Pagine dalla letteratura teosofica

Vegetarismo e occultismo
“Vegetarismo e occultismo” di C.W. Leadbeater, (Linea Avi S.c.r.l., Novate Milanese), pagg. 10-11. Pubblicato sulla Rivista Italiana di Teosofia di luglio 2018.

Noi vogliamo agire il meglio possibile.
Nei limiti dei nostri mezzi, nell’alimentazione, come in tutte le cose, noi tutti cerchiamo di agire per il meglio e desideriamo mettere la nostra vita in armonia con quanto riteniamo più elevato; il nostro alimento giornaliero non è faccenda da trascurare.
Riflettendo, ci accorgiamo che è in tal modo che si procede in tutti i campi: nella musica, nella pittura, nella letteratura, ecc. Fin dall’infanzia ci viene insegnato che per diventare buon musicista non si deve ascoltare che della musica buona, musica che, se non sappiamo apprezzare alla prima audizione, dobbiamo ascoltare ugualmente con pazienza e attenzione, finché la sua bella armonia non penetrerà nel nostro animo. Se desideriamo diventare conoscitori di pittura, non fermeremo i nostri occhi sulle vignette sensazionali che riproducono crimini da Corte d’Assise, né sugli orrori estetici qualificati come “immagini comiche”, ma guarderemo e studieremo le opere dei grandi artisti, finché il loro genio non si rivelerà alla nostra paziente contemplazione. Lo stesso si dica per la letteratura.
Se vogliamo formare lo spirito dei nostri figli, non dobbiamo lasciarli seguire l’ispirazione del loro gusto nascente, ma dovremo orientarli verso le belle arti.
Cercheremo, inoltre, la migliore alimentazione fisica e non sarà per cieco istinto che la troveremo, ma per riflessione, considerando il problema sotto l’aspetto più elevato.
Può darsi che vi sia qualcuno che non si curi di elevarsi e che preferisca costruire il suo corpo con materiale grossolano, ma vi sono certamente molti che sarebbero felici di fare il contrario.
Molta gente appartenente alle cosiddette “classi più elevate” ha l’uso di nutrirsi come le iene e i lupi, perché si è insegnato loro che il nutrimento più adatto consiste in cadaveri di animali sgozzati.
Non c’è bisogno di riflettere lungamente per capire che questa alimentazione non può essere pura e che bisogna rinunziare a quest’uso disgustoso se vogliamo elevarci sulla scala della natura, purificando i nostri corpi affinché divengano degni del Maestro e possano prendere posto fra le falangi gloriose che si sforzano di raggiungere la perfezione, onde aiutare l’evoluzione dell’umanità.