Baltasar: una ricerca a tutto tondo

Baltasar: una ricerca a tutto tondo
Vi sono ricercatori il cui ambito d’azione spazia dal disegno al teatro, dalla poesia alla favola, alla riflessione anche filosofica. In essi il “segno” è sempre indice di un “sogno” legato alla comprensione ed al respiro profondo dell’essere.
È il caso di Baltasar, al secolo Aurelio Aceto, di cui segnaliamo il sito: https://alifbaltasar.com/
Queste alcune delle sue opere pubblicate: "Breve favola dell’uovo di Ruha"; "Baltasar, scrittore senza l’arte dello scrivere"; "Empty Quarter"; "Pietra e Silicio, fievoli (allegorici) monologhi teatrali"; "Eso-exoteria" (scritti & disegni allegorici); "La sedia bucata" (opera teatrale); "Quarto vuoto –L’eredità della sabbia"; "Sale mercurio, zolfo".
La firma stilizzata “Baltasar” contiene, al suo interno, due lettere dell’alfabeto arabo “ط” (Ta) e “س” (Sin). L’idea è stata quella di racchiudere, all’interno di un nome, due mondi differenti come oriente (attraverso le lettere arabe) ed occidente (attraverso le lettere latine), aventi in comune eterni quesiti irrisolti: letto da destra verso sinistra (in stile semitica) il nome può produrre, in lingua araba, le seguenti parole: “Ra’s” (testa) e “Talaba” (domanda); in pratica “testa con domande”.
Sotto la radice “TaLaBa” (طلب) troviamo: andare in cerca, mettersi in viaggio, mandare a chiamare, invitare.