Glossario

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SAINT GERMAIN

 
(???) - Personaggio di ignota origine, nato verso il 1700 non si sa dove, considerato un avventuriero, fu da Voltaire definito "Conte per ridere". Forse ebreo portoghese, uomo di spirito, buon conoscitore della chimica e della storia, diceva di avere 2000 anni e di aver conosciuto Gesù; si vantava poi di essere in possesso di un elisir che perpetuava la vita, regalato poi a Cagliostro, suo discepolo. Godette dei favori di Luigi XV dal 1748 al 1760, per il quale tentò un accordo con la Prussia durante la Guerra dei Sette anni. Espulso dalla Francia, si recò in Russia e partecipò alla congiura che portò al trono Caterina II. Passò il resto della sua vita in Germania, ospite del langravio Carlo d'Assia. Il Conte di Saint Germain, contrariamente alla grettezza di Voltaire, fu un uomo ben accolto in tutte le corti e fu intimo della Pompadour. Ricchissimo, senza possedere alcunché, si impegnò in diverse operazioni, tutte condotte al successo. Alchimista di grande valore, tenne fede ai principi dei grandi spiriti occulti: non scrisse nulla e tramandò oralmente i suoi insegnamenti. I suoi avversari furono più grandi di lui solo nell'invidia. Morìad Eckernforde, intorno al 1780.

SAINT HILAIRE Geoffrey

 
(Fr.) - Poitiers 310 circa, ??? 367. Nato da illustre famiglia pagana, ricevette un'ottima educazione letteraria. Battezzato e sposato, nel 350 fu eletto vescovo. La sua opposizione all'arianesimo lo rese inviso all'imperatore Costanzo che nel 356 lo esiliò in Frigia. Qui egli continuò a difendere l'ortodossia, tenendosi in contatto con i teologi orientali e studiandone le dottrine. Ritornato in Gallia, fece condannare in un sinodo il vescovo ariano di Arles, Saturnino. Combattè anche Assenzio, vescovo ariano di Milano. Fu proclamato Dottore della Chiesa nel 1851. Scrisse opere esegetiche, dogmatiche, storiche e polemiche, oltre ad inni e lettere. Nel trattato "De Trinitate" sostiene la consustanzialità della Trinità. A lui si deve il grande merito di aver diffuso in occidente le dottrine teologiche orientali. Molto importante la sua dottrina cristologica ed il suo sforzo per conciliare fede e ragione.

SAINT MARTIN Louis Claude de

 
(Fr.) - Nato in Francia (Amboise) nel 1743, morì a Parigi nel 1803. Ufficiale dell'esercito a Bordeaux, fece i suoi studi filosofici e teosofici a Parigi durante la Rivoluzione. Divenne un ardente discepolo di Jacob Boehme, di cui tradusse le opere in francese, e studiò sotto la guida di Martinez Paschalis, suo maestro di scienze occulte. Seguì anche gli esperimenti di Mesmer e, entrato in massoneria, fondò una Loggia mistica semimassonica, il "Rito Rettificato di San Martin" (Rito di Cohen), con sette gradi. Era un vero Teosofo e passò alla storia con lo pseudonimo di "filosofo sconosciuto". Assieme al Martinez andò in giro per la Francia, l'Inghilterra e l'Italia, elaborando le sue idee teosofiche sotto l'influsso anche di Baader e Swedenborg. Allo scoppio della Rivoluzione francese si ritirò ad Amboise, dedicandosi alla meditazione ed alla scrittura delle sue opere. Nei suoi scritti si avverte una concezione magico-vitalistica della realtà, legata al ritmo dell'emanazione dell'UNO e del ritorno a Lui. L'uomo, che contiene parte della natura divina, si libera dai limiti della sensibilità, attraverso un'estasi che è il punto terminale di una intensa preparazione iniziatica. In campo politico non si impegnò personalmente, ma ritenne di doversi pronunciare sulla rivoluzione. Ne combattè le dottrine politiche sostenendo l'origine divina della società e la provvidenza divina della storia. Considerò la rivoluzione come un rinnovamento di tutto il pensiero umano e l'anticipazione del Giudizio Universale. Tutta la sua opera è una violenta polemica contro l'empirismo ed il materialismo illuministici, ai quali egli oppone la sua concezione mistica e spirituale dell'uomo, capace, mediante un processo di rinascita e di rigenerazione interiore, di liberarsi dai vincoli della materia in cui è caduto in seguito al peccato originale. Alla via esteriore della magia e delle pratiche teurgiche sostenute dal suo maestro Martinez de Pasqually, egli antepone la via anteriore della morte e rinascita mistica.

SAIS

 
(Eg.) - Il luogo dove fu fondato il famoso tempio di Iside-Neith, dove c'era la statua sempre velata di Neith (essendo Neith ed Iside, intercambiabili), con la famosa iscrizione: "Io sono tutto ciò che fu, che è e che sarà, e nessun mortale ha sollevato il mio peplo". (Vedi "Sirio").

SAKA

 
(San.) - (1) Letteralmente, "L'Uno", o l'Eka; usato per il "Dragone di Saggezza" e per le divinità manifestate, prese collettivamente. Equivale all'ebraico Echad, che significa "uno". Gli antichi mettevano Uno e Drago in rapporto con i loro Logoi. (2) Secondo gli Orientalisti, lo stesso che il Sacae classico. È durante il regno del loro re Yudishtira che ebbe inizio il Kali Yuga.

SAKA DWIPA

 
(San.) - Una delle sette isole, o continenti, menzionate nei Purana (antiche opere).

SAKHMET

 
(Eg.) - Divinità femminile dell'antico Egitto, rappresentata con testa di leonessa. Patrona della guerra, era particolarmente venerata a Menfi, dove faceva parte della triade divina locale come moglie di Ptah.

SAKIMUNI

 
(Ori.) - Nome del Gran Burcano dei Calmucchi, che in tale popolo fondo il Lamismo.

SAKKAYADITTHI

 
(Pali) - Illusione della personalità: l'idea erronea che "Io sono Io" significhi un uomo o una donna con un nome particolare, invece di una parte assolutamente inseparabile del tutto. Questo termine designa in particolare chi crede che il gruppo dei componenti che formano il corpo umano sia permanente ed immutabile; da qui l'illusione che anche la personalità sia immutabile.

SAKRADAGAMIN

 
(San.) - Letteralmente, "Colui che riceverà la nascita (solo) una volta ancora" prima di raggiungere il Nirvana; colui che è entrato nel secondo dei quattro sentieri che conducono al Nirvana ed ha quasi raggiunto la perfezione.
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