L’intelligenza delle piante

L’intelligenza delle piante 2

Nell’inserto domenicale del Corriere della Sera “La Lettura” del 16 aprile scorso Telmo Pievani ha dedicato un ampio articolo di approfondimento al tema “L’intelligenza delle piante”.
L’occasione è stata quella della recensione del volume di Stefano Mancuso “Plant Revolution: le piante hanno già inventato il nostro futuro”, recentemente pubblicato da Giunti.
I vegetali sono sprovvisti di occhi e di orecchie, non hanno sistema nervoso, ma da 475 milioni di anni almeno riescono a sperimentare efficaci strategie evolutive di sopravvivenza e di comunicazione, puntando sulla biosintesi dei composti di cui hanno bisogno e sulla plasticità, grazie anche alla capacità di regolazione ed all’epigenetica.
Sulla intelligenza delle piante – scrive Pievani – “i botanici baruffano da tempo, ma le loro incomprensioni sembrano più che altro terminologiche.
Charles Darwin ha dedicato ha dedicato più libri alle piante che ad ogni altro argomento e passava buona parte delle sue giornate sperimentando dentro una serra, come come farà suo figlio Francis, filosofo vegetale”.
Il rapporto fra mondo vegetale e realtà umana è storicamente molto stretto, ma oggi l’uomo ha decisamente rotto molti elementi di equilibrio della natura; si pensi, ad esempio, alla deforestazione, all’inquinamento, all’estinzione di massa delle biodiversità.
Queste nostre “sorelle silenziose”, a lungo sottovalutate eppure così moderne, meritano di essere rivalutate anche per la lezione che hanno da insegnarci; Primo Levi nel suo racconto “Fabbro di se stesso”, le ha così descritte: “Le piante sembrano stupide, ma rubano l’energia al sole, il carbonio all’aria, i sali alla Terra e vivono senza scannarsi a vicenda come noi”.