Glossario

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REDENZIONE

 
(Rel.) - Salvezza, liberazione dal male che, in qualunque modo, minacci l'esistenza dell'uomo. L'idea è comune a tutte le religioni che si propongono di dare agli uomini, attraverso dottrine, riti, prescrizioni ed altro, il mezzo per superare l'infelicità che contraddistingue la vita umana. La differenza fra le varie religioni consiste nel tipo di "male" che si vuol liberare e nelle soluzioni che si propongono. Le religioni orientali identificano il male con la schiavitù alle passioni, l'esistenza di un Io separato, la migrazione delle anime; la redenzione è possibile solo attraverso l'unione con l'Assoluto-Dio. Le religioni occidentali, fondate su un peccato originale, sulla mescolanza di bene e male, indicano la pratica religiosa come via alla beatitudine. Il cristianesimo è una caratteristica religione di redenzione, perchè attribuisce all'azione di un Dio salvatore una importanza fondamentale nell'opera di redenzione. Le religioni orientali, invece, attribuiscono all'individuo il compito della liberazione, lasciando Dio fuori dalle vicende umane.

REGGENTI

 
(Eso.) - I Rishi, i Pitri, gli Angeli, gli Dei, tutti gli esseri soprannaturali che governano i mondi. Sono i Geni, o Spiriti planetari (almeno nel nostro sistema solare), i Sette che reggono i pianeti principali. Nel Pimandro sono chiamati i Sette Governatori, nella mitologia scandinava sono gli Asi, presso i Greci sono i Cosmocratores, per i Caldei sono i Sette Dei, per la Cabala i Sette Sephirot, per i mistici cristiani sono gli Spiriti planetari. I Reggenti rappresentano i nostri Protettori e le nostre Guide.

REGGENZA

 
(Sim.) - Nerone, poco prima di morire, sognò che gli era stato tolto il timone con il quale guidava una nave, mentre la moglie Ottavia lo trascinava verso le tenebre. Gli indovini interpretarono il sogno come premonizione del fatto che egli sarebbe stato cacciato dal governo ed avrebbe finito la sua vita miseramente. E così fu. In latino, infatti, "gubernaculum" significa sia "timone" che "governo".

REGNI DELLA NATURA

 
(Eso.) - L'Antica Saggezza considerava la Natura divisa in dieci regni. I più alti appartenevano ai Dhyan-Chohan, quelli intermedi alla nostra Terra, i più bassi agli Elementali. La successione è la seguente: Primo Regno dei Dhyan-Chohan Secondo Regno dei Dhyan-Chohan Terzo Regno dei Dhyan-Chohan Regno Umano Regno Animale Regno Vegetale Regno Minerale Primo Regno degli Elementali Secondo Regno degli Elementali Terzo Regno degli Elementali A questa struttura sono da riportare i Tattvas ed i Bhutas e sempre a tale struttura si deve riferire il viaggio della Monade. Una trattazione completa dell'argomento si può trovare nel libro "Matematica della Mente Cosmica" di Gordon Plummer.

REGNO

 
(Soc.) - Reame, Monarchia, Stato, area in cui si esercita il dominio di un Re. Lo scettro, o la verga, ne sono il simbolo più adottato. Il termine viene usato anche in natura per indicare le grandi suddivisioni della vita: minerale, vegetale, animale ed umano.

REGNO DI DIO

 
(Rel.) - Detto anche Regno dei Cieli, viene considerato dai fedeli come una porzione di spazio speciale, dove Dio regna sugli esseri angelici e sui santi. Ma Gesù dice che il Regno di Dio e dei Cieli è dentro di noi, non fuori, e per dare un segno ancora più evidente di ciò, egli dice "... quando preghi, ... entra nella tua camera interiore e prega tuo Padre che è nel segreto". Il nostro Padre è dentro di noi, è il Settimo Principio, la camera interiore della percezione dell'anima. Talvolta per Re del Cielo si intende il Sole. Il nodo Ank, o il Pasha indù, era l'emblema della porta stretta che porta al Regno dei Cieli.

REGOLA

 
(Fil.) - Qualsiasi prescrizione che non sia un comando particolare. Essa mira a promuovere regolarità di comportamento in un qualche insieme, mentre in natura esprime delle regolarità essenziali o fenomeniche. Nella tradizione cristiana, si chiama regola quel complesso di norme con le quali si organizza la vita individuale e collettiva per il raggiungimento dei più alti gradi di perfezione spirituale. Talvolta il termine viene usato come sinonimo di Ordine Religioso. Le regole più famose sono: la Basiliana, quella di S. Agostino, la Benedettina, la Francescana, quella dei Gesuiti.

REIFICARE

 
(Fil.) - Prendere per concreto l'astratto, cioè considerare concetti, categorie, idee, rapporti astratti, alla stregua di oggetti concreti.

REINCARNAZIONE

 
- L'atto, l'effetto del reincarnarsi, della anima che, dopo la morte corporale, torna a vivere in un altro corpo, secondo una credenza religiosa largamente diffusa. Si tratta di una credenza che risale certamente ai popoli primitivi, ma che è tuttora in atto. I negri agricoltori del Sudan sono certi che i loro morti rinascano regolarmente nell'ambito della stirpe. Limitando il termine al suo significato religioso, troviamo che Erodoto testimonia la presenza di tale idea presso gli Egizi. E sembra che anche i Galli della Germania credessero nella reincarnazione, mentre si è certi che questa dottrina facesse parte, in Grecia, dell'Orfismo. Ma è in India che la dottrina della reincarnazione trova la sua massima diffusione; nei Veda ancora non se ne parla, si trova qualche traccia nei Brahmana, e si incontra il concetto di Karma, per la prima volta, nelle Upanishad. Ed allora, non solo le vite si ripetono, ma anche il loro destino è irrevocabilmente determinato dalle azioni compiute nelle vite precedenti. Una stessa individualità rinasce costantemente attraverso il Ciclo di Vita, ricompensata o punita per i meriti o le colpe delle vite precedenti. Solo così si può spiegare il grande mistero del Bene e del Male e riconciliare l'uomo con la terribile ingiustizia apparente della vita. Non si spiegherebbero altrimenti le ineguaglianze di nascita e di fortuna, di intelligenza e di capacità. (Vedi "Metempsicosi" ed anche "Pre-esistenza). La dottrina della rinascita, alla quale credevano Gesù e gli Apostoli, come tutti gli uomini di quei tempi, ma oggi negata dai Cristiani. Tutti gli Egiziani convertiti al Cristianesimo, i Padri della Chiesa ed altri, credevano in questa dottrina, come dimostrato dagli scritti di parecchi di loro. In molti simboli ancora esistenti, l'uccello dalla testa umana che vola verso una mummia, un corpo, o "l'anima che si unisce al suo sahou (il corpo glorificato dell'Ego, ed anche il guscio kamalochico), dimostra questa credenza. "Il canto della Resurrezione" cantato da Iside per richiamare il suo sposo alla vita, potrebbe essere tradotto "Il canto della Rinascita", poiché Osiride è l'Umanità collettiva. "Oh! Osiride (qui segue il nome della mummia Osiridificata, o del defunto) sorgi di nuovo su questa sacra terra (la materia), augusta mummia nella bara, sotto le tue sostanze corporee". Questa era la preghiera del sacerdote recitata sul defunto. La "Resurrezione" non ha mai significato per gli Egiziani la resurrezione della mummia mutilata, bensì quella dell'Anima che l'aveva informata, dell'Ego, in un nuovo corpo. Il periodico rivestimento di carne per l'Anima o Ego, era una credenza universale, e niente può essere più conforme alla legge Karmika. Gli Egizi usavano lo scarabeo (Kophri, da kophron=divenire) come simbolo del continuo divenire dell'uomo attraverso le varie peregrinazioni e reincarnazioni dell'anima liberata.

REK

 
(Eso.) - Detto anche Ark (Arca), era il segno di tutti gli inizi; il suo nodo è la Croce del Nord, la parte posteriore del cielo, usata per stabilire il luogo di nascita del tempo (il cerchio percorso nel cielo settentrionale dall'Orsa Maggiore che rappresentò il "primo anno" come calcolo del tempo.
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