Glossario

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TANGRI

 
(Ori.) - Nome altaico con il quale i Mongoli ed i Turco-Tartari indicano la divinità e nello stesso tempo il cielo. La sua originaria natura uranica traspare da numerosi epiteti quali: celeste, bianco, luminoso, Dio, Essere divino, ecc. È il Dio supremo, simile a quello dei cristiani, ad Ahura Mazda degli Zoroastriani, ecc., anche se non si tratta di una divinità di tipo monoteistico.

TANHA

 
(Pali) - La sete di vita. Desiderio di vivere e attaccamento alla vita su questa terra. Questo attaccamento è ciò che causa la rinascita, o reincarnazione. È una delle dodici Nidana del Buddhismo.

TANIT

 
(Afr.) - Per i Cartaginesi era il nome della Dea madre e, come simbolo di fertilità, iconograficamente, veniva rappresentata con la spiga, l'uva ed il melograno. Sembra si tratti di una divinità di origine fenicia, come paredra di Bàal Hammon; aveva un grande culto, con stele votiva a Cartagine sulla quale si vedono raffigurati il disco, la falce lunare, il T a figura umana. I Romani la chiamavano Caelestis Dea.

TANJUR

 
(Tib.) - Una collezione di opere Buddhiste tradotte dal Sanscrito in Tibetano ed in lingua Mongola. È il canone più voluminoso, che comprende 225 grossi volumi su una miscellanea di argomenti. Il Kanjur, che contiene i comandamenti o la "Parola di Buddha", ha solo 108 volumi. Libro sacro del Lamaismo tibetano, abbraccia trattati di argomento filologico, astronomico, astrologico, medico, iconografico, ecc. Alcune opere sono scritte in Tibetano, altre sono tradotte dal sanscrito, dal cinese e dallo uigurico. I volumi sono raggruppati in due classi: mDo, commento ai Sutra Mahayanici; rGyud, commento ai Tantra. La venerazione di quest'opera arriva al punto che, lasciar cadere per terra un foglio, è considerato peccato o disgrazia, carica di conseguenze negative.

TANNAITI

 
(Eb.) - Letteralmente significa "studiosi, insegnanti", ed indica i dottori ebrei dell'epoca della Mishnah (I,III sec. d.C.) che svolsero e trasmisero oralmente la dottrina tradizionale ebraica, quale si era costituita dopo l'esilio babilonese. I più antichi appartengono ai Farisei. Operarono per lo più a Gerusalemme e, dopo il 70, a Iamnia. Alla fine si stabilirono a Tiberiade. Erano detti rabbi, mentre il loro capo era detto rabban.

TANTALO

 
(Gr.) - Leggendario re di Libia, figlio di Zeus e della ninfa Pluto, padre di Pelope e di Niobe, fu gettato nelle regioni infernali per aver rivelato i segreti degli Dei. Qui le Erinni lo legarono ad un albero carico di frutti, in mezzo ad un lago limpido; Tantalo, arso dalla sete e divorato dalla fame non poteva bere nè mangiare. Le leggende su questo personaggio sono molte e sarebbe lungo riferirle tutte. In fondo si tratta di una allegoria dell'avaro ricco che, pur possedendo tutti i beni del mondo, non è capace di goderseli.

TANTRA

 
(San.) - Letteralmente, "regola o rituale". Alcune opere mistiche e magiche, ritenute sacre scritture, la cui peculiarità principale è il culto del potere femminile, personificato in Shakti. Devi o Durga (Kali, la moglie di Shiva) è la speciale energia connessa ai riti sessuali ed ai poteri magici - la peggiore forma di magia nera, o di stregoneria. Si tratta di testi fondati sugli Agama e le Samhita, che forniscono un insegnamento ora relativo al rituale, ora alle pratiche dello yoga. L'elemento comune è una concezione del divino come formato dall'unione del Dio e della sua Shakti. Nelle loro forme estreme, i Tantra pongono la Shakti al di sopra dello stesso Dio.

TANTRAKHYAYIKA

 
(San.) - Testo sanscrito che rappresenta una redazione del Panchatantra più antica di quella presentata dal testo più recente, certamente più vicina all'originale, che è andato perduto. Tramandato nel Kashmir, si presenta come un testo dedicato all'istruzione dei principi reali. L'opera è scritta in quello stile elegante che è proprio della prosa artistica indù.

TANTRIKA

 
(San.) - Adepto di una setta tantrica ed anche cerimonie connesse al culto tantrico. Poiché Shakti ha una duplice natura, bianca e nera, buona e cattiva, i Shakti sono divisi in due classi, i Dakshinacharis ed i Vamacharis, cioè i Shakti della mano destra e quelli della mano sinistra vale a dire maghi "bianchi" e "neri". Il culto di questi ultimi è il più licenzioso ed immorale.

TANTRISMO

 
(Ind.) - Fenomeno della storia religiosa indù che dopo la metà del primo millennio d.C. caratterizzò religioni e culti post-vedici, shivaismo e vishnuismo in particolare. Forte il suo influsso sul Buddhismo Mahayanico ed anche sul Jainismo; lo si trova nel Tibet, dove è parte integrante del Lamaismo, ma anche in Cina ed in Giappone. Le definizione di "tantrismo" sono le più diverse, fantasiose, confuse ed inadeguate, in contrasto con la sua grande ricchezza di contenuti e di forme. Il tantrismo è nello stesso tempo una dottrina ed una tecnica religiosa che, congiunte in un nesso organico, si propongono quale soluzione del problema soteriologico. Esso non persegue una conoscenza intellettiva dello stato di veglia, ma una visione diretta e graduale della verità attraverso la psiche che, alla fine, si identifica con la stessa verità. Per il suo carattere ascetico-iniziatico ed anche mistico, il tantrismo è stato chiamato anche "gnosi". La Via dei Tantra non è esclusiva di un solo indirizzo religioso, ma la si trova in più correnti: shivaita, buddhista, vishnuista, ecc. La sua metafisica è basata sull'ontologia del Vuoto ed il percorso indicato è molto più breve degli altri percorsi iniziatici: la si può percorrere in una sola esistenza. L'ingresso nel Tantrayana è rigidamente esoterico ed il suo cursus si attua tra un maestro ed un allievo, in base alle attitudini ed alle caratteristiche e caratteriali del quale, viene scelto un determinato tipo di tantra, da seguire passo passo. Nell'esercizio della sua esperienza mistica, il tantrika assume tutte le istituzioni religiose proprie del sistema di partenza e, accanto alle figure divine tradizionali, egli suscita le immagini divine da lui stesso configurate, se ritenute capaci di costituire un appoggio, in un determinato momento dell'itinerario psichico. In tal modo, il meditante forma da sè stesso, con un elevato grado di consapevolezza, la propria via di salvazione, realizzando in sè l'esperienza del divino a livelli di volta in volta diversi. Gli episodi degenerativi di erotica mistica sono una esagerazione talvolta intenzionale per discreditare il tantrismo. In realtà non esiste una licenza sessuale, almeno nell'ortodossia, ma solo un carattere rituale che, attraverso un rapporto che nulla ha a che vedere con il coito, porta a condizioni particolari, diversamente irraggiungibili. Il tantrismo ha il grande merito di essere aperto a tutte le classi, di generare un grande sincretismo filosofico e di riportare a nuovo vecchie pratiche rituali di tipo individuale. Molto importante è l'uso dei mantra, formule invocatorie e mistiche di carattere simbolico, incentrate sul valore metafisico e cultuale della parola (Vach), espressione suprema del divino e principio primo della creazione.
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