Glossario

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IEZEDIANI

 
(Pers.) - O Iezidi. Questa setta venne in Siria da Basrah. Usano il battesimo, credono negli Arcangeli, ma nello stesso tempo onorano Satana. Il loro Profeta Iezad, che precede Maometto di molti secoli, insegna che un messaggero venuto dal cielo avrebbe portato loro un libro scritto dall'eternità.

IFI

 
(Eg.) - Nome della figlia di Lidge e di Teletusa, nella mitologia egizia, che Iside avrebbe mutata in maschio. Ma la favola ricorda anche un altro Ifi, amante non riamato di Anassaretta, convertita dagli dei in rupe per la sua insensibilità. Ed anche uno degli Argonauti si chiamava Ifi.

IFIANASSA

 
(Gr.) - Figlia di Preto che, insuperbitasi per la sua bellezza ed avendo preferito i palazzi del padre al tempio di Giunone, fu colta da schifosa malattia che la rese pazza, dopo di che correva seminuda per monti e boschi. Gli Dei la cambiarono in vacca e stessa fine fecero le sue sorelle.

IFIGENIA

 
(Gr.) - Figlia di Agamennone e di Clitennestra, stava per essere sacrificata agli Dei dal padre onde ottenere il vento favorevole nel viaggio verso Troia. Nel momento in cui il sacerdote stava per trafiggerla, Diana fece comparire al suo posto una cerva e la rapì portandola in Tauride, dove divenne sua sacerdotessa con il compito di sacrificare tutti i forestieri che approdavano su quei lidi. Quando ivi approdò il fratello Oreste, che per espiare il matricidio era stato a condannato da Apollo a rapire la statua di Diana dalla Tauride per portarla in Attica, Ifigenia lo salvò ed assieme a lui lasciò la Tauride.

IFING

 
(Scand.) - L'ampio fiume che divide Asgard, la dimora degli Dei, da quella degli Iotun, i maghi forti e potenti. Al di sotto di Asgard si trova Midgar dove, nell'etere luminoso, era costruita la dimora degli Elfi di Luce. La disposizione ed il collocamento di tutte queste Case, le fa corrispondere ai Deva ed agli altri Loka degli Indù, abitate dalle diverse classi di dei ed Asura.

IFURO

 
(Sca.) - Nome che gli antichi Galli davano al loro Inferno.

IGAGA

 
(Cald.) - Angeli celesti simili agli Arcangeli.

IGALUC

 
(Esc.) - Per gli antichi Eschimesi, con questo nome si identificava lo spirito della luna, ritenuto benevolo e gentile con gli uomini infelici.

IGEA

 
(Gr.) - Figlia di Esculapio e di Lampeggia, divinità salutare ellenica, dea dell'igiene, prima personificazione della sanità fisica. Nel tempio di suo padre, a Spione, aveva una statua coperta da un velo alla quale le donne dedicavano la loro capigliatura, con cui la coprivano. Viene rappresentata come una bella fanciulla coronata di lauro e, quale regina della medicina, regge nella mano destra uno scettro. Sul petto ha un serpente attorcigliato in più spire, che sporge il capo per bere da una tazza che la dea tiene nella mano sinistra. È stata anche rappresentata seduta su un seggio, con la mano sinistra appoggiata ad un'asta, mentre con la mano destra porge una patera ad un serpente che, lambendola, si innalza da un'ara posta davanti alla dea. Ebbe culto associata ad Asclepio.

IGGDRASIL

 
(Sca.) - Nome della sacra quercia sotto la cui ombra, che protegge dai pallidi raggi del Sole del Nord, si raccoglievano ogni giorno a rendere giustizia i severi Dei scandinavi. Essa aveva tre radici : una si stendeva fino alla dimora degli Dei, un'altra sino a quella dei Giganti, l'ultima copriva l'Inferno. Dalla prima radice sgorgava la santa fonte del tempo passato e, presso di essa, gli Dei pronunciavano le loro sentenze. A guardia della fonte vigilavano tre vergini Norne (specie di Parche) che dispensavano l'età agli uomini, aiutate da altre Fate, anch'esse dispensatrici delle umane sorti, sia liete che tristi. Dalla seconda radice sgorgava la fonte della Saggezza, alla quale si era dissetato Mimis, il Padre universale, lasciandovi cadere, in pegno, uno dei suoi occhi. La terza radice, rosa dal mostruoso serpente Nidhogger, si levava con le sue ramificazioni fino al cielo, ed avviluppava tutto il mondo. In questo modo i popoli settentrionali simboleggiavano le vicende del loro mondo fisico e spirituale : anche l'albero più grande e più bello era insidiato da mille nemici. Quattro cervi ne brucavano le foglie, una aquila era appollaiata sulla sua cima, uno scoiattolo scorazzava su e giù per l'albero, per suscitare discordia fra l'aquila ed i cervi. (Vedi anche "Yggdrasil").
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