Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

K

 
- L'undicesima lettera sia dell'alfabeto Inglese che di quello Ebraico. Nella lingua ebraica il suo valore numerico è 11, è una lettera doppia, la quarta. Rappresenta la Forza, la Vita, l'Universo; ha come influenza planetaria il Sole, come corrispondenza fisica il cuore. Per i Greci, il k con apice in alto a destra valeva 20, con apice in basso a sinistra valeva 20.000. Per i Latini valeva 250, ma con un trattino sopra valeva 250.000. I Cabalisti ed i Massoni hanno adottato la parola Kodesh o Kadosh come il nome del dio Ebraico associato a questa lettera. I Fenici la chiamavano kap, gli Ebrei kaf, significava "mano" ed era espressa graficamente come un'ascia rivolta verso sinistra. La forma definitiva si ottenne con l'accorciamento del gambo ed il rovesciamento dovuto al passaggio della scrittura di sinistrorsa a destrorsa. Nella lingua latina fu presto sostituita con la lettera C, e così rimase nelle lingue derivate; le parole che cominciano per k sono considerate come non italiane. La K indica il 10^ libro dell'Iliade, la k il 10^ libro dell'Odissea. Come abbreviazione latina sta per Kalendae, in musica designa Kochel, classificatore delle opere di Mozart; in astronomia indica una classe spettrale di stelle di colore giallo-rossastro, sia nane che giganti; in chimica indica il Potassio (in latino detto Kalium), in metrologia è un moltiplicatore per 1000, in botanica indica i sepali, in fisica designa il grado Kelvin. In matematica sta per costante, in medicina per vitamine antiemorragiche, in fisica sta anche per la costante di Boltzmann, nelle sigle internazionali designa la Cambogia.

KA

 
-YIN (Eb.) - Fratello di Habel e Seth, figlio di Adamo Rishun, lo Spirito Lunare (Geova o, in un certo senso, i Pitri). I tre fratelli rappresentano tre razze umane.

KA

 
(San.) - Secondo Max Muller è il pronome interrogativo "chi ?" - ma innalzato alla dignità di una divinità senza causa nè ragione. Eppure ha il suo significato esoterico : è il nome di Brahma nel suo carattere fallico, come genitore o Prajapati. Nella lingua sanscrita è la prima consonante dell'alfabeto. Per gli Indù è un nome mistico di Brahman, inteso come spazio infinito, felicità assoluta, ecc. Nella psicologia egiziana antica equivaleva ad uno dei principi umani corrispondente al terzo della teosofia. È il Corpo Astrale, ed anche il Nephesh della Cabala. Ma il significato non è certo; talvolta viene inteso come doppio incorporeo, genio protettore, totem, mitizzazione della forza vitale, ecc. Gli Egizi affermavano che ogni essere umano si riunisce al proprio ka dopo la morte. Il sovrano, invece, è riunito al suo ka in vita, mentre gli Dei hanno diversi ka. Il ka è l'elemento che assicura ad uomini e Dei l'esistenza e la vita, senza però essere esso stesso esistenza e vita e senza confondersi con la loro essenza, sia fisica che spirituale.

KABAH

 
(Ar.) - O Kaaba, adattamento del nome arabo della Kàba, parola che in arabo significa "dado" e designa il famoso tempio Maomettano, posizionato al centro della Mecca, un grande luogo di pellegrinaggio. L'edificio non è grande, ma molto originale; ha la forma di un parallelepipedo di 23x24 cubiti di base e 27 di altezza (10x12x15 m.), con una sola apertura verso Est per far entrare la luce. Nell'angolo Nord-Est si trova la "pietra nera" che si dice sia stata calata giù direttamente dal cielo, bianca come la neve, ma che in seguito diventò nera a causa dei peccati degli uomini. La "pietra bianca", la presunta tomba di Ismaele, si trova al lato Nord ed il posto di Abramo è ad Est. Se questo tempio, come affermano i Maomettani, fu trasferito da Allah o da Jehovah direttamente dall'Eden sulla terra a seguito delle preghiere di Adamo dopo il suo esilio, i "pagani" possono affermare, a buon diritto, di aver superato di molto la primordiale architettura divina con la bellezza delle loro costruzioni. Il tempio è stato inserito da Maometto nel culto musulmano, ma esso era sacro fin da epoca remota. La Kaaba è ricoperta allo esterno da un velario di seta nera, con ricami d'oro e d'argento, che viene rinnovato ogni anno. Gli oranti musulmani, in qualsiasi luogo del pianeta si trovino, quando recitano la preghiera canonica, rivolgono il viso verso la Kàba.

KABALAH

 
(Eb.) - Altro modo di scrivere il termine Cabala.

KABIR

 
(Ind.) - Benares 1398, Maghar 1518. Maestro religioso indù, di straordinaria longevità, fu un grande predicatore e scrisse alcune opere di carattere didattico. Polemizzò contro le pratiche superstiziose popolari, mirando con la sua predicazione al superamento delle divisioni confessionali ed alla creazione di una comunità religiosa che adorasse il Dio unico, qualunque fosse il suo nome. Questo Dio, posto al di là di qualsiasi determinazione teologica o rituale, può essere conosciuto solo aprendo l'animo alla conoscenza di sè stessi e praticando la compassione. Kabir può essere considerato un mediatore fra la Bhakti ed il Sufismo islamico.

KABIRI

 
(Fen.) - O Kabirim, Cabiri. Divinità e Dei molto misteriosi delle nazioni antiche, ivi compresi gli Israeliti, alcuni dei quali - come Tarah, il padre di Abramo - li adoravano sotto il nome di Teraphim. Per i Cristiani, tuttavia, essi sono dei diavoli, sebbene gli Arcangeli moderni siano la trasformazione di questi stessi Kabiri. In Ebraico questo nome significa "uno che è potente". Gibborim. Un tempo tutte le divinità connesse con il fuoco - sia divine che infernali o vulcaniche - erano chiamate Kabiriane. Kebeira, o Kabarim, in Caldea significava "misura dei cieli" poiché derivava da kob, misura, e urim, cieli. Alcuni considerano questi esseri come grandi uomini, Titani, Giganti, Uomini Celesti. In Persia erano detto Kabeiros, ovvero "potenti per mezzo del fuoco", ed anche Gabiri, Parsi, o adoratori del fuoco. Questi Esseri erano conosciuti anche dai Fenici che li consideravano Dei connessi con il Fuoco. Secondo il Conte di Gebelin, personaggio principale del romanzo di Montfaucon, esponente rosacruciano, il nome Kabiri non si riferiva a personaggi ben definiti, ma significava un almanacco delle vicissitudini delle stagioni, calcolate per le operazioni agricole. Ma i Kabiri sono prevalentemente considerati gli istruttori dell'umanità in agricoltura perchè erano i Reggenti delle stagioni e dei Cieli Cosmici. Come Spiriti ed Angeli planetari , essi regolavano i misteri dell'arte dell'agricoltura. Esiste anche una interpretazione che li considera come adoratori di oscure Potenze Cosmiche antropomorfiche, con le quali avevano stretto alleanza.

KADESHIM

 
(Eb.) - Erano normalmente intesi come Esseri Santi o i Consacrati al Tempio del Signore. L'ebraico Kadeshim, o Eunuco, viveva nella casa del Signore, dove le donne tessevano tende per il boschetto sacro o per il busto di Venere-Astarte. Nel Deuteronomio, però, Kadesh è inteso come prostituta e, pertanto, si deve supporre che le Kadeshim siano esseri assimilabili alle Baiadere delle pagode indù.

KADIKHANDA

 
(San.) - Mekha Shiva.

KADMON

 
(Eb.) - L'uomo archetipico; vedi "Adam Kadmon".
Vai alla Bibliografia