17 novembre 1875 - 17 novembre 2014 - non solo un anniversario

Adyar
Sono trascorsi ormai 139 anni dalla fondazione della S.T., avvenuta a New York il 17 novembre 1875, e la ricorrenza non rappresenta solo un anniversario, ma l'occasione innanzi tutto di ricordare con gratitudine i fondatori, in primis Helena Petrovna Blavatsky ed Henry Steel Olcott, ma anche gli altri: il Presidente col. H.S. Olcott (procuratore legale, giornalista, docente), il Vicepresidente dott. S. Pancoast (medico chirurgo, scrittore), l’Amministratore J.S. Cobb (avvocato, editore del giornale New Era, organo degli ebrei riformati), il Tesoriere J.J. Newton (inventore, presidente dell’Ass. Fotografica Americana), il Bibliotecario C. Sotheran (esploratore, scrittore), i Consiglieri rev. J.H. Wiggins e rev. R.B. Westbrook (esponenti della Chiesa Evangelica), E.H. Britten (Editore del Western Star Magazine), C.E. Simmons (medico, scrittore), H.D. Monachesi (giornalista italo-americano), W.Q. Judge (procuratore legale).
Ma i fondatori poco avrebbero potuto fare senza la forza e l'aiuto dei Mahatma Koot Hoomi e Morya, che ispirarono la sperimentazione teosofica nel segno della Fratellanza Universale senza distinzioni, indirizzandola chiaramente lungo la Via del Servizio e di una presa di coscienza che andasse oltre a tutti gli approcci separativi ed alle visioni dualistiche.
Proprio per questo la moderna Teosofia nasce sotto il segno di una possibilità in grado di coniugare religione, filosofia e scienza in un sistema di conoscenza basato su un metodo che oggi definiremmo sistemico, metodo che non si sostanza in un insieme di dogmi, ma che fa leva piuttosto sull’osservazione neutrale e sull'intuizione.
Solo alla luce di questa metodologia ci può essere infatti una reale comprensione del karma e dell'evoluzione e del loro riflesso su quella chiave di comprensione che potremmo definire con il concetto di risonanza cosmica.
Un universo dunque in cui il particolare è in relazione con l'universale e in cui ciascuna parte è in comunicazione con le altre, lasciando quindi grandi spazi ad una presa di coscienza che, valorizzando la responsabilità individuale, si apre alla dimensione dell'empatia come valore etico.
La straordinaria forza del metodo teosofico, quel suo mettere in equilibrio i valori della ricerca, del servizio e della meditazione, non come tecnica ma come stato dell'essere, rendono ragione della continuità nel tempo della Società Teosofica. Essa mai ha dimenticato l'imprinting iniziale e ancor oggi si riconosce pienamente nei suoi tre scopi, conservando nel contempo la capacità di adattare linguaggi e modalità di azione all'evoluzione dei tempi, garantendo così una possibilità di dialogo con le nuove generazioni.
Affermava John Coats, che fu Presidente della Società Teosofica dal 1973 al 1979: “Coloro che hanno il privilegio di appartenere alla Società Teosofica devono considerare questo privilegio come un privilegio di sacrificio. Prendere dal proprio per dare agli altri, pensare ai bisogni di tutti gli uomini, compreso l’uomo della Nuova Età, più che ai propri bisogni od a quelli dell’istituzione. I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”.
La S.T. del presente (che guarda al futuro) non dimentica l'appello ai teosofi lanciato dai Mahatma in occasione del passaggio oltre il velo della materia del col. Olcott (1907) “Tenetevi uniti con fraterno amore, poiché fate tutti parte del grande Sé universale... abbiate fiducia in noi”.