Glossario

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TAVOLA DI SMERALDO

 
(Eg.) - Dette anche Tavole Smaragdine, sono le tavole attribuite ad Ermete Trismegisto, il cui senso esoterico ha sette chiavi di interpretazione. Ve n'è una astronomica, una antropologica, ecc. Sembra siano state trovate da Isarim (un Iniziato) ad Hebron sul corpo morto di Ermete. Esse contengono l'essenza della Sapienza ermetica. Purtroppo anche su questi documenti si deve lamentare qualche pesante manomissione di zelanti cristiani.

TAVOLA ISIACA

 
- Un vero monumento dell'arte Egiziana. Rappresenta la dea Iside sotto molti dei suoi aspetti. Il gesuita Kircher la presenta come una tavola di rame ricoperta di smalto nero e incrostazioni d'argento. Era in possesso del Cardinal Bembo e per questo chiamata "Tabula Bembina sive Mensa Isiaca". Sotto questo nome è descritta da M.B.W. Wyn Westcott, che ne fornisce "La Storia ed il Significato Occulto" in un volume estremamente interessante e dotto (con fotografie ed illustrazioni). Si ritiene che la tavola sia stata un'offerta ad Iside in uno dei suoi numerosi templi. Durante il sacco di Roma del 1525 essa venne in possesso di un soldato che la vendette al Cardinale Bembo. Nel 630 passò al Duca di Mantova, dopo andò perduta.

TAVOLA ROTONDA

 
(Bre.) - Nel mondo fantastico della poesia cavalleresca medioevale, il termine designa il complesso dei cavalieri che circondava Re Artù, leggendario sovrano dei Bretoni. Quando venivano adunati a corte, i cavalieri si disponevano attorno ad una tavola circolare che simboleggiava la loro perfetta uguaglianza nell'ideale cavalleresco. Su questa tavola Chretien de Troyes compose i suoi grandi romanzi di amore e di avventura fra i quali citiamo il "Perceval", o Poema del Graal. Nella Court House del Castello di Winchester vi è un diagramma della Tavola Rotonda che la collega con lo Zodiaco e gli Apostoli. Un ulteriore sviluppo, attraverso le lunazioni mistiche porta alla formazione delle 26 mistiche guardie del Sacro Graal.

TAVOLA SMERALDINA

 
(Eg.) - Come precisato da Eliphas Levi . "Questa tavola di smeraldo contiene in una singola pagina tutta la magia"; ma l'India possiede una singola parola che, se compresa, contiene "tutta la magia". Questa è una tavola, comunque, il cui ritrovamento si attribuisce a Sara, la moglie di Abramo (!) sul corpo morto di Horus. Così dicono i Massoni ed i Cabalisti Cristiani. Ma noi diciamo che essa, in Teosofia, è un'allegoria. Non potrebbe essa significare Sarai-swati, la moglie di Brahma, o la dea della saggezza e del sapere, che trovando nel corpo morto dell'Umanità molta saggezza allo stato latente, rivivificò quella saggezza ? Questo portò alla rinascita delle Scienze Occulte, così a lungo dimenticate e neglette nel mondo. La stessa tavoletta, in ogni caso, sebbene contenga "tutta la magia", è troppo lunga per essere riprodotta qui.

TAVOLE DELLA LEGGE

 
(Rel.) - Il famoso decalogo che Dio dettò a Mosè sul Monte Sinai.

TAVOLE DELLE CASE

 
(Ast.) - Tavole numeriche che indicano per le varie ore siderali di nascita e per la varie latitudini terrestri le cuspidi delle Case astrologiche. Le più famose sono quelle di Raphael e di Ciro Discepolo.

TAWAF

 
(Ara.) - Letteralmente significa "giro". Nel pellegrinaggio musulmano è la rituale deambulazione dei pellegrini attorno alla Kàba, durante la quale viene baciata, o toccata, la pietra nera che in essa è incastrata.

TAWHIRI MATEA

 
(Ori.) - Nella religione dei Maori è il nome del Dio del vento, figlio di Rangi e Papa (Cielo e Terra, Urano e Gaia, ecc.). Dopo la divisione dei genitori, Tawhiri segue il padre, restando con lui nei cieli, unico fra tutti i fratelli. La divinità del vento, infatti, è intrinsecamente inseparabile dal cielo.

TAYGETE

 
(Gr.) - Una delle sette figlie di Atlante - la terza che divenne in seguito una delle pleiadi. Si dice che queste sette figlie rappresentino le sette sotto-razze della quarta razza-radice, quella degli Atlantidei.

TAYLOR Robert

 
(Ing.) - Middlesex 1784, Tours 1822. Critico inglese della Bibbia, era figlio di un negoziante di ferramenta; cresciuto sotto la tutela dello zio nello Shropshire, operò come chirurgo all'Ospedale Generale di Birmingham, dopo aver studiato a Londra negli ospedali di Guy e di S.Tommaso. Membro del Collegio dei Medici, entrò al St. John College e fu ordinato sacerdote nel 1813. Per cinque anni fu curato nel Sussex. Convertitosi al Deismo, lasciò la Chiesa, e si diede a fare conferenze ed a scrivere sul Deismo. Assistente scolastico a Dublino, fu licenziato per le sue vedute religiose e condannato come blasfemo. Nel 1820 fondò la Società per la Benevolenza, alla quale affiancò la rivista Clerical Review. Tornò a Londra e fondò la Società per l'Evidenza Cristiana. Di nuovo in prigione nel 1827, con l'accusa di essere blasfemo, all'uscita collaborò con Carlile. Ancora una condanna a due anni nel 1831, all'uscita dal carcere si sposa e viene portato in giudizio da un'altra donna. Per evitare altri guai, fugge in Francia con la moglie, pratica medicina a Tours fino alla morte. Tutti i suoi studi servirono a convincerlo che la Cristianità aveva le sue origini nel mito solare. In prigione scrisse "Diegesis", un'opera nella quale cercò di spiegare le origini, le prove ed i primi eventi della Cristianità. Del 1828 è "Syntagma delle prove della religione Cristiana", un'opera destinata a vendicare il Manifesto che i Cristiani avevano scritto contro di lui. Ed infine, nel 1831, scrisse "Il pulpito del diavolo", la sua memoria autobiografica.
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