Glossario

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MAIA

 
(San.) - Nome astronomico con il quale nell'antichità si designava la madre del pianeta Mercurio. È anche il nome di una delle sette figlie di Atlante che, astronomicamente, sono diventate le Pleiadi. All'origine si doveva trattare di una grande divinità femminile, una Dea di alto lignaggio, degna di accoppiarsi con il re dell'Olimpo. Il suo nume doveva significare "madre, nutrice, ava". Essa è la maggiore e la più bella delle Pleiadi e dopo l'amore con Giove che diede i natali a Mercurio, nutrì anche Arcante. Il fatto dispiacque molto a Giunone che cominciò a perseguitarla, Giove sistemò tutto cambiando Maia in stella.

MAIDARIN

 
(Ori.) - Nome di uno dei principali Burcani dei Calmucchi, emblema della sapienza e della forza, simboleggiate dalla tre teste e dalle dieci braccia con cui viene raffigurato. Ma il Burcano maggiore sembra fosse Abida, che rappresentava la divina provvidenza ed era raffigurato con un calice d'oro in mano colmo di una specie di nettare, mentre pensieroso riflette sullo uso da fare della celeste bevanda.

MAIER

 
- (Ger.) - Probabilmente un astronomo, citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta.

MAIEUTICA

 
(Fil.) - È l'arte di Socrate, la dialettica, simile a quella di una levatrice, che Socrate avrebbe ereditato dalla madre Fenarete. Di quest'arte parla Platone nel Teeteto. Socrate, infatti, sosteneva che nulla può essere insegnato, perchè nessuno è in grado di insegnare. La verità, la virtù, non è qualcosa che si può introdurre in un essere umano, perchè esse sono insite nell'essere umano e vanno solo risvegliate. Egli, infatti, era solito porre domande e non rispondere mai alle domande degli altri. Bisogna esortare alla ricerca e fare in modo che ciascuno trovi risposta in sè stesso alle proprie domande. Oggi questo termine indica un procedimento pedagogico che ha per fine l'autonomo sviluppo del soggetto.

MAIMONIDE Mosè

 
(Spa.) - Cordoba 1135, Il Cairo 1204. Il suo vero nome era Mosheh ben Maimon, proveniva da una famiglia di rabbini e di giudici ed era filosofo e medico ebreo. A seguito di persecuzioni emigrò con la famiglia in Marocco, poi in Palestina ed infine in Egitto. Scrisse in arabo su argomenti di medicina, di interpretazione della legge ebraica e sulla sintesi fra fede religiosa e filosofia. La sua opera più famosa è La guida dei Perplessi, nella quale cerca di dimostrare l'accordo fra fede e ragione, poiché la verità è una sola e l'uomo la può conoscere sia attraverso la rivelazione che per via filosofica. Maimonide si rifà ad Aristotele, passando attraverso la cultura araba ed ebraica, e non disdegnando i neoplatonici. Per lui la ragione non contraddice le verità della fede, anzi, in molti casi, le dimostra e le conferma. Usa la ragione per negare gli attributi antropomorfici di Dio, che nulla hanno a che vedere con quelli umani. Quando la ragione non è in grado di provare le verità della fede è certamente in grado di negare le tesi opposte, e quindi pervenire ad una prova indiretta. Per Maimonide l'ordine gerarchico dell'universo è costituito dalle nove intelligenze che presiedono al moto delle sfere celesti, e dall'intelletto agente, decimo grado della scala gerarchica, che agisce direttamente sull'anima umana. Tutti questi gradi dell'universo hanno la loro origine nell'Unità Divina. Altra sua opera è Ha-Or (La Luce), scritta nel 1168 come commento alla Misnah, contenente i 13 articoli di fede. Maimonide ebbe un grande influsso sulla cultura ebraica che, dopo averlo inizialmente ostacolato, lo tenne poi in grande considerazione. Anche la scolastica cristiana, con Tommaso d'Aquino, tenne in considerazione questo autore che troviamo ancora, nella filosofia moderna, con Spinoza.

MAIO

 
(Ita.) - Nella tradizione popolare italiana è il ramo fiorito che i fanciulli e le fanciulle portavano in giro durante le feste di Maggio, e che gli innamorati piantavano davanti alla porta, o alla finestra, della loro bella.

MAITHUNA

 
(San.) - Nella liturgia tantrica è l'unione finale del rito segreto. Non si tratta di una unione sessuale vera e propria, e tanto meno del coito, così come è inteso in occidente.

MAITREYA BUDDHA

 
(San.) - Lo stesso che il Kalki Avatar di Vishnu (il "Bianco Cavallo" Avatar), di Sosiosh e di altri Messia. La sola differenza sta nei periodi della loro comparsa. Così, mentre Vishnu è atteso sul suo cavallo bianco alla fine dell'attuale era del Kali Yuga "per la distruzione finale dei malvagi, il ripristino della creazione e la restaurazione della purezza", Maitreya è atteso prima. L'insegnamento exoterico o popolare apporta variazioni di poco conto alla dottrina esoterica la quale afferma che Sakyamuni (Gautama Buddha) andò a trovare Maitreya nel Tushita (una dimora celeste), incaricandolo di venire da lì sulla terra come suo successore al termine di cinquemila anni dopo la sua (di Buddha) morte. Questo dovrebbe accadere fra meno di 3.000 anni. La filosofia esoterica insegna che il prossimo Buddha apparirà nel corso della settima (sotto) razza di questa Ronda. In realtà, Maitreya era un seguace di Buddha, un Arhat rinomato, sebbene non un suo discepolo diretto, e fu il fondatore di una Scuola filosofica esoterica. Come dimostrato da Eitel (Sanskrit-Chinese Dict.), "furono erette statue in suo onore prime del 350 a.C.". Exotericamente, con questo termine si indica un Buddha che deve ancora manifestarsi, e che si presenterà sulla terra solo al momento propizio. Esotericamente è il nome segreto del quinto Buddha, e del Kalki Avatara dei Brahmani. Verrà sulla terra nella quinta era cosmica, la successiva a quella attuale. Sembra che questa figura sia sorta in India sotto l'influsso del mazdeismo, cui è familiare l'attesa di un salvatore. Maitreya lo troviamo anche in Giappone, dove con Buddha ed Amida forma una Triade.

MAITRI

 
(San.) - Nel Buddhismo Mahayana è una delle due virtù fondamentali : la benevolenza, l'amore con tutti i suoi sinonimi.

MAIUMA

 
(Lat.) - Antica festa pagana, della durata di 5 o 7 giorni, che si sarebbe inizialmente celebrata, in età imperiale romana, su un'isoletta del Tevere. Si sarebbe poi estesa in varie città dell'Impero Bizantino, soprattutto ad Antiochia ed a Costantinopoli. Fu più volte proibita dai vari Imperatori per il suo carattere orgiastico e la conseguente sfrenata licenza.
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