Glossario

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VANGELO

 
(Rel.) - Dal greco "ev" (buono) e "aggelos" (annuncio), letteralmente significa "buon annuncio, lieta novella" e si riferisce alla venuta di Gesù Cristo ed al compimento delle attese messianiche del popolo di Israele. Originariamente il termine non implica un patrimonio culturale o dottrinale, ma solo un evento storico che ha valore di salvezza per tutta l'umanità. Come l'insegnamento dei Rabbini, anche il Vangelo fu dapprima tramandato oralmente: si raccontava di Gesù attraverso le parole di chi lo aveva conosciuto ed aveva riferito ai successori. Fu verso la metà del primo secolo che si avvertì la necessità di fissare la figura di Gesù ed il significato della sua esperienza. Nacque una serie di scritti che non pretendevano di essere documenti storici, ma solo testimonianze di fede, soprattutto per poter rispondere alle domande dei credenti. Per secoli e secoli, all'interno della Chiesa, si attuò un difficile lavoro di selezione che si concluse con la scelta definitiva avvenuta nel Concilio di _________, con l'ormai noto stratagemma. Solo quattro vangeli vennero riconosciuti come "canonici", mentre tutti gli altri furono definiti "apocrifi". I primi tre vangeli canonici (Marco, Matteo, Luca) sono detti "sinottici" perchè, sul piano letterario, risultano strettamente collegati. Pare che tutti e tre si rifacessero ad una fonte comune, che però rimane sconosciuta. Fra di essi vi sono notevoli differenze, ma esse, lungi dall'essere riconosciute come interpolazioni, aggiunte, invenzioni, sono considerate "problematiche teologiche e pastorali". Il quarto vangelo (Giovanni), è più tardo e risale alla fine del primo secolo. I vangeli sinottici sono centrati sul Regno di Dio e sulla identità di Gesù, quello di Giovanni punta esclusivamente sul mistero salvifico del Cristo. Giovanni non si preoccupa della discendenza di Gesù, ma parte subito identificandolo con il Logos; Gesù è il Verbo di Dio incarnato, di quel Dio che nella storia è luce, verità e vita. La stessa crocifissione non è una sconfitta, un fallimento, ma il segno della gloria e della vittoria sul mondo. Fin dal tempo dei Padri della Chiesa sono state condotte ricerche sui Vangeli, sia di tipo esegetico che storico e teologico. La ricerca esegetica ha cercato di risalire alle origini per stabilire i diversi livelli di elaborazione. Bultman ne è stato un grande rappresentante fino a quando ha lasciato all'uomo di fede di interrogarsi esistenzialmente di fronte ai Vangeli. Più recente è un tipo di ricerca materialistiche che si pone lo scopo di esaminare la prassi messianica di Gesù con riferimento alla liberazione dal male fisico e di reintegrazione sociale degli esclusi. I Vangeli apocrifi sono numerosi e si possono catalogare per scopo : teologici (Vangelo secondo gli Ebrei, Vangelo secondo gli Apostoli, Vangelo secondo i Nazarei, Vangelo di Pietro, ecc.), gnostici (Vangelo dei quattro punti cardinali, Vangelo della Verità, Vangelo di Eva, Sophia Jesu Christi, Pistis Sophia, ecc.), dei Maestri gnostici (Vangelo di Cerinto, Vangelo di Basilide, Vangelo di Marcione, Vangelo di Apollo, Vangelo di Mani, ecc.), sulla infanzia di Gesù (Vangeli dell'infanzia, Protovangelo di Jacopo, Vangelo arabo dell'infanzia, Vangelo armeno dell'infanzia, ecc.), sulla passione e resurrezione (Vangelo di Nicodemo, Atti di Pilato, Vangelo di Bartolomeo, ecc.). Vi è poi una vasta letteratura di testi apocrifi relativi all'assunzione della Madonna, quali: Libro di San Giovanni Evangelista, Libro di San Giovanni arcivescovo di Tessalonica, Narrazione del pseudo-Giuseppe di Arimatea.

VANI

 
(Sca.) - Divinità dell'antico paganesimo germanico, contrapposte agli Asi. La loro guerra si concluse con un patto che prevedeva lo scambio di ostaggi: Njord, Frej e Freya passavano dai Vani agli Asi, Hoenir e Mimir passavano dagli Asi ai Vani. La guerra viene interpretata come un mito di fondazione della società divina tripartita in Sovrani, Guerrieri (Asi) e Produttori (Vani). Tuttavia, questo non è il solo significato che si può attribuire a questa guerra in cielo che, come detto altrove, è presente in quasi tutte le religioni.

VANITÀ

 
(Sim.) - La vanità viene spesso collegata alla campanula, detta anche specchio di Venere, a Narciso, per la favola che lo riguarda, ed anche alla canna come simbolo di cose vane. Gesù disse rivolto ai convenuti: siete venuti a vedere una canna agitata dal vento (volendo così alludere alla vanità). La canna posta in mano al Cristo, salutato quale re, era segno di uno scettro vano e fragile, su cui i gentili si appoggiavano.

VARA

 
(Maz.) - Letteralmente significa " superiore", e viene usato nel Vendidad con il significato di "recinto"; Ahura-Mazda comanda a Yima di costruire Vara per salvare uomini ed animali dal diluvio. Significa anche una recinzione o veicolo, un'arca (argha), e al tempo stesso l'UOMO (verso 30). Vara è il veicolo dei nostri Ego che ci informano, cioè, il corpo umano nel quale l'anima è specificata dalla espressione "una finestra che auto-risplende all'interno". Yima, infatti, costruisce la vara (il corpo umano) con l'argilla, lasciando delle finestre (aperture) per illuminare l'interno (anima). Nella mitologia scandinava è una divinità che riceve e custodisce i giuramenti degli innamorati e degli sposi, punendo severamente quelli che li avessero violati.

VARAHA

 
(San.) - L'Avatar-cinghiale di Vishnu; il terzo della serie. E cinghiale è anche il nome di un Kalpa appartenente al primo Manvantara.

VARATA

 
(San.) - La creazione della Terra attuale, sollevata fuori dalle acque da Brahma, in forma di cinghiale: l'avatara Varaha.

VARNA

 
(San.) - Termine sanscrito che significa "colore, razza, specie", detto sia di cose che di persone; in quest'ultimo caso diventa "Casta". La traduzione "colore" potrebbe stare ad alludere la differenza di colore della pelle fra le varie razze umane. Il termine designa insieme una funzione sociale, uno status ed una relazione specifica con il rituale vedico. Nel Rig Veda il termine è riferito agli Arya, nel Codice di Manu esso indica le quattro classi principali: brahmini, guerrieri, commercianti, basso popolo (Brahmini, Kshatrya, Vaisya e Sudra). Queste quattro classi sono chiamate Chatur-varna. In alcuni casi, varna viene usato anche per indicare una lettera dell'alfabeto.

VARSHA

 
(San.) - Una regione, un piano; una distesa di qualsiasi paese, situata tra le catene montuose della terra. Come regione è parte di un Dvipa (Bharata-Varsha è la regione di Bharata, l'India).

VARUNA

 
(San.) - Nome di una divinità vedica considerata il dio dell'acqua o dio marino; essa è molto diversa da Nettuno, poiché nella tradizione Vedica più antica, Acqua significa le "Acque dello Spazio", o il cielo che tutto abbraccia, in un certo senso Akasa. È il massimo Dio della mitologia vedica, colui che regge il cielo stellato e le acque cosmiche. Sovrano universale, esercita il suo dominio mediante l'occulto potere detto Maya. A lui, primo degli Aditya, ed al suo associato Mitra, compete la custodia dell'ordine, sia fisico che morale. I peccatori sono da Varuna infallibilmente afferrati coi lacci, dai quali egli li sciogli allorché si pentono sinceramente. Varuna è anche il Maestro per eccellenza dell'occulto sapere ed una divinità notturna, talora sinistra, il cui modo musicale "discordante" è da evitare. Gli Aditya vivono del nettare che fluisce dalla sua bocca. Varuna o Ooaroona (foneticamente), è certamente il prototipo dell'Urano dei Greci. Come dice Muir: "Le più grandi funzioni cosmiche sono ascritte a Varuna. Detentore di una illimitata conoscenza ... egli sostiene cielo e terra, dimora in tutti i mondi come governatore supremo ... Egli creò il dorato ... sole per risplendere nel firmamento. Il vento che risuona attraverso l'atmosfera è il suo respiro ... Attraverso l'operato delle sue leggi, la luna passeggia in luminosità e le stelle ... misteriosamente svaniscono nella luce del giorno. Egli conosce il volo degli uccelli nel cielo, le traiettorie delle navi sull'oceano, il corso del vento che viaggia lontano, e contempla tutte le cose che sono state o che saranno create ... Egli testimonia la verità e la menzogna degli uomini. Istruisce il Rishi Vasishta nei misteri; ma i suoi segreti e quelli di Mitra non devono essere rivelati all'insensato" ... "Gli attributi e le funzioni ascritti a Varuna impartiscono al suo carattere una elevazione morale e una santità di gran lunga superiore a quelle attribuite a qualsiasi altra divinità Vedica". Varuna è Nettuno che regna sui Mari finiti, il figlio di Aditi-Gea (la Terra, la Natura), che con Indra ed Agni forma la Triade suprema dell'antica India, citata nei Veda. È colui che abbraccia tutto l'Universo, lo Spazio costruttore del Cielo e della Terra. In un secondo momento diventa il capo degli Aditya e cavalca il Leviathan. Come Urano, fu degradato e cadde nella generazione; fu lui ad impartire a Vashishta i Misteri. Il suo vahana è il delfino, con il quale regola tutti i fenomeni naturali. La sua potenza si estende sopra ogni essere; egli domina su tutta la vita cosmica, sia in campo fisico che morale. È il giudice supremo, che punisce ogni colpa, sia palese che recondita.

VASANA

 
(Yoga) - Secondo la filosofia Yoga, tutti i fenomeni psichici e conoscitivi della personalità umana risalgono ad impronte che sono: - Samskara, ossia impulsi karmici o "stati subconsci incessantemente generati dall'esperienza"; - Vasana, impressioni latenti, o tendenza di vite passate, che giacciono dormienti nella psiche.
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