Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

PAPISMO

 
(Rel.) - Termine con il quale i Protestanti designano, in forma dispregiativa, il Cattolicesimo.

PAPPEO

 
(Ara.) - Gli Sciiti davano questo nome alla divinità che, per loro, corrispondeva a Giove; ad essa assegnavano come moglie la Terra.

PAPUASI

 
(Ant.) - Detti anche Papua, sono un popolo degli arcipelaghi sud-orientali, i cui componenti hanno statura bassa e pelle scura. Frazionati in numerosi tipi, con diverse lingue, vivono di pesca e di caccia. Abitano villaggi formati di capanne su palafitte; la loro organizzazione sociale si basa su clan totemici, con discendenza matrilineare. Secondo Haeckel si tratta di un popolo discendente da un ceppo Lemuriano. Forse si tratta di un ceppo misto , risultante dai matrimoni delle sottorazze atlantiane inferiori con la settima sottorazza della Terza Razza Madre. In tal caso, sarebbero i discendenti indiretti dei Lemuro-Atlantiani.

PARA

 
(San.) - In filosofia significa "lontano, distante", da cui "infinito" e "supremo" - il limite ultimo. Param è il fine e lo scopo dell'esistenza; Parapara è il confine dei confini.

PARA

 
-APARA (San.) - Letteralmente "superiore-inferiore"; è l'opposizione fra la conoscenza dell'Indefettibile (akshara) e la scienza liturgica.

PARABRAHMAN

 
(San.) - Letteralmente, "Al di là di Brahma", il Brahma Supremo, Infinito, "Assoluto" - il senza attributi, la realtà unica. Il Principio impersonale, universale, senza nome, immutabile, eterno, onnipresente, illimitato. Non si tratta di una divinità, ma del Supremo come causa e non come effetto. Come Realtà senza Secondo, è il Cosmo che tutto abbraccia, lo Spazio cosmico infinito, nel significato spirituale più elevato. Esso è l'aggregato collettivo del Cosmo nella sua infinità ed eternità, il "Quello" ed il "Questo" cui non si possono distribuire gli aggregati distributivi. Parabrahman è materiale: una realtà incondizionata ed assoluta, la cui controparte è Mulaprakriti, un velo gettato su di esso, la materiale primordiale non manifesta. Spirito (o Coscienza) e Materia sono i due simboli, od aspetti, dell'Assoluto (Parabrahman), che costituiscono le basi dell'Essere condizionato, soggettivo ed oggettivo. È il duplice aspetto dell'Universo condizionato. È Sat, la Realtà Unica, l'Essere Assoluto, il Non-Essere. Parabrahman e Mulaprakriti sono i due aspetti del Principio Unico, asessuato, incondizionato, eterno. Per i Vedantini, Parabrahman è Tre (Parabrahman, Chit e Achit) e, benché sia la sola Realtà, indipendente, è inseparabile dalla sua Trinità. Parabrahman è la Sostanza immutabile, eterna ed inconoscibile, Chit (Atma) e Achit (Anatma) sono le sue qualità. Esso è la sorgente unica di ogni manifestazione e modo di esistenza, ma non può avere alcun rapporto con la materia o con qualsiasi cosa condizionata. È l'UNO sempre immutabile, lo Spirito la cui essenza è eterna, una ed esistente in sè, che emana una pura luce eterea (che è doppia ed è impercettibile ai sensi elementari). Sat, l'Anima Universale, è il suo primo aspetto cosmico. Parabrahman è il prototipo da cui sono derivate tutte le divinità, è causa passiva perchè assoluta, è Mukta incondizionato; è la Vita Una, il Grande Soffio, il Turbine. Secondo una leggenda indù, questa divinità primigenia si sarebbe rivelata, un giorno, sotto la forma di un uomo dalla cui bocca sarebbe scaturito Maiso, dal petto Vishnu, dal ventre Brahma. Prima di rendersi nuovamente invisibile, avrebbe assegnato a Maiso il primo cielo, con l'impero assoluto sugli elementi; a Vishnu il compito della giustizia sugli uomini, l'assistenza ai poveri ed ai diseredati dalla sorte, che si trovano nel secondo cielo; a Brahma assegnò il terzo cielo, dove è l'esercizio del culto, con il compito di sovraintendere alle cerimonie religiose.

PARACELSO

 
- Il nome simbolico adottato dal più grande Occultista del medioevo - Philip Bombastes Aureolus Theophrastus von Hohenheim, nato ad Einsiedeln, nel Cantone di Zurigo, nel 1493. Morì a Salisburgo nel 1541. Medico, alchimista e filosofo, studiò a Basilea, poi con Tritemio, abate di Sponheim, sotto la cui guida proseguì le ricerche chimiche. Recatosi in Tirolo, studiò i minerali e le malattie dei minatori. Dopo aver viaggiato a lungo, nel 1526 tornò a Basilea, dove insegnò medicina in tedesco, e non in latino come si usava all'epoca. Qui ricevette il suo soprannome, in onore di Celso. L'invidia per i suoi successi gli scatenò contro la rabbia di tutti, colleghi e non. Dovette lasciare la città, e riprese a viaggiare. Passò attraverso molte città fino a quando ricevette, nel 1541, dall'arcivescovo Ernst, l'invito a stabilirsi a Salisburgo. Morì in circostanze misteriose, non si sa bene se per un tumore al fegato o per mano assassina (ipotesi più probabile, data la generale simpatia degli ignoranti). La sua leggenda è stata fusa con quella del dr. Faust, ma il suo grande patto era con la "Conoscenza". Persona di immensa erudizione, conosceva l'astrologia e la Cabala, mentre era un grande esperto di occultismo. Per lui, la Natura era un grande organismo vivente pervaso da un'energia creatrice; l'uomo, posto a metà strada fra la natura e Dio, attraverso la conoscenza delle scienze naturali, con l'aiuto dell'alchimia e dell'astrologia, può penetrare i misteri della creazione e di Dio. Ogni cosa è impregnata di magnetismo cosmico, che trasmette all'uomo le influenze astrali. Fu il primo a stabilire delle corrispondenze tra organi del corpo umano e pianeti: Sole-cuore, Saturno-polmoni, Venere-reni, Luna-cervello, Giove-fegato, Marte-cistifellea. Oggi viene deriso da quanti esercitano la medicina come gestori di scartoffie o squartatori di membra, privi di ogni visione dello uomo integrale del quale il corpo fisico è solo la scorza. Nei suoi testi si trovano accurate osservazioni cliniche e molte scoperte chimiche. Il suo modello magico-mistico è rifiutato dai contemporanei e da quanti vedono nella scienza solo il lato materiale. Fu il primo ad applicare la chimica alla medicina e la moderna farmocologia è solo uno sviluppo delle teorie di Paracelso, lo accetti o no. Paracelso compie una ricerca sperimentale delle essenze di ogni sostanza, che per lui sono strumenti dell'archeus (spirito della vita). Grazie ad esso, il mondo della materia terrena e della concretezza organica dell'uomo acquista senso nel quadro del segreto cosmico; quanto più l'iniziato si cala nell'esperienza materiale, accurata, ripetuta, tanto più egli evade dai limiti dottrinali ed astratti della scolastica per accedere alla concreta veridicità dei simboli e dei miti. Fu il fisico più illustre del suo tempo ed il più rinomato nel curare quasi tutte le malattie con il potere dei talismani da lui stesso preparati. Non ebbe mai un amico, fu circondato solo da nemici, i più accaniti dei quali furono gli Ecclesiasti e la loro fazione. È comprensibile che egli fosse accusato di essere in combutta con il diavolo, nè c'è da meravigliarsi che alla fine fosse assassinato da alcuni nemici sconosciuti, all'età di circa quarantotto anni. Morì a Salisburgo, lasciando numerose opere che sono state fino ad oggi tenute in grande considerazione dai Cabalisti e dagli Occultisti. Molto di ciò che disse si è rivelato profetico. Era un chiaroveggente di grandi poteri, uno dei filosofi e dei mistici più dotti ed eruditi, nonché un famoso Alchimista. La fisica è in debito con lui per aver egli scoperto il gas nitrogeno, o Azoto.

PARACLETO

 
(Rel.) - Deriva dal greco e significa "invocato". Nella Chiesa cattolica, con questo termine si individua lo Spirito Santo, perchè è invocato dai Cristiani.

PARADESHA

 
(San.) - La culla dei primi uomini pensanti divini, l'altipiano del primo popolo di lingua sanscrita; più o meno l'Edone dei Greci, ma non l'Eden dei Caldei e degli Ebrei.

PARADHA

 
(San.) - Il periodo che comprende una metà della Età di Brahma.
Vai alla Bibliografia