Glossario

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ZOC

 
(Maya) - I sacerdoti Maya chiamavano con questo nome la acqua pura che usavano per bagnare i loro scritti prima di consultarli.

ZODH

 
(Ebr.) - Termine che designa una forma aggressiva legata allo spargimento di sangue. Ad esempio, potrebbe trattarsi di Jehovah, Dio combattente e Signore degli Eserciti, ma anche di Caino che uccide il fratello.

ZODIACO (Ast.)

 
Il Sole, nel suo moto apparente intorno alla Terra, descrive sulla sfera celeste una circonferenza chiamata "eclittica". Se si amplia questa circonferenza di 8 gradi e 39' di latitudine nord e 8 gradi e 30' di latitudine sud, si ottiene una fascia di 17 gradi di ampiezza, detta Fascia Zodiacale ed anche Zodiaco, di cui l'eclittica costituisce la linea mediana. Lungo questa fascia si snodano dodici costellazioni che il Sole sembra attraversare nel corso di un anno e che sono anche percorse dai pianeti del sistema solare. Proiettato sul piano, lo Zodiaco assume la forma di un cerchio, suddiviso in dodici parti uguali di 30 gradi ciascuno: ogni settore contiene una costellazione. All'inizio le costellazioni erano dieci, nel IV sec. a.C. fu aggiunta la Bilancia e nel I sec. a.C. lo Scorpione. Da tenere presente che i segni occupano spazi uguali, mentre le costellazioni possono essere più ampie o più strette di 30 gradi. Lo Zodiaco è una astrazione matematica, non una realtà astronomica, fatta per eseguire certi calcoli; all'inizio segni e costellazioni coincidevano, oggi non più, a causa della precessione degli equinozi. La derivazione del nome è dal greco "zodiacos kyklos" che significa "cerchio che riguarda la costellazioni"; normalmente, kyklos era sottinteso. D'altra parte, zodiakos deriva da zodion (figura, segno celeste) che, a sua volta è il diminutivo di zoon, che significa "animale vivente". Zodiaco, quindi, è il cerchio degli animali viventi, o dei viventi. Questa parola è usata con un doppio significato: può riferirsi allo Zodiaco fisso e intellettuale, o allo Zodiaco mobile e naturale. La "luce zodiacale" - figura triangolare estesa, luminosa, che giace quasi nell'eclittica, con la sua base sull'orizzonte e l'apice su altezze più grandi e più piccole, può essere vista solo al mattino e al crepuscolo serale - è interamente sconosciuta alla scienza, in quanto l'origine, il vero significato e il senso occulto dello Zodiaco era, ed è ancora, un mistero per tutti, tranne che per gli Iniziati. Questi preservarono con cura i loro segreti. Fra il Caldeo che fissava le stelle e il moderno astrologo esiste a tutt'oggi, un abisso enorme; ed essi errano, nelle parole di Albumazar "fra i poli, i cardini celesti, fasce eccentriche, centri, concentrici, cerchi ed epicicli", con la vana pretesa di una più che perfetta tecnica umana profana. Tuttavia, alcuni astrologi, da Tycho Brahe e il Keplero di astrologica memoria, giù fino ai moderni Zadkiel e Raphael, hanno contribuito a creare una scienza meravigliosa da simili scarsi materiali occulti, avuti da Tolomeo in poi. Lo Zodiaco mobile o naturale, è una successione di costellazioni che formano una zona di 47 gradi di ampiezza, che si stende a nord e a sud del piano dell'eclittica. La precessione degli equinozi è causata dal "moto" del sole attraverso lo spazio, che fa sembrare le costellazioni con moto in avanti contro l'ordine dei segni al ritmo di 50,3 secondi per anno. Un semplice calcolo mostrerà che, a questo ritmo, la costellazione del Toro (in Ebraico: Aleph) era nel primo segno dello zodiaco all'inizio del Kali-Yuga, e di conseguenza il punto dell'Equinozio cadde lì. A quel tempo, il Leone era nel solstizio d'inverno; lo Scorpione nell'Equinozio d'autunno, e l'Acquario nel solstizio d'inverno; e questi fatti formano la chiave astronomica per metà dei misteri religiosi del mondo - compreso lo schema Cristiano. Lo Zodiaco era conosciuto in India e in Egitto da incalcolabili ere, e la conoscenza dei saggi (magi) di questi paesi, riguardo l'influenza occulta delle stelle e dei corpi celesti sulla nostra terra, era molto più grande di quanto l'astronomia profana possa mai sperare di raggiungere. Se, persino oggi che la maggior parte dei segreti degli Asuramaya e dei Zoroastriani è andata perduta, è ampiamente dimostrato che oroscopi e astrologia giudiziaria sono lontani dall'essere basati sull'invenzione, e se uomini come Keplero e persino Isaac Newton, credettero che stelle e costellazioni influenzano il destino del nostro globo e della sua umanità, allora non richiede un grande sforzo di fede credere che gli uomini che furono iniziati in tutti i misteri della natura, come pure nell'astronomia e nella astrologia, sapevano con esattezza in quale modo nazioni e umanità, intere razze come pure individui, sarebbero stati influenzati dai cosiddetti "segni dello Zodiaco". Lo Zodiaco è certamente più vecchio dell'età che gli è stata assegnata (3700 a.C.), è citato nella Bibbia e lo si trova nella tradizione persiana all'Età dell'Oro. Se lo Zodiaco è stato inventato dagli Egizi, ad esso si riferiscono ben 630.000 anni di osservazioni astronomiche; ma gli 850.000 anni di registrazioni astronomiche degli Indù fanno pensare ad una sua origine diversa. Nella Bibbia ne parla Giacobbe morente con riferimento ai figli ed alle tribù, ed anche i dodici patriarchi vengono in qualche modo ricondotti ai segni dello Zodiaco. La spedizione degli Argonauti sembra disponesse di qualcosa di simile, mentre si trovano tracce dei suoi segni nelle più antiche teogonie. Gli antichi Indù, ad esempio, determinato il moto diurno della Luna, costruirono uno Zodiaco di 27 costellazioni legate ai periodi lunari; con questo metodo determinarono la posizione delle stelle. Tracce antichissime di uno Zodiaco sono state trovate presso gli Indiani del Guatemala. I segni dello Zodiaco sono in gran parte derivati dai glifi dei sistemi filosofico-religiosi indù; il loro collegamento con la discesa e la risalita della Monade, lasciano pensare ad una misteriosa simpatia fra l'Anima metafisica e le brillanti costellazioni. I simboli rappresentati nei segni dello Zodiaco, infatti hanno per l'umanità un significato immensamente profondo. Lo Zodiaco di Dendera è un planisfero disegnato sul soffitto di uno dei più antichi templi egizi, circa 75.000 anni fa. Tutta l'antichità credeva che l'umanità e le sue razze fossero intimamente connesse con i pianeti e questi con i segni zodiacali. Uno Zodiaco simile a quello di Dendera si trova in un antico tempio dell'India settentrionale e la sua datazione è ancora più antica degli 87.000 anni di quello di Dendera. Questo copre tre anni siderali e mezzo, mentre l'altro ne copre di più; lo Zodiaco di Dendera, in realtà, è la composizione di tre diversi zodiaci, poiché, a seguito dell'inversione dei poli terrestri, ad ogni inversione corrisponde un nuovo zodiaco. Ogni zodiaco copre una epoca diversa: si tratta delle ultime tre famiglie della quarta sottorazza della Quinta Razza Madre. La storia del mondo è scritta nelle stelle, ossia nello Zodiaco e nel Simbolismo universale, le cui chiavi sono in mano agli Iniziati. Nella tradizione indù, le dimore dei dodici Ierofanti, o Maestri di Saggezza, erano in dodici isole, distribuite nello Abisso del Sapere che giace sul fondo dell'Oceano superiore, ossia il Cielo. Queste isole sono i dodici segni dello Zodiaco. I Cinesi dividevano lo Zodiaco in 24 parti e l'anno in 24 quindicine: il rapporto rimane invariato. Gli animali sacrificali che Brahma crea nel primo Kalpa, sono i dodici segni dello Zodiaco, e lo stesso dicasi della prima creazione degli animali descritta nella Bibbia. Quando fu creato lo Zodiaco oggi in uso, quello greco, il giorno corrispondente al 21 Marzo, il Sole era in Ariete; oggi, dopo 2300 anni, per effetto della precessione degli equinozi (1 grado ogni 72 anni), il Sole, a quella data, si trova nei Pesci, con l'anticipo di circa un segno. Questo anticipo continuerà per 25.595 anni solari, ovvero un anno platonico, quando si completerà il giro ed il Sole tornerà in Ariete. I segni dello Zodiaco sono stati variamente associato; ne diamo qui un esempio: Ariete Marzo Principio del Fuoco Toro Aprile Principio della Terra Gemelli Maggio Principio dell'Aria Cancro Giugno Principio dell'Acqua Leone Luglio Mezzo del Fuoco Vergine Agosto Mezzo della Terra Bilancia Settembre Mezzo dell'Aria Scorpione Ottobre Mezzo dell'Acqua Sagittario Novembre Fine del Fuoco Capricorno Dicembre Fine della Terra Acquario Gennaio Fine dell'Aria Pesci Febbraio Fine dell'Acqua

ZOHAK

 
(Iran) - O Azhi Dahaka, la personificazione del Malefico o Satana sotto forma di un serpente, nella Zend Avesta. Questo serpente ha tre teste, e una di queste teste è umana. L'Avesta lo descrive che dimora nella regione di Bauri o Babilonia. In realtà Zohak è il simbolo allegorico della dinastia Assira, il cui vessillo aveva la raffigurazione del segno purpureo del dragone. Con il nome Zohac, infatti, si menziona uno dei leggendari re dell'antica Persia; usurpò il regno a Giamschid e fu seguito da Feridan.

ZOHAR

 
(Cab.) - Sefer Zohar in ebraico significa "Il Libro dello Splendore" ed è la massima opera della mistica ebraica, il testo canonico della Qabbalah. È una specie di midrash omiletico al Pentateuco e ad altre parti della Bibbia, scritto in aramaico artificiale e comprende una collezione di 21 trattati e scritti vari. In particolare: Il Libro dell'Arcano (commento mistico ai primi capitoli della Genesi), La Grande Assemblea e la Piccola Assemblea (descrizione dell'estasi mistica di Shim'on ben Jochaj) I Segreti del Pentateuco (insieme di spiegazioni allegoriche ed enigmatiche del testo biblico), I segreti delle lettere (sul valore numerico e mistico del tetragramma divino), L'Omelia del segreto (commento mistico al Pentateuco nella forma letteraria del midrash, che Scholem considera il nucleo originario dello Zohar), Il fedele pastore (ampio commentario mistico ai precetti rituali del Pentateuco), Ordini dello Zohar (trattato sulla creazione del mondo). Il discorso si sviluppa senza un disegno organico, elaborando in forme molteplici e variamente intrecciate e ripetute, una sorta di teologia mistica dell'ebraismo, in cui confluisce la precedente riflessione cabalistica su Dio, i suoi nomi, la cosmologia, le lettere dell'alfabeto, l'antropologia, la angelologia, ecc. Detto anche "Sohar", è un compendio di Teosofia Cabalistica che divide con il Sepher Yetzirah la reputazione di essere il più antico trattato ancora esistente sulle dottrine religiose esoteriche degli Ebrei. La tradizione ne assegna la paternità al Rabbino Simeon ben Jochai, nell'Anno 80 d.C., ma la critica moderna è incline a credere che una porzione molto estesa del volume non sia anteriore al 1280, quando fu certamente edita e pubblicata dal Rabbino Moses de Leon, di Guadalaxara in Spagna. Il lettore dovrebbe consultare i riferimenti a questi due nomi. In Lucifer (vol.I,p.141) si trovano delle note su questo argomento: un'ulteriore discussione si può ottenere dalle opere di Zunz, Graetz, Jost, Steinschneider, Frankel e Ginsburg. L'opera di Franck (in francese) sulla Kabalah può essere assunta, con beneficio, come punto di riferimento. La verità sembra giacere a metà strada, ossia, mentre Moses de Leon fu il primo a organizzare il volume come un tutt'uno, tuttavia una più ampia parte di alcuni dei suoi trattati più importanti consiste di dogma ed illustrazioni tradizionali che sono venuti ad aggiungersi dal tempo di Simeon ben Jochai e del Secondo Tempio. Vi sono porzioni delle dottrine dello Zohar che portano il segno del pensiero e della civiltà dei Caldei, ai quali la razza Ebrea è stata esposta durante la cattività Babilonese. Tuttavia, d'altra parte, nel condannare la teoria che lo Zohar sia antico nella sua totalità, ci si accorge che vi sono menzionate le Crociate; che è fatta una citazione da un inno di Ibn Gebirol, del 1050; che dell'asserito autore Simeon ben Jochai, si parla come di uno più eminente di Mosè; che esso menziona i punti delle vocali che non vennero in uso fino a che il Rabbino Mocha (750 d.C.) lo introdusse per fissare la pronuncia delle parole, per aiutare i suoi allievi; e infine che esso menziona una cometa che, può essere provato dall'evidenza del contesto, è apparsa nel 1264. Non vi è una traduzione Inglese dello Zohar nella sua interezza, nemmeno in Latino. Le edizioni Ebraiche reperibili sono quelle di Mantova, 1558; di Cremona, 1560; e di Lublino, 1623. L'opera di Knorr von Rosenroth, chiamata Kabbala Denudata, include parecchi dei trattati dello Zohar, ma non tutti, sia in Ebraico che in Latino. Mc Gregor Mathers ha pubblicato una traduzione Inglese di tre di questi trattati, il Libro del Mistero Celato, la Santa Assemblea Maggiore e Minore, e la sua opera include un'introduzione originale sull'argomento. I trattati principali inclusi nello Zohar sono: "Il Midrash Nascosto", "I Misteri del Pentateuco", "I Palazzi e le Dimore del Paradiso e di Gaihinnom", "Il Pastore Fedele", "Il Segreto dei Segreti", "Discorso dei Vecchi in Mishpatin" (punizione di anime), "Lo Januka, o Discorso dell'Uomo Giovane", e "Il Tosephta e Mathanithan", che sono articoli addizionali sull'Emanazione e sul Sephirot, in aggiunta ai tre importanti trattati menzionati sopra. In questo deposito si può trovare l'origine di tutti i successivi sviluppi dell'insegnamento Cabalistico. Lo Zohar, nel suo insegnamento, raccoglie quasi tutti gli elementi dell'antica Kabbalah: la dottrina dei Sephirot, quelle della Creazione e della Merkavà, la descrizione dei palazzi celesti, l'interpretazione simbolica delle preghiere e delle cerimonie, la mistica dei numeri e delle lettere, l'interpretazione dei nomi di Dio, il significato mistico della storia biblica e di alcune delle sue principali figure, il significato centrale del Sabato, la struttura, il destino, l'ascesa dello spirito umano, l'esilio mistico della Shekhinah e la sua redenzione.

ZOLLNER Johann Karl

 
(Ger.) - Berlino 1834, Lipsia 1882. Famoso astrofisico tedesco, si diplomò al ginnasio del paese natale e quindi, nel 1855, entro all'università di Berlino come studente di fisica e di scienze naturali. Dopo aver seguito un breve corso di studi all'università di Basilea, nel 1857 tornò a Berlino e si costruì un piccolo osservatorio privato, in un pezzo di terra di proprietà paterna. Nel 1862 fu a Lipsia come assistente all'Osservatorio e nel 1865 tenne una dissertazione all'università sulla Intensità luminosa relativa nelle varie fasi della Luna; l'anno successivo divenne professore aggiunto alla cattedra di filosofia. Nel dicembre 1866 rilasciò la sua tesi relativa agli aspetti universali dei Principi meccanici. Nel 1872 divenne professore di Astrofisica. Zollner diede innumerevoli contributi alla scienza astronomica: la determinazione della capacità riflettiva (albedo) di molti pianeti, uno studio sulle loro condizioni termiche, ecc. Fece indagini fotometriche sulle fasi di Mercurio e condusse osservazioni sulla intensità delle radiazioni solari e la loro origine e sulla temperatura del Sole. Inventò nuovi strumenti astronomici, quali l'astrofotometro, per la misura della luce e del colore delle stelle, invenzione che fu ben presto adottata da tutti gli osservatori. Fornì molti e validi lavori per le pubblicazioni della Società Scientifica Reale Sassone in relazione alla costituzione delle stelle e del sole. Nel 300^ anniversario della nascita di Keplero, espose la sua notevole teoria sulla luminosità delle comete che, secondo lui, non era dovuta ad incandescenza da calore, ma al fatto che erano foderate di elettricità. Dimostrò poi che molte delle scoperte dei moderni scienziati erano state di fatto anticipate dagli antichi filosofi. Fornì anche numerose prove sulle illusioni che colpiscono i nostri sensi, specialmente le illusioni ottiche, allargando anche la teoria elettrodinamica di Wilhelm Weber. Scrisse anche pubblicazioni scientifiche che pubblicò a proprie spese. Si interessò con grande serietà ai fenomeni medianici, conducendo estese ricerche con l'aiuto del famoso medium Henry Slade. La sua teoria del mondo quadridimensionale e dei suoi abitanti non fu molto ben accolta dai suoi colleghi scienziati. Egli raccolse i risultati dei suoi esperimenti nell'opera "Fisica Trascendentale" che fu tradotta in inglese da Massey. Le ricerche di Zollner e di Slade possono essere considerato il risultato del grande sforzo compiuto da H.P.B. e da Olcott che avevano già selezionato Slade come il medium più affidabile per le ricerche compiute dalla Università Imperiale di San Pietroburgo. Dopo queste ricerche, Slade risiedette a Londra ed a Lipsia. L'interesse di Zollner per gli argomenti psichici gli fecero guadagnare l'ostilità del mondo scientifico del tempo, e furono in molti a considerare, sia lui che i suoi collaboratori, dei pazzoidi. La persecuzione cui fu sottoposto compromise la sua salute al punto che fu stroncato da un attacco, mentre sedeva al suo tavolo di lavoro, a soli 48 anni.

ZOLOTAYA BABÀ

 
(Sca.) - Nella mitologia dei paesi nordici, con questo nome si designa la Dea del mare.

ZONE

 
(Ind.) - Nei Purana si dice che Brahma divide la Terra, che galleggia sull'Oceano universale dello Spazio, in sette zone. In realtà si tratta di Prithivi, il mondo diviso in sette principi, una divisione cosmica che è metafisica, ma nei suoi effetti è fisica.

ZOOLATRIA

 
(Occ.) - Con questo termine si intende il culto reso da alcuni popoli del bacino del Mediterraneo ad alcuni animali, considerati sacri. Soprattutto nella religione egizia, tale culto era molto in voga, ma esso si trova abbastanza diffuso anche nelle religioni primitive, o antiche, dove viene reso a vario titolo a fatti naturali che oggi formano la fauna, o regno animale. L'interpretazione che si tratti di venerazione per gli animali è semplicemente banale: gli animali, per determinati loro aspetti peculiari, rappresentano solo un medium per il collegamento con il divino.

ZOROASTRISMO

 
(Iran) - La religione di Zarathusthra, o di Zoroastres, o Zoroastro, presente nell'antico Iran fino all'avvento dell'Islam (VII sec.). Detta anche Mazdeismo, poiché aveva come Dio supremo Ahura Mazda, o Ohrmadz, nasce approssimativamente nel V sec. a.C., anche se i testi pahalavici, compreso l'Avesta, si sviluppano su un arco di almeno quindici secoli. Le opere, poi, sono molto diverse fra di loro; mentre l'Avesta è una raccolta di testi messi insieme a fini rituali e liturgici, le iscrizioni achemenidi e sasanidi sono iscrizioni regie dirette a scopi di propaganda politica. I testi post-islam, poi, pur scritti in pahlavi, sono la scrittura di forme arcaiche tramandate per diecine di secoli in forma orale, con riferimento ad argomenti sia profani che sacri. Dello zoroastrismo parlano soprattutto i Greci con Erodoto, Plutarco ed altri storici. Lo Zoroastrismo è una religione che si rifà ai Veda indù, ma introduce profonde e nette differenziazioni; caratterizzato da un marcato dualismo, sia etico che cosmologico, lo zoroastrismo prevede da un lato Spenta Mainyu, l'Ordine-Verità, lo Spirito benefico, dall'altra Angra Mainyu, Arimane, la Menzogna, lo Spirito malefico; la spinta al monoteismo nasce dalla unificazione dei due in Ahura Mazda, figura centrale di Dio supremo, il cui regno avrà inizio quando il Salvatore sconfiggerà definitivamente Arimane e le sue forze. I riti erano molto simili a quelli indù (uso dell'haoma uguale a quello del soma), ed anche l'antica mitologia presentava molti punti in comune. Lo Zoroastrismo nasce come movimento etico e spirituale in opposizione ad una società dominata da capi militari e religiosi iniqui ed empi, adoratori di divinità violente e distruttrici. Esso esalta i valori di una comunità fondata sulla pastorizia e sull'allevamento del bestiame che condanna i sacrifici cruenti, i cui effetti sono dannosi proprio per il bestiame. Non si esclude che alla nascita di questo movimento religioso abbiano contribuito tribù arie stanziate sull'altipiano dell'Hindukus, o contributi culturali attraverso il vasto commercio esistente con la valle dell'Indo. Un secolo prima dell'era moderna, lo zoroastrismo comincia a subire profondi mutamenti dovuti alla forte influenza di divinità provenienti dai paesi conquistati: Bel-Marduk, Jahovah, Bàal Samin, ecc. La festa del Capodanno a Persepoli era più una festa in onore del Re che in onore del Dio. La monarchia finì con l'avere il sopravvento sulla religione. I Magi, che seguivano gli Achemenidi nelle loro campagne di conquista, vennero a contatto con le altre religioni, e soprattutto in Asia Minore trovarono motivi di grande interesse che riportarono in patria. Nascono proprio in questo periodo lo Zurvanismo ed i Misteri di Mitra, certamente legati alle dottrine astrali della Mesopotamia. La conquista dell'Iran da parte di Alessandro il Grande trovano ormai solo i resti dell'antica religione di Zoroastro, con diffusione locale in piccoli nuclei della campagna. Con i Sasanidi, però, sconfitto Mani ed il suo movimento, risorge lo Zoroastrismo e diventa religione di Stato. Acquistato il potere, come avvenuto per qualsiasi altra religione, lo zoroastrismo diventa avido ed intollerante, pilastro di un ordinamento sociale classista, alleato, ma anche concorrente, con il potere della corona e dell'aristocrazia. È in questo periodo che avviene la canonizzazione dei sacri testi: Avesta, e Zend (Commento). L'ortodossia rigida sostenne il potere fino all'arrivo dell'Islam e lo zoroastrismo, mantenuto prevalentemente a livello elitario, privo di sicura presa a livello popolare, fu cancellato dalla conversione di massa. Esso rimase racchiuso in piccoli clan, che si tramandavano sia i testi sacri che i riti; da questi clan nacque una fiammata di ripreso all'incirca verso il X secolo, dopo di che si trasferì in India, dove andò a formare la comunità dei Parsi, tuttora presente, piccola e fiorente. Piccoli gruppi sono rimasti anche in Iran e sopravvivono con il nome di Ghebri o Guebri.
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