Glossario

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EGIZIANI

 
(Eg.) - Questo antichissimo popolo che da sempre affolla le rive del Nilo, si può suddividere in due ceppi : 1) Il proto-egiziano, piccolo di statura, cranio allungato, stretto ed alto, capelli lisci od ondulati, pelle color bruno scuro, poco peloso, faccia ovale, grandi occhi, naso a dorso rilevato. Si tratta di una razza meridionale degli Europoidi; 2) L'elemento asiatico, a testa più corta e larga, capelli biondi, barba lunga, brachicefalo. È certo l'elemento più antico. Solo in un secondo momento, nel sud del paese, compaiono razze scure, a capelli cresputi, Negroidi od Etiopici. L'elemento arabo fa la sua comparsa per ultimo. L'Egitto primitivo, diviso in tribù legate al proprio territorio, aveva tante divinità quante erano le tribù; si trattava spesso di divinità animalesche che sono state accostate ai totem. Quando vengono a formarsi gli organismi politici del Delta avviene una mescolanza di divinità tribali con quelle cittadine e sono queste ultime a prevalere. Il primo ad emergere è Oro, dio celeste e solare, simbolo di regalità, cui si contrappone il fratello-nemico Seth. Solo in secondo tempo si fa strada Osiride, dio uomo che, aggregatosi ad altre divinità viciniori (Iside, Anubi, Thoth, ecc.), assume grande autorità. Segue poi la figura del demiurgo Atum, che nasce da un uovo primordiale nel caos primigenio. Egli ordina il mondo, crea la prima coppia di dei (Shu e Tfeni) e da questi nascono Geb e Nat. Ognuno di loro poi dà origine ad una coppia : Osiride ed Iside da un lato, Seth e Nephti dall'altro. Si tratta della Grande Enneade, che tenta una prima grande operazione di sincretismo fra le due concezioni più rappresentative della prima religione egiziana. Passeranno molti secoli e molte dinastie prima che faccia la sua comparsa Ammone di Tebe, protettore della famiglia regale che trova in Aton un concorrente forte ma di breve durata. Seguiranno altre divinità, con culto locale, come Neith, Ptah, ecc., ma soprattutto riprenderà piede il culto per alcune specie di animali associati alle divinità. Molto complesso il problema dell'al di là. Si hanno formule solari (il defunto entra a far parte del seguito del dio Sole) e formule osiriache (nelle quali il defunto va sottoterra a coltivare fertili campagne). Dapprima entrava nell'al di là solo colui sul cui cadavere erano stati compiuti certi riti (non certo riservati alle masse), poi viene scelto un criterio morale : ha diritto alla seconda vita solo chi è stato giusto nella vita terrena. Ne deriva un giudizio post-mortem che, di nuovo, si collega al rituale funerario, e diventa d'elite. Molto diffusa la mummificazione il cui scopo era quello di mantenere eterna la durata del corpo, così che anche la parte scomparsa potesse vivere eternamente. Di grande interesse, nella religione egizia, è la magia che ha come protettori Iside e Thoth, e che è essa stessa un dio. Si hanno ancor oggi numerosi testi magici dell'epoca e racconti di maghi celebri e di miti magici. E di magismo è intinta la maggior parte del minutissimo culto giornaliero, oltre che delle grandi feste. Nella bassa epoca, in particolare, con l'aumentare della magia diminuisce sempre più la funzione mediatrice del sacerdote. La religione egizia nasce direttamente dalla cultura autoctona dell'età della Pietra (6000 a.C.) e si esaurisce quando nel 600 d.C. viene chiuso l'ultimo tempio di Iside. Il suo sviluppo fu favorito dalla protezione alle spalle del deserto e dalla striscia lunghissima della valle del Nilo nella quale gli Egiziani si erano insediati. Tali protezioni preservarono a lungo la cultura Egizia dal pericolo di invasioni e crearono i presupposti per fare degli Egizi uno dei popoli più importanti della storia. Più delle costruzioni solide ed in muratura, più della capacità di costruire ottime imbarcazioni fu l'improvviso apparire della scrittura a segnare una svolta nel cammino della loro civiltà. La comparsa dei Geroglifici (attribuita a Thoth, scriba degli dei) coincide con l'inizio della 1^ Dinastia, 3000 a.C., composta di Faraoni-Re, considerati Dei immortali che si succedevano al trono prima di ascendere al cielo. I culti degli Egizi erano assai numerosi, come tutte le antiche mitologie, e riguardavano il sole, la creazione dell'uomo, la morte e la fertilità della terra. I loro miti trovano paralleli in molte altre religioni. Ad esempio, il mito di Osiride e di Iside, può essere assimilato a quello di Demetra e Kore oppure a quello di Cerere e Proserpina. Per gli antichi Egizi le stelle avevano una grandissima importanza; un dio si manifestava in ciascuna di loro e nei testi delle piramidi, lo stesso Faraone diventa una stella del cielo. Nel Libro dei Morti il defunto è aiutato dalle stelle nella sua ascesa. Qualcuno pretende di dimostrare che l'astrologia egizia è di epoca greco-romana, ma varie forme di divinazione già presenti all'epoca dei Geroglifici smentisce ciò. Erodoto è testimone di ciò, ed è risaputo che furono gli Egizi ad inventare il calendario di 36 mesi di 10 giorni. Essendo nell'uso ufficiale il calendario di 360 giorni + 5 intercalari, suddiviso in 12 mesi non si vede la necessità di un secondo calendario. I decani sono presenti nei sarcofagi del Medio Regno (2100 a.C.), mentre nel III se. a.C. si ha una composizione dei decani con lo zodiaco babilonese. La teoria dell'antichità dell'astrologia egizia si deve al Dupuis che, nella sua opera "Origine di tutti i culti", la colloca nella più lontana antichità.

EGIZIANO

 
-ATLANTIDI (Eso.) - Mauri, Tuaregh, Copti, che Latham raggruppò sotto questo nome come strettamente imparentati con i Guanci delle Isole Canarie, diretti discendenti degli Atlantiani.

EGKOSMIOI

 
(Gr.) - "Dei intercosmici, ognuno dei quali presiede su un gran numero di demoni a cui impartiscono il loro potere, cambiandoli a volontà da uno all'altro", dice Proclo, e aggiunge che questo è insegnato nella dottrina esoterica. Nel suo sistema egli mostra le regioni più alte, dallo Zenit dello Universo fino alla luna, come appartenenti agli dei - o Spiriti planetari - secondo le loro gerarchie e categorie. I più elevati fra essi erano i dodici Huper-ouranici, cioè gli dei supercelestiali. Dopo questi ultimi venivano, in rango e potere, gli Egkosmici.

EGO

 
(Lat.) - Il "Sè", la conoscenza nell'uomo, l'"Io sono Io", ovvero la sensazione dell'"Io sono". La Filosofia Esoterica insegna l'esistenza nell'uomo di due Ego, quello mortale e personale e quello Superiore, Divino e Impersonale; il primo è chiamato "personalità", il secondo "Individualità". Freud, nella sua seconda teoria dell'apparato psichico, distingue tre istanze psichiche : Io, Es, Super-Io. L'Io controlla la percezione, il comportamento, il pensiero logico ecc.; ma porta con sè anche gran parte del preconscio e dell'inconscio. Esso inoltre è pressato su tre fronti : la realtà esterna, le pulsioni dell'Es, le imposizioni del Super-Io. Quanto lontano è Freud dalla suddivisione teosofica dell'uomo in principi ? L'EGO individuale è l'"Io sono Io", la coscienza riflessa di sè stesso, la coscienza indiretta che permette di riconoscere sè stesso come essere separato da tutti gli altri. L'Ego personale è l'Ego percepente, schiavo dei sensi, che separa il soggetto dall'oggetto, in questo mondo tridimensionale. Solo superando la barriera dei sensi, l'Ego è in grado di conoscere le "cose in sè stesse", ossia la loro Sostanza. L'Ego, procedendo su un'arco di soggettività ascendente, deve esaurire l'esperienza su ogni piano. Nell'uomo, l'Ego è l'insieme di tutte le forze che lo compongono : fisiche (magnetiche, nervose, simpatiche, antipatiche, dinamiche, occulte, mentali, meccaniche, ecc.), intellettuali e morali, di cui le fisiche sono i veicoli. L'Ego Superiore umano non è Atma, nè Buddhi, ma il Manas superiore. Esso è il filo d'oro al quale si collegano tutte le Personalità. L'Ego immortale è stato dato agli uomini dagli Angeli Solari. L'Ego Spirituale, il Sè Superiore, è Buddhi unito alla fioritura spirituale di Manas. È detto anche Karana Sharira sul piano di Sutratma e si ritiene che esso sia il riflesso del Logos nell'uomo. L'Ego compare nell'uomo della Quarta Razza ed è il Soggetto interno autocosciente che molti chiamano Anima.

EGOCENTRISMO

 
(Fil.) - Termine coniato da Piaget per indicare l'incapacità del bambino di differenziare il proprio punto di vista da quello altrui. È caratterizzato dall'elevata frequenza dell'uso del pronome "IO". Lo si riscontra anche negli adulti, sia come forma di infantilismo che come forma di difesa quando essi si trovano davanti a situazioni particolarmente difficili o impreviste.

EGOICITÀ

 
- Dalla parola "Ego". Egoicità significa "individualità", mai "personalità" ed è l'opposto di egoismo o "ego-centrismo", che è la caratteristica per eccellenza della personalità.

EGREGORI

 
- Eliphas Levi, qualunque cosa possa o non possa significare, li chiama "i capi delle anime che sono gli spiriti dell'energia e dell'azione". Gli Occultisti Orientali descrivono gli Egregori come Esseri i cui corpi ed essenza sono un tessuto della cosiddetta luce astrale. Sono le ombre degli Spiriti Planetari Superiori, i cui corpi sono fatti dell'essenza della luce divina superiore.

EHECATL

 
(Azt.) - Altro nome del dio Quetzacoatl, venerato sotto questo nome come dio del vento.

EHEYEH

 
(Eb.) - Secondo Ibn Gebirol, "Io sono", ma non nel senso di "Io sono ciò che sono".

EI

 
(Eb.) - Equivale ad AI, il terribile nel grande Sod dei Kedeshim.
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