Glossario

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OMOIE

 
(Gia.) - Autore di favole exoteriche giapponesi citato nella Dottrina Segreta.

OMOROKA

 
(Cal.) - Divinità caldea, moglie di Baal, che può essere considerata come simbolo del caos primitivo. All'origine, infatti, l'universo era tenebre e confusione; nacquero molte e mostruose creature che erano presiedute da una Dea : Omoroka. Baal, per distruggere questa creazione primitiva, tagliò in due la testa di Omoroka e gli esseri mostruosi sparirono subito. Con la parte superiore della testa di Omoroka, Baal fece il cielo, con la parte inferiore fece la terra. L'umidità del globo produsse altri animali, fra cui l'uomo, nato da una parte del corpo di Omoroka: per tale ragione esso ha una doppia natura, divina e materiale. Successivamente Baal separò le tenebre dalla luce, la notte dal giorno; gli esseri nati dalle tenebre non sopportarono ciò, e perirono. Baal, infine, eseguì la terza creazione, mescolando il sangue degli Dei con la terra. Non è difficile trovare nel racconto molte cose che saranno poi riscritte nella Bibbia, più esattamente nel Genesi. Secondo Beroso, o piuttosto Apollodoro, Omoroka è il "mare" e la donna che lo personifica, la Luna, la Dama di Urka, Thalatt, forse anche Telita; certamente è una figura legata all'inizio della creazione. Come acqua divina, tuttavia, Omoroka è il riflesso della Saggezza che viene dall'alto.

OMOYOCA

 
(Mes.) - Detta anche Homelocam, è una divinità molto venerata nel Messico antico come generatrice di tutte le cose. Sotto un certo aspetto, si tratta di una divinità cosmica primordiale, legata alla Creazione.

OMPANORATI

 
(Afr.) - Con questo nome, nell'isola di Madagascar, venivano chiamati i sacerdoti, cui era demandato anche il compito di educare la gioventù.

OMRA

 
(Ara.) - Per i Musulmani è un pellegrinaggio minore, una visita alla Kàba ed alla Mecca effettuata in un periodo non sacro. È diverso da hagg, il pellegrinaggio fatto nell'ultimo mese dell'anno musulmano. Quando Omra ed Hagg sono combinati, esigono lo stato di consacrazione rituale (ihram).

OMUNCOLO

 
(Occ.) - Homunculus è il nome dato dagli Alchimisti ad un essere fittizio, dotato di poteri soprannaturali, che poteva essere creato per mezzo dell'Alchimia.

ONCHELOS

 
(Eb.) - Nome del presunto autore di uno dei più famosi targumin al Pentateuco. Si tratta di una traduzione molto letterale, con uso di espressioni antropomorfiche ed aggiunte di carattere halakico ed haggadico.

ONDINE

 
(Occ.) - Nome forgiato da Paracelso per personaggi fiabeschi del folclore germanico, nel quale avevano il nome di Nixe. Con il loro canto ed il loro fascino seducono i pescatori ed i navigatori, portandoli poi alla rovina. In realtà si tratta di Elementali, o spiriti degli elementi, che vivono nel regno dell'acqua; sono Forze della Natura. La mitologia scandinava ne cita tre : Voghelinda, Velgonde e Flesside; ad esse Odino aveva affidato la custodia dell'oro del Reno. Assomigliano alle Naiadi ed alle Ninfe, hanno pelle bianchissima come l'alabastro, capelli color d'oro, sono bellissime, forme svelte e voce argentina. Figlie di Nikar, o Nocken, il Nettuno scandinavo, hanno la scienza dei presagi e dell'avvenire e, come le Sirene, mandano canti soavi per attirare i navigatori e farli naufragare. Avevano undici differenti melodie; alle prime dieci si poteva resistere, ma la undicesima era fatale. Potevano restare visibili anche sulla terra, ma al suono dell'undicesima ora doveva tuffarsi nell'acqua, pena una morte crudele. Un regno sottomarino le ospitava, con magnifiche città e cristallini palazzi; lì amavano ricevere doni quali oro, perle, frutti, che gli esseri umani gettavano in acqua per loro. Una di questa città giace sul fondo del lago di Steinberg: di sera si sente il suono delle campane uscire dalle onde.

ONECH

 
(Eb.) - La Fenice, chiamata così da Enoch o Fenoch. Enoch (anche Khenoch) significa letteralmente l'iniziatore e l'istruttore, e da qui lo Ierofante che rivela i misteri ultimi. L'uccello Fenice è sempre associato con un albero, il mistico Ababel del Corano, l'Albero dell'Iniziazione o della conoscenza.

ONFALOS

 
(Gr.) - Letteralmente significa "ogni rialzo in forma di ombelico al centro di una superficie piana"; metaforicamente indica il punto di mezzo. Gli Etruschi recingevano il terreno ove cadeva la folgore: quel terreno diveniva un templum, un luogo sacro. Recingere, o cingere, in latino si dice "sancio", da cui deriva sanctus, che significa "recinto". Il mago traccia attorno a sè un cerchio per operare al suo interno, nell'antichità si tracciava un cerchio per delimitare l'area entro la quale doveva sorgere la città. Il cerchio è l'uovo del mondo, il cui centro spirituale è l'onfalos; a Delfo, l'onfalos era costituito dal sepolcro di Dio, il luogo da cui si effettuava la resurrezione dell'Iniziato. Fuori dal cerchio vi è la croce dai quattro colori, che simbolicamente possono essere assunti quali simboli dei quattro elementi, o del quaternario in generale. Nei Tarocchi, essi sono i quattro semi.
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