Glossario

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NAUDIN Charles Victor

 
(Fr.) - Autun 1815, Antibes 1899. Botanico francese, autore di un classico trattato sugli ibridi del regno vegetale, collaborò a varii trattati di agricoltura ed orticoltura, occupandosi a lungo delle leggi e delle condizioni dell'acclimazione. Degni di nota sono i suoi lavori sulla teoria dell'evoluzione, contenenti profonde critiche dei principi darwiniani, rivolte a limitare la potenza attribuita alla selezione naturale.

NAVA NIDHI

 
(San.) - Letteralmente, "i nove Gioielli"; nel misticismo, il completamento dello sviluppo spirituale.

NAVAJO

 
(Ame.) - Tribù indiana del Nord America, il cui gruppo sopravvissuto al genocidio dei coloni è il più numeroso rispetto a tutte le altre tribù. Sono stanziati nella parte nord orientale dell'Arizona, vicino al Nuovo Messico.

NAVE DEL SOLE

 
(Eg.) - Gli Egiziani, come allegoria della causa prima che governa l'universo, ponevano l'immagine del Sole in una nave e la facevano trainare da un coccodrillo. Sole e Nilo infatti, di cui il coccodrillo è ospite numeroso, erano alla base di tutta la vita degli Egizi, cause dirette degli effetti che governavano la loro vita.

NAVIGAZIONE

 
(Occ.) - Il nibbio dirige il suo volo inclinando la coda, ora da una parte, ora dall'altra; tale movimento suscita l'idea di un remo che si muove nell'acqua. Sembra che da una tele osservazione sia nata l'idea di applicare il timone alle navi.

NAVIS

 
(Eso.) - Imbarcazione, Arca, Vascello Siderale.

NAYA

 
(Ind.) - Nella preghiera che gli Dei rivolgono a Devaki si chiama Naya la madre dell'armonia.

NAYARIT

 
(Mes.) - Regione del Messico occidentale dove erano stanziati i Taraschi, una popolazione che aveva Tariacuri come divinità suprema.

NAZAR

 
(Eb.) - Uno che è "messo da parte"; una condizione monastica temporanea di celibi di cui si parla nel Vecchio Testamento, che durante il periodo del loro voto non si sposava, nè faceva uso di vino, e che portava i capelli lunghi tagliandoli solo per la loro iniziazione. Paolo dev'essere appartenuto a questa categoria di Iniziati, poiché egli stesso dice ai Galati (I, 15) che fu separato o "messo da parte" fin dal momento della sua nascita; e che ebbe tagliati i suoi lunghi capelli a Cesarea perchè "aveva fatto un voto" (Atti, XVIII, 18), cioè era stato iniziato come un Nazar, dopo di che diventò un "saggio architetto" (I ai Corinzi, III, 10). Giuseppe è stato chiamato un Nazar (Genesi, XLIX); Sansone e Samuele, e molti altri, erano anch'essi dei Nazar.

NAZARENI

 
(Eb.) - Identici ai Cristiani di San Giovanni, chiamati Mendeani e Sabeani. Erano quei Nazareni che lasciarono la Galilea diverse centinaia di anni prima e si stabilirono in Siria ad Est del Monte Libano; si autodefinivano anche Galilei, sebbene definissero il Cristo "un falso Messia" e riconoscessero solo San Giovanni il Battista, che chiamavano il "Grande Nazar". I Nabateani aderivano, solo con piccole differenze, alle stesse credenze dei Nazareni e dei Sabeani. Per di più, gli Ebioniti, che Renan dice annoverassero nella loro setta tutti i parenti ancora in vita di Gesù, sembra siano stati i seguaci della stessa setta, se dobbiamo credere a San Girolamo che scrive: "Io ricevetti il permesso dai Nazareni che a Beraea di Siria usano questo (il Vangelo di San Matteo scritto in Ebraico) di tradurlo . Il Vangelo che i Nazareni e gli Ebioniti usano, io l'ho recentemente tradotto dall'Ebraico in Greco". (Hieronimus, Commentario a Matteo, Libro II, cap. XII e Hieronimus, De Viris Illust., cap. 3). Questo presunto Vangelo di Matteo, da chiunque scritto, "esponeva l'argomento", come lamenta Gerolamo (op. cit.), "non per l'edificazione, ma per la distruzione" (della Cristianità). Ma il fatto che gli Ebioniti, i genuini Cristiani primitivi, "respingevano tutti gli altri scritti apostolici, e facevano uso solo di questo Vangelo" (l'Ebraico di Matteo) (Adv. aer., I, 26), è molto indicativo. Perchè, come dichiara Epifanio, gli Ebioniti credevano fermamente, con i Nazareni , che Gesù era solo un uomo, nato dal "seme di un uomo" (Epifanio, Contra Ebionites). Inoltre sappiamo dal Codex dei Nazareni, di cui il "Vangelo secondo Matteo" era una parte, che questi Gnostici, Galilei, Nazareni o Gentili che fossero, nel loro odio per l'idolatria e secondo il loro Codex, chiamavano Gesù Naboo-Meschiha o "Mercurio". (Vedi "Mendeani"). Tutto ciò non mostra gran che della Cristianità ortodossa sia dei Nazareni che degli Ebioniti; al contrario, tuttavia, sembra provare che il Cristianesimo dei primi secoli e la teologia Cristiana moderna sono due cose completamente diverse. Per i cristiani, il Nazareno è Gesù che a Nazareth fu educato, presso il Tabor.
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