Raduno Internazionale dei giovani teosofi

Raduno Internazionale dei giovani teosofi
In alto: Il Presidente internazionale Tim Boyd.
Al centro: In primo piano Patrizia Conte, che ha rappresentato la S.T.I. al raduno internazionale dei giovani teosofi.
In basso: Foto di gruppo in serena allegria.
Si è svolto in un clima di fraterno entusiasmo e di positività il Primo Raduno Internazionale dei Giovani Teosofi, organizzato in Brasile presso la Reserva Ecológica Paraíso na Terra, nei pressi della capitale Brasilia.
Il raduno internazionale ha avuto luogo dal 5 al 10 febbraio 2016, con la partecipazione di 60 giovani provenienti da tutto il mondo. Presente all’incontro anche il Presidente Internazionale Tim Boyd, accompagnato dal Segretario Generale della Sezione Brasiliana Marcos Resende.
A rappresentare la Società Teosofica Italiana è stata Patrizia Conte, che ha redatto una viva testimonianza, che riportiamo di seguito.
L’appuntamento vissuto nell’incantevole contesto del Centro teosofico “Paraiso na Terra” è molto servito per creare nuovi legami di amicizia che molto potranno aiutare in futuro la crescita della Società Teosofica e delle future generazioni.

“Il primo ricordo che ho del Raduno internazionale dei giovani teosofi è un sorriso: il sorriso fresco e sincero dei ragazzi che sono venuti ad accogliermi all’aeroporto di Brasilia. L’ultimo ricordo che ho è un pianto: il pianto scaturito dalla commozione dell’ultimo giorno, lacrime di gioia intensa nel riconoscersi veramente, profondamente e senza mezzi termini “Fratelli”; lacrime il cui significato non era “addio”, ma “siamo qui, insieme, ora e sempre” perché il tempo, la distanza e la separazione, in quell’attimo di profonda comunione, avevano cessato di esistere. Nel centro, fra il primo e l’ultimo ricordo, c’è una settimana di energia dirompente, una settimana di speranza, di vitalità, di bisogno impellente di dire al mondo che la Teosofia è una forza viva, che è il fuoco eterno che da sempre esiste e che non si spegnerà mai; è il fervore pulsante nell’intimo di ognuno di noi che è destinato, prima o poi, ad abbracciare l’anima della comunità umana con la stessa delicatezza di un fiore di loto e –contemporaneamente - con l’intensità ed il vigore del vento e delle cascate.
Immaginate per un attimo una sessantina di ragazzi (alcuni di loro giovanissimi) provenienti dal Sud America e dall’Europa, con culture, stili di vita, età e lingue differenti. Immaginateli seduti in cerchio, attorno ad un mandala rappresentato da un secchio pieno di pastelli colorati attorno al quale erano posti dei fogli bianchi su cui ognuno era libero di lasciare il proprio disegno. Immaginateli mentre discutono con passione di libertà di pensiero, interdipendenza e sete di conoscenza, mentre comunicano con una sola lingua in un clima di perfetta comprensione reciproca, nonostante non tutti avessero una piena padronanza dell’inglese. Immaginateli mentre condividono proposte e idee caratterizzate dall’obiettivo di realizzare finalmente un nucleo di Fratellanza Universale in cui ogni differenza, ogni particolarità individuale, è uno strumento che suona in piena autonomia la sua propria musica, ma in un’armonia perfettamente naturale con il resto dell’orchestra. Ora immaginateli invece mentre ammirano l’alba ed il tramonto, insieme, in silenzio, perché - quando le anime cantano in coro - le parole diventano inopportune. Immaginateli mentre si avventurano insieme fra boschi, montagne e cascate, mentre cantano in coro attorno ad un falò, mentre ridono, piangono, giocano, lavorano, mangiano e dormono insieme. Immaginateli seduti in meditazione, immaginateli intonare insieme un mantra, immaginateli mentre sperimentano la sacralità dell’attimo presente.
Immaginate questi giovani mentre si salutano commossi e mentre si preparano a fare ritorno a casa, pronti a diffondere l’entusiasmo per la ricerca della Verità, con la mente priva di dogmi, ma colma di amore per lo studio e per la conoscenza; con il cuore in tempesta per le emozioni provate, ma in uno stato di profonda quiete grazie alla consapevolezza di essere parte di un’unica Realtà, infinita, eterna ed immutabile.
Bene, ora che avete immaginato tutto questo, pensate che questo è successo realmente, nei giorni compresi fra il 5 ed il 10 febbraio 2016, in un angolo di paradiso sperduto sulle montagne vicino a Brasilia.
Ma soprattutto: abbiate coscienza che questo è possibile, abbiate la consapevolezza che questo può essere realizzato nella vostra nazione, nella vostra città e nel vostro gruppo teosofico. Raccontatelo alle vostre famiglie, ai vostri amici, ai vostri colleghi di lavoro. Dite a tutti che la Società Teosofica è viva e lo sarà per sempre”