Conoscenza” del teosofo prof. Bernardino del Boca (Torino, Bresci Editore): che cita questa frase tratta da “Il piccolo principe” di A. Saint-Exupery “… ‘Non si conoscono che le cose che si addomesticano, disse la volpe. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami.
- Che cosa devo fare? Domandò il piccolo principe.
- Bisogna essere pazienti, rispose la volpe. In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno potrai sederti un po’ più vicino… Così il piccolo principe addomesticò la volpe’ “.
Del Boca prosegue poi scrivendo: “I Tuaregh (singolare Targhi) sono un popolo meticciato che ha scelto di vivere, in modo seminomade, in un ambiente difficilissimo: il deserto del Sahara. Essi hanno addomesticato l’ambiente, rendendoselo amico. Questa specializzazione li ha resi straordinariamente sensibili al loro ambiente. Pur avendo adottato la religione islamica, non hanno perso i valori spirituali del loro passato animismo, e perciò hanno bisogno di stregoni-sciamani che li mantengono in armonia con gli spiriti elementali della natura. Hanno ideato una loro particolare scrittura, chiamata ‘tifinag’. L’esoterismo si è interessato a questo popolo perché è l’unico che ha fondato la sua vita sulla credenza in esseri viventi, ma invisibili, che operano a tutti i livelli della creazione. Questi esseri-energia non operano a caso, ma servono quell’armonia a cui obbediscono tutte le leggi dell’universo. L’individuo che riesce a vivere con tanta rettitudine e semplicità si mette automaticamente in contatto con gli elementali e ottiene da essi ogni aiuto, come la scrittura e molti altri caratteri culturali che distinguono i Tuaregh”.