Paziente in stato vegetativo recupera la coscienza

Il prof. Roberto Fantini, socio della Società Teosofica Italiana e attento ricercatore su temi etici di grande rilevanza come quelli che riguardano il momento della morte, i trapianti etc, riprende in un breve articolo online la notizia, pubblicata nel quotidiano “Avvenire” il 28 settembre scorso, sulla ripresa di conoscenza e coscienza di un ammalato in stato vegetativo irreversibile (almeno così era stato definito) da quindici anni.
L’eccezionale accadimento è frutto della sperimentazione condotta dall’Istituto di Scienze Cognitive Marc Jeannerod del Centro Nazionale di ricerca scientifica di Lione, diretto dalla neuroscienziata Angela Sirigu. Durante l’arco di tempo di un mese il nervo vago del paziente è stato costantemente elettrostimolato, producendo una ripresa dello stato di coscienza e la creazione di nuove connessioni nervose a livello cerebrale.
Il successo del caso apre ora la possibilità di estendere le sperimentazioni.
Forse non è una coincidenza che il nervo vago venga ritenuto da molti teosofi ed esoteristi come una delle “porte” di accesso all’anima ed alla consapevolezza. Senza dimenticare che nella tradizione dei Quaccheri è il vago la sede di origine del fenomeno del “tremulo”.
La Vita continua a svelare il suo lato benedetto e invita gli esseri umani a valutare con grande prudenza le loro “certezze” e ad aprirsi alla dimensione spirituale di una realtà da considerare sempre con amore e delicatezza.
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