Glossario

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PADRI

 
(Eso.) - Sono così detti i Progenitori dell'Uomo, i Pitara, o Pitri, creatori sia del nostro corpo fisico che dei nostri principi inferiori, privi di sensi e di mente. Essi sono noi come prime personalità, e noi siamo loro come personalità derivate. Con il nome di Padri superiori vengono talvolta designati gli Dei, o gli Angeli superiori. E Padri sono chiamati anche i Costruttori, i Vigilanti, i primi Precettori dell'umanità. Allegoricamente si dice che la razza umana sia sorta dal fuoco e dall'acqua, forgiata dai Padri, gli antenati sacrificatori, per mezzo di Agni. I Sette Padri sono le sette vocali, mentre i 49 figli sono i poteri delle vocali.

PADRI DELLA CHIESA

 
(Rel.) - Gruppo di scrittori ecclesiastici, particolarmente autorevoli, le cui opinioni fanno testo in materia di fede. Il Decreto Gelasiano stabilisce un elenco di scrittori le cui opere sono ammesse nella Chiesa Cattolica: Clemente Romano, Ignazio di Antiochia, Erma, Sinesio, Policarpo di Smirne, Cirillo, Giustino, Taziano, Teofilo, Atenagora, Melitone di Sardi, Giustino, Ireneo, Tertulliano, Clemente Alessandrino, Origene, Didimo, Ippolito, Lattanzio, ed altri. Si tratta dei principali scrittori cristiani dei primi secoli, sia latini che orientali. Alcuni sono stati insigniti del titolo di Dottore della Chiesa (Ambrogio, Girolamo, Agostino e Gregorio Magno), altri di Dottore Ecumenico della Chiesa d'Oriente (Basilio il Grande, Gregorio Nazianzieno, Giovanni Crisostomo, Atanasio). Per dichiarare uno scrittore religioso Padre della Chiesa, egli doveva possedere quattro requisiti : (1) Ortodossia della dottrina, (2) Santità di Vita, (3) Approvazione della Chiesa, (4) Antichità. Ma a giudicare dalla figura di due eminenti Padri, Cirillo e Teofilo, essi dovevano possedere una quinta virtù, la crudeltà.Alcuni Padri della Chiesa conoscevano le antiche dottrine esoteriche perchè le avevano studiate ed erano stati iniziati personalmente agli Antichi Misteri (Origene, Sinesio, Clemente di Alessandria). Altri erano solo dei fanatici, la cui opera principale consistette nel distruggere libri antichi, deformare simboli e tradizioni, scagliare anatemi contro gli animali e le donne, inventare immagini terrifiche del dopo-morte (l'Inferno), e, soprattutto, stravolgere con traduzioni in malafede l'Antico Testamento per farne il piedistallo del Nuovo Testamento e della loro fraudolenta religione. In linea generale, l'opera dei Padri della Chiesa fu rivolta essenzialmente alla cancellazione dell'antica Dottrina Segreta, per toglierne ogni memoria all'uomo e renderlo schiavo della macchina infernale che stavano predisponendo. Fortunatamente vi riuscirono solo in parte, dal momento che alcune dottrine delle Scuole Segrete sopravvissero nascoste in segreti manoscritti e nella tradizione orale; in un secondo momento entrarono a far parte delle tradizioni cristiane, furono inserite nei nuovi Misteri, sotto forma di aggiunte deformate fatte al programma originale cristiano, a suo tempo predisposto dalla Chiesa Latina. Si veda in proposito il Dogma della Immacolata Concezione. Ma ciò che non riuscirono a cancellare, i Santi Padri della Chiesa lo mutilarono e lo resero irriconoscibile. Un pò per ignoranza, molto per astuzia, deformarono i simboli originari, trasformarono tutte le metafore e le antiche allegorie, tentando di ricavare vantaggi per la propria religione che, in barba alle sue pure origini, essi si sforzavano di secolarizzare. E non si può dire che andassero d'accordo fra loro: i bugiardi sono d'accordo nel mentire, ma dicono bugie diverse. Ad esempio, Origene riteneva che i Magi fossero dei sapienti, Gerolamo li riteneva ispirati dal Demonio; Giustino riteneva l'umanità figlia della necessità (degli astri), Tertulliano considerava l'astrologia la scienza del demonio. Per non parlare della lunga e non risolta contesa circa i nomi dei giorni della settimana assegnati con riferimenti astrali; si trovò una concordanza solo sul "giorno del sole", ma con i significati più diversi e strampalati. L'epoca d'oro della patristica (attività dei Padri della Chiesa) parte dal II secolo e contiene il grande sforzo di elaborare concetti teologici capaci di esprimere il contenuto del messaggio salvifico di Cristo. Facendo un gran polpettone di filosofia greco-romana (neoplatonismo e stoicismo in particolare) di giudaismo e di gnosticismo (Basilide e Valentino soprattutto), crearono lingua e generi letterari nuovi per elaborare un immenso patrimonio di idee e di conoscenze che erano a loro precedenti. Teologia della Trinità, Incarnazione, Cristologia, furono gli argomenti prediletti, portati avanti con battaglie che non si limitavano alle parole: ortodossie ed eresie, divisioni e scomuniche, infuocati Concili Ecumenici dove aveva ragione chi era più forte. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: oltre 600 sette formano oggi l'arcipelago cristiano e la frammentazione è tuttora in atto attraverso continue scissioni e sottili distinguo che non promettono nulla di buono per il futuro.

PADRONE DI POHIOLA

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, con questo termine si designa il marito di Louhi, ucciso da Lemminkamen.

PAESE DEGLI DEI

 
(Eso.) - Con questo nome si designavano le Regioni Polari, sia nella vetero-religione indù che nella mitologia dei paesi nordici.

PAGANESIMO

 
(Rel.) - Il termine deriva dal latino "pagus" che significa "villaggio", "distretto campagnolo", ed era una porzione del territorio di Roma. Paganalie erano dette le feste dei pagus, o pagi. La religione dei pagus, o religione pagana, derivava dalla antica saggezza e si manteneva in opposizione al crescente cristianesimo che attecchiva meglio in città. Per i Romani, paganus era un civile, un borghese, mentre miles era un soldato, o cristiano professante. Paganus era colui che si manteneva fedele ai valori sacri tradizionali del pagus; per i cristiani era un non credente, un non fedele, un non cristiano. E fin qui nulla di male, una pura distinzione. Le cose peggiorano quando i cristiani si accorgono che il Paganesimo predica l'antica saggezza, la duplice e simultanea evoluzione, la doppia creazione, spirituale e mondana. La Chiesa si appropria dei concetti fondamentali, cambia quanto basta la fraseologia exoterica, rende irriconoscibili alcuni nomi e passa all'attacco per tentare l'eliminazione degli avversari, non più sul piano ideologico, ma su quello fisico. Ancor oggi, l'epiteto più usato dai cattolici per offendere gli avversari è pagano. Le radici sono difficili da estirpare.

PAGANI

 
(DEI) - Il termine viene erroneamente inteso a significare idoli. L'idea filosofica legata a questi dei non ha mai avuto alcunché di oggettivo o di antropomorfico, ma si riferiva in ogni caso ad una potenza astratta, una virtù, una qualità nella natura. Alcuni dei sono spiriti divini planetari (Dhyan Chohan) o Deva, fra i quali vi sono i nostri Ego. Fatta questa eccezione e specialmente quando sono rappresentati da un idolo o da una forma antropomorfica, gli dei rappresentano simbolicamente, sia nel Pantheon Indù che in quello Egizio e Caldeo, Potenze spirituali senza forma del "Kosmo invisibile".

PAGANO

 
(Lat.) - All'inizio indicava nulla di peggio che gli abitanti dei villaggi o dei boschi; una persona molto distante dai templi della città e, quindi, ignara dello stato della religione e delle cerimonie. La parola "barbaro" aveva un significato analogo, poiché indicava colui che viveva nella brughiera o nei villaggi. Ora, comunque, entrambi i termini significano idolatri.

PAGODA

 
(Ori.) - Da "put"=idolo e "kadah"=tempio, significa tempio ad una qualche divinità. Ed è questo il nome con cui in India ed in Cina vengono indicati i luoghi di culto.

PAHALAINEN

 
(Sca.) - Lo stesso che Hiisi, un demone maligno che abitava foreste e colline, e comandava ai folletti.

PAHANS

 
(Prak.) - Sacerdoti di villaggio.
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