Glossario

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NASATYA

 
(San.) - Letteralmente "il Risanatore", un epiteto degli Asvin, ma anche il nome assegnato alla stella del mattino ed a quella del vespero.

NASMYTH James

 
(Ing.) - Edimburgo 1808, Londra 1890. Ingegnere inglese, figlio di un celebre pittore, è ricordato soprattutto per i miglioramenti che, assieme ad un gruppo di colleghi, apportò alle macchine destinate alla lavorazione dei metalli. Fu l'inventore del maglio a vapore e nell'ultima parte della sua vita si dedicò a studi astronomici.

NASTIKA

 
(San.) - Ateo o, piuttosto, chi non adora nè riconosce dei ed idoli ortodossi di qualsiasi pantheon. Ciò porta alla negazione di qualsiasi concetto di un dio antropomorfico: ogni occultista dovrebbe essere un Nastika !

NASTRANDE

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, con questo nome si designa uno degli Inferi, brulicante di serpenti che, emettendo un nero veleno formano un fiume nero nel quale giacciono immersi i corpi degli spergiuri, degli adulteri e dei micidiali.

NATALE

 
(Rel.) - Nei primi secoli dell'era moderna, la festa del Natale non esisteva. A Roma era molto diffuso il culto di Mitra, ai cui misteri era iniziato qualche imperatore. Le teorie astrologiche del tempo, infatti, sostenevano che gli imperatori, alla loro nascita, ricevevano dal Sole, cioè da Mitra, le virtù che consentivano loro di dominare sugli uomini e che li eguagliavano alle divinità. In quell'epoca, anche per merito dei neoplatonici, si andava stabilendo una teologia nella quale il simbolismo solare aveva una funzione preminente. Durante l'età di Caracalla si diffuse il culto del dio solare di Emesa, mentre nel III secolo, Eliogabalo identificò il dio solare di Emesa con Elios e ne fece la principale divinità del pantheon romano. Aureliano, poi, innalzò nel Campo Marzio un magnifico Tempio al Sole, che ricordava il dio solare di Baalbek. Egli voleva fondare una religione universale, sincretica, che introducesse un monoteismo solare in grado di restaurare l'unità morale dell'impero onorando il Dio supremo ed il Sole, sua immagine sensibile e suo intermediario. Il 25 Dicembre si celebrava la festa del Sol invictus, dedicata alla rinascita del Sole, vincitore delle tenebre, con giochi circensi annuali ed agoni quadriennali. La festa si chiamava anche Natalis Invicti, prevedeva l'emissione di monete ed una serie di ufficialità che dominavano sia l'elite che le masse. In questo periodo ed in questo ambiente cresceva il cristianesimo che, inutile dirlo, si sentiva in qualche modo mortificato dall'altrui allegria. Ed allora ecco la grande intuizione: si smetta di combattere l'eresia manichea che identifica Cristo con il Sole, si adotti l'eliolatria pagana, e si adatti il tutto affinchè diventi più intelligibile la verità del Cristo e contemporaneamente si dimostri l'inferiorità del pensiero pagano in confronto al messaggio cristiano. D'altra parte, le giustificazioni non mancavano. Giovanni, nel suo Vangelo, chiama il Logos "luce degli uomini", Cristo si autodefinisce "luce del mondo", Zaccaria parla dell'"astro sorgente dall'alto", nella teologia il Cristo viene visto come "Sole di giustizia", ed i Padri della Chiesa avevano spesso interpretato le Sacre Scritture identificando Cristo con il Sole e Dio con il "Sole che illumina le anime". Nel Vaticano si può vedere ancor oggi una raffigurazione del Cristo come un giovane dio-sole sul suo cocchio. E se tutto ciò vale quale premessa, verranno poi le conferme, come Paolino di Nola che identifica Cristo con Apollo e S.Agostino che accetta i culti solari. I tempi sono maturi ed il IV secolo vede il Cristianesimo stabilire il 25 Dicembre quale giorno della nascita di Cristo, opportunamente aggiustando speculazioni astronomico-profetiche. La festa nasce in chiara concorrenza con le solenni cerimonie pagane. Primo anno di celebrazione, il 336, larga diffusione nei secoli successivi (V e VI) e riconoscimento anche da parte delle autorità: Arcadio ed Onorio vietano in quel giorno i giochi circensi e Giustiniano dichiara il Natale cristiano festa civile. Studiando attentamente la celebrazione dei riti cristiani del Natale, non si riesce a capire cosa significhi per loro Epifania e perchè sia la Chiesa Orientale che tutte le altre chiese celebrino la natività il 6 Gennaio. Se poi Giovanni Paolo II, dall'alto del Soglio Pontificio, dichiara che neanche lui è in grado di dire quando sia nato Gesù, allora lo sconcerto diventa insuperabile. I misteri (non quelli occulti, beninteso) vanno bene alla Chiesa Cattolica; a quanti non sono in grado di capirli, essa risponde : "peggio per voi" !

NATARAJA

 
(Ind.) - Con questo nome viene chiamato Shiva quando è raffigurato in atteggiamento di danza.

NATH

 
(San.) - Un Signore : usato per gli dei e per gli uomini; un titolo aggiunto al primo nome degli uomini o delle cose, come Badhrinath (signore della montagna), un famoso luogo di pellegrinaggio; Gopinath (signore delle pastorelle), usato per Krishna.

NATI DA SÈ

 
(Eso.) - Le Ombre, o Chhaya, ovvero tutti gli Dei, o Esseri, nati mediante la Volontà, privi di corpo fisico, sia si tratti di Divinità che di Adepti. Sono tali gli uomini della Prima Razza, le ombre astrali dei loro Progenitori, detti anche "figli eterei" o "figli astrali" dello Yoga. Il più elevato dei "nati da sè" è il Logos, l'Aja indù.

NATI DAL SUDORE

 
(Eso.) - Gli uomini della Seconda Razza, detti anche "Senza Ossa", una razza ancora asessuata. Scientificamente, questo metodo di generazione può essere chiamato "scissione"; si tratta di cellule che si staccano dal corpo madre e si moltiplicano all'esterno come entità indipendenti.

NATI DALL'UOVO

 
(Eso.) - Sono gli uomini della Terza Razza, nati da quelli della Seconda attraverso l'uovo. La seconda razza, infatti, al termine della sua esistenza, era diventata ovipara e, di conseguenza, il processo di generazione aveva assunto una nuova forma. La divisione dei sessi non è ancora avvenuta.
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