Glossario

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N

 
- La 14^ lettera sia dell'alfabeto Inglese che di quello Ebraico, 12^ dell'alfabeto Italiano, escludendo J e K, 13^ dello alfabeto greco e latino. Deriva dalla semitica nun e risale al geroglifico semitico che indicava il serpente. In ebraico la N è chiamata Nun e significa un pesce. È il simbolo del principio femminile e dell'utero. Nel sistema Cabalistico il suo valore è 50, ma i Peripatetici ne fanno l'equivalente di 900 e, con un trattino sopra, di 9000. Per gli Ebrei, comunque, la Nun finale rappresentava 700. Per i Greci "v'" valeva 50 e ",v" valeva 50.000; la maiuscola indicava il 13^ libro dell'Iliade, la minuscola il 13^ libro dell'Odissea. Lettera molto usata come abbreviazione (Non, Nepos, Noster, Nefastus, Nonae, NSSIM=Numen Sanctum Solis Invicti Mithrae, ecc.) ha significati particolari nelle varie discipline. In geografia significa Nord, nelle targhe internazionali indica la Norvegia, in Borsa sta per "quotazione nominale", in matematica ha vari significati, negli scacchi indica il Nero, in Astronomia le stelle al carbonio, in chimica l'Azoto, in fisica il Newton, in metrologia il Nano (miliardesimo).

N'CABVAH

 
(Eb.) - Nella Bibbia ha il significato di "femmina" ed equivale all'indù "yoni", al "cteis", all'organo sessuale femminile.

NAASENI

 
(Ori.) - La setta Gnostica Cristiana chiamata Naaseniana, o adoratori del serpente, che considerava la costellazione del Drago come simbolo del loro Logos, o Cristo. Il serpente, ovviamente, non era il comune rettile, ma tutti i profondi significati che si celano dietro questo potente simbolo. Affini, o identici, agli Ofiti, furono considerati eretici dai cristiani e furono aspramente combattuti da S.Ippolito.

NABATEI

 
(Ori.) - Antica popolazione, il cui centro principale era la città di Petra. Inizialmente nomadi, divennero sedentari ed organizzarono una solida monarchia. Furono occupati dai Romani nel 65 a.C. ed il loro regno fu definitivamente cancellato nel 106 d.C.. Sono caratteristici i loro monumenti sepolcrali, scavati nella viva roccia, con facciate imitanti architetture di altari o templi.

NABATHEAN AGRICOLTURE

 
(Occ.) - Opera curiosa, tradotta in inglese dall'orientalista Chwolson. Si tratta di un volume arcaico che contiene una iniziazione completa ai Misteri praticata dalle nazioni preadamitiche, il tutto basato su documenti innegabilmente autentici. È un compendio inestimabile, una sintesi completa delle dottrine, delle arti e delle scienze non solo dei Caldei, ma anche degli Assiri, dei Cananiti e di altri popoli delle epoche preistoriche. L'opera, scritta in caldeo, era stata poi tradotta in arabo. Secondo lo storico arabo Masoudi, i Nabatheani sopravvissuti al diluvio, fondarono Babilonia. Essi credevano nei Sette Arcangeli, gli stessi nei quali credono i cristiani di oggi. L'opera è una compilazione, ma non è apocrifa, e contiene un gran numero di informazioni di tipo magico e cabalistico. I Nabatheani, probabilmente, erano una confraternita occulta che alcuni vogliono fossero seguaci di Nebo.

NABATHEANI

 
- Una setta le cui credenze erano quasi identiche a quelle dei Nazareni e dei Sabeani, che veneravano Giovanni Battista più di Gesù. Maimonide li identificava con gli Astrolatri. "Per quanto riguarda le credenze dei Sabeani", egli dice, "il libro più famoso è The agriculture of the Nabatheans". Sappiamo, poi, che gli Ebioniti, i primi dei quali erano, in base alla tradizione, amici e parenti di Gesù, in altre parole erano i primi Cristiani, secondo Epifanio e Teodoro furono "i seguaci e discepoli della setta dei Nazareni". (Vedi Contro gli Ebioniti di Epifanio, ed anche "Galileani" e "Nazareni").

NABHAS

 
(San.) - Letteralmente "cielo", sede del calore, immagine macrocosmica dello spazio interno al cuore, secondo la teoria esposta dal Maitri.

NABHI

 
(San.) - Letteralmente "ombelico", "sede centrale", condizione di centralità della potenza creatrice, anteriore al suo dispiegamento nei mondi e nelle creature. Il padre di Bharata, che dette il suo nome alla (terra) di Bharata Varsa, o India.

NABIA

 
(Eb.) - Veggenza, divinazione. Nella Bibbia questo nome è dato alla profezia, uno dei fenomeni mistici più antichi e rispettati, ed è, a giusto titolo, incluso fra i poteri spirituali quali la divinazione, le visioni chiaroveggenti, le condizioni di trance e gli oracoli. Ma mentre gli incantatori, i divinatori e gli stessi astrologi sono decisamente condannati nei libri di Mosè, la profezia, la veggenza ed il nabia sono presentati come doni particolari del cielo. Nelle epoche più antiche essi erano chiamati Epoptai (veggenti), la parola Greca per "Iniziati"; erano anche definiti Nebim "il plurale di Nebo, il dio Babilonese della saggezza". Il Cabalista fa una distinzione fra il veggente ed il mago: l'uno è passivo, l'altro è attivo; il Nebirah è colui che vede nel futuro ed è un chiaroveggente; il Nebi-poel è colui che possiede i poteri magici. Osserviamo che Elia ed Apollonio ricorrevano agli stessi mezzi per isolarsi dalle influenze disturbatrici del mondo esterno : avvolgevano completamente la testa in un mantello di lana perchè essa, si deve supporre, non è conduttore di elettricità.

NABIM

 
(Cal.) - Nebo, come personificazione della Sapienza Segreta; un veggente ed un profeta.
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