Pensieri Sufi

Gabriele Bianchi è un imprenditore che vive e lavora a Firenze, ma ha che ha solidi legami con il sufismo dei Mevlevi di Konya (Turchia), da lui definiti “eleganti, puri, solenni fratelli di Verità e di Amore”. La sua ricerca spirituale convive con una forte sensibilità artistica di pittore, scultore e scrittore.
Recentemente ha pubblicato in forma privata “Pensieri sufi”, una intensa raccolta di versi da cui è tratto questo breve frammento: “… Al lume di una esile candela entro / in queste pagine, / la penna cerca di tracciare / con i piccoli fili d’inchiostro i simboli / per carpirne il primitivo silenzio del nulla / il verbo “essere” nato da lì, / vorrei liberare quel verbo/dalla prigionia del minuscolo alfabeto, / ma graffio il foglio inutilmente / e giunge l’ora del sonno, / la penna scivola dalla mano …”.
Scrive Bianchi nella nota introduttiva al testo: “Tutto quello che cerchiamo si cela in noi, se vogliamo riusciamo a percepirlo in uno spazio che non si misura più in miglia, dove il tempo non è scandito dalla clessidra, la nostra anima-corpo-mente seguirà il richiamo che ci condurrà fino a Lui che si è fatto carne proprio in ognuno di noi”.