Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

MAGE

 
(Occ.) - O Magia, deriva da Mag o Maha; essa è la radice del termine mago. In India, nei tempi pre-Vedici, il Maha-atma (la grande Anima o Spirito), aveva i suoi sacerdoti. I Magi erano i sacerdoti del dio-fuoco; li troviamo fra gli Assiri ed i Babilonesi, ed anche fra gli adoratori del fuoco Persiani. I tre Magi chiamati anche Re che si dice abbiano donato oro, incenso e mirra al bambino Gesù, erano come gli altri, adoratori del fuoco ed astrologi; per questo videro la sua stella. Il gran sacerdote dei Parsi, nel Surat, è chiamato Mobed. Il nome degli altri deriva da Megh; Mehab significa qualcosa di grande, di nobile. Secondo Kleuker, i discepoli di Zoroastro erano chiamati Meghestom.

MAGENDIE Francois

 
(Fr.) - Bordeaux 1783, Sannois 1855. Fisiologo francese, professore al Collegio di Francia, introdusse la pratica della vivisezione come metodo principale della ricerca fisiologica, gettando in tal modo le premesse per secoli di torture per gli animali, insuccessi farmacologici che hanno prodotto vere stragi sugli esseri umani, e grandi guadagni per le industrie farmaceutiche. La sua concezione dei fenomeni vitali fu strettamente meccanicistica ed il suo metodo di lavoro si basò su canoni integralmente sperimentalisti. Magendie è noto per le sue ricerche sulla circolazione e l'assorbimento intestinale, ma soprattutto come scopritore della funzione motoria delle radici ventrali e di quella sensoria delle radici dorsali dei nervi spinali. Autore del Sommario Elementare di Fisiologia.

MAGGIO

 
(Eso.) - Quinti mese dell'anno, presieduto da Apollo, il cui primo giorno è dedicato a Flora. Il Medioevo lo rappresentava come recante dei fiori e lo festeggiava con il piantare davanti alle case certi pali, o arboscelli, con sopra qualche regalo; poi si suonava, si ballava e si cantava la maggiolata. Vasari rappresentò questo mese come un grazioso giovanotto, posto in un prato fiorito, coperto fino ai piedi da una ricca veste, da un lato sventolante; recava in una mano dei fiori e nell'altra delle piante odorose. Plutarco affermava che Maggio era consacrato a Maia (dalla quale deriverebbe il nome, o Vesta, personificazione della Madre Terra, nostra nutrice. I cattolici, come sempre insuperabili nel copiare, dedicarono questo mese alla loro Vergine Madre nel XII secolo, ma la festa fu legalizzata solo nel XVIII secolo. Maggio è il mese delle rose, e la rosa è un fiore molto ricco di significati simbolici. La perfezione della sua forma evoca il simbolo dell'Unità nella molteplicità. La sua struttura simboleggia la gamma degli archetipi. La rosa è il fiore dell'amore e, quindi, simboleggia una delle vie di perfezione per l'uomo. Essa è l'emblema dell'unione mistica, ma anche della rigenerazione e della transizione. La Pentecoste è la Pasqua di Rose dei cristiani; e Dante giunge in Paradiso passando attraverso la Rosa mistica. Maggio era il terzo mese del calendario romano ed era assunto a simbolo di bellezza e giovinezza perchè in questo periodo la Natura rifiorisce a nuova vitalità.

MAGHA

 
(San.) - Una posizione astronomica nell'antico schema astronomico indù.

MAGHAVANT

 
(San.) - Il "Munifico", appellativo di Indra.

MAGHI

 
(Atl.) - Figure di stregoni fiorite durante il periodo atlantideo, alle quali si attribuisce la capacità di produrre homunculi, che non sono piccoli uomini, bensì uomini di uno stato inferiore a quello umano.

MAGI

 
(Lat.) - In Persia ed in Media era il nome degli antichi sacerdoti per diritto ereditario e degli adepti eruditi; una parola che deriva da Maha, grande, che divenne successivamente mog o mag, un sacerdote in Pehlevi. Porfirio li descrive (Abst., IV, 16) come "gli uomini eruditi che sono ingaggiati dai Persiani per il servizio della Divinità e che sono chiamati Magi"; e Suidas ci informa che "fra i Persiani gli amanti della verità (filaleti) erano chiamati Magi". Il Zendavesta (II, 171, 261) li suddivide in tre categorie: (1) Herbedi o "Novizi"; (2) Mobedi o "Maestri"; (3) Destur Mobedi o "Maestri Perfetti". I Caldei, come pure gli Egiziani, avevano scuole simili, essendo i Destur Mobedi identici agli Ierofanti dei misteri, così come erano praticati in Grecia ed in Egitto. I Magi erano quasi sicuramente sacerdoti dell'antica religione iranica, ma le loro funzioni e la loro posizione originaria sono molto discusse. Di loro, infatti, non si hanno notizie dirette, bensì dati provenienti da scrittori greci e romani, le cui notizie non sono sempre obiettive. Secondo alcuni studiosi, i Magi sarebbero stati sacerdoti dell'originaria religione politeistica nella Media. Dopo un'iniziale resistenza alla riforma zoroastriana, si sarebbero convertiti e resi insostituibili anche nella nuova religione. Essi avevano il culto del fuoco e del sole, eseguivano pratiche divinatorie, praticavano esorcismi, facevano accurate osservazioni astronomiche, e presentavano tutti i loro risultati attraverso un linguaggio molto velato. Nella documentazione oggi in nostro possesso, i Magi compaiono come sacerdoti dello zoroastrismo, come i codificatori dell'Avesta, mentre la figura di stregone ed esorcista emerge solo dagli scrittori greci e romani. Esiste tuttavia un Libro dei Magi nel quale è condensato il sapere di una setta esoterica che certamente era dedita all'occultismo e che potrebbe aver velato le sue conoscenze con aspetti exoterici di magia. I Magi di Oriente che, guidati da una stella, fecero visita a Gesù nella grotta, portandogli oro, incenso e mirra, sono una allegoria che qui non si può spiegare. Intanto non si sa bene quanti fossero dal momento che si parla di due, tre, quattro o sei (ed il numero ha un preciso significato), poi si dice che fossero Re. Il fatto è stato raccontato in più versioni, ma sempre con uno scopo preciso : esaltare la figura soprannaturale del bambino Gesù, al quale i potenti della Terra si inchinavano. Fra l'altro, è curioso far notare che il sepolcro dei tre Re Magi si trova nella Cattedrale di Colonia! Chi volesse saperne di più sui Magi, legga le opere di Tardie-Denesle, una autorevole studiosa di mitologia, nelle quali è descritta a perfezione la loro figura, i loro culti, i loro riti, le divinità, l'ambiente nel quale operavano.

MAGIA

 
- All'origine era la dottrina e la pratica dei Magi persiani; poi divenne la "grande scienza" che presume di dominare le forze della natura; infine, in forma più popolare, è stata intesa come l'insieme di pratiche occulte (fatture, incantesimo, ecc.). La sua definizione, tuttavia, è ancor oggi molto controversa. Tylor la definì un tentativo primitivo, e come tale inadeguato, per determinare rapporti causali; in altre parole, l'uomo primitivo avrebbe creato una pseudo-scienza per controllare le forze della natura. In seguito si tentò di stabilire un parallelo fra magia e religione, avendo notato che tutte le religioni contengono elementi magici. Lehmann liquida la magia come insieme di pratiche fondate sulla superstizione, ovvero su credenze che nulla hanno a che fare con la cultura. Maret definisce la magia come particolare genere di atteggiamenti diretti ad ottenere per via di tecniche non profane, fini concreti ed immediati, per lo più limitati. L'atteggiamento piuttosto sprezzante della cultura ufficiale nei confronti della magia, però, ha finito per ottenere il risultato contrario. Credere nella magia e praticarla è aspirazione insita nella natura medesima dell'essere umano, tanto è vero che la magia la ritroviamo in tutte le epoche e presso tutti i popoli. L'antica India vedica lascia le vestigia della sua magia regale sia nel Rig Veda che nell'Atharva Veda, soprattutto. Nello antico Egitto la magia era largamente praticata ed il Libro dei Morti ne è testimonianza certa. L'antica religione babilonese affidava le pratiche magiche all'esperta categoria dei sacerdoti pubblici. L'antica civiltà greca riserva alla magia un posto privilegiato nel culto ufficiale; la Grecia classica mette un pò la sordina alla magia, ma il periodo Ellenistico la riporta in auge con quel grande complesse di opere ordinate sotto il nome di Ermete Trismegisto. Con un salto di un millennio, troviamo la magia nel Medioevo e poi nel Rinascimento, con il coinvolgimento di nomi famosi : Pietro d'Abano, Ruggero Bacone, Arnaldo di Villanova, Raimondo Lullo. È appena il caso di dire che una parte notevole della magia è costituita dall'alchimia, fondamento certo ed assoluto della chimica. Venendo a tempi più recenti, troviamo legati alla magia nomi famosi : Cornelio Agrippa, Paracelso, Tommaso Campanella, Giordano Bruno. Troveranno l'accanita ostilità della chiesa cattolica, ma daranno un contributo immenso all'evoluzione del pensiero rinascimentale. La chiesa di Roma vede nella magia l'arte del diavolo, ma è pronta a riconoscere la mano di Dio nelle stesse opere compiute da Gesù o dai suoi discepoli. Secondo Deveria ed altri Orientalisti, "la magia era considerata come una scienza sacra inseparabile dalla religione" dalle più antiche, più civilizzate e più colte nazioni. Gli Egiziani, per esempio, furono uno dei paesi più sinceramente religiosi, come lo furono ed ancor oggi lo sono gli Indù. "La magia è costituita ed acquisita attraverso il culto degli dei", disse Platone. Ed allora, è possibile che un paese, che sulla base dell'inconfutabile testimonianza delle iscrizioni e dei papiri è provato abbia creduto fermamente alla magia per migliaia di anni, possa essere stato ingannato per così lungo tempo ? Ed è verosimile che generazioni e generazioni di una gerarchia saggia e pia, molte delle quali condussero una vita di auto-sacrificio, di santità e di ascetismo, abbiano perseverato nell'ingannare se stessi ed il popolo ( o anche solo quest'ultimo), per il puro piacere di perpetuare la credenza nei "miracoli" ? I fanatici, ci dicono, farebbero qualsiasi cosa per rafforzare la credenza nel loro dio e negli idoli. Noi replichiamo : In tal caso, i Brahmani ed i Rekhgetamens Egiziani - o Ierofanti - non avrebbero divulgato la credenza nel potere dell'uomo attraverso le pratiche magiche per avere il controllo dei servigi degli dei che, in verità, non sono che i poteri occulti o le forza della Natura, personificati dagli stessi sapienti sacerdoti che riverivano in essi solo gli attributi del Principio unico sconosciuto e senza nome. Ecco come Proclo, l'abile seguace di Platone, descrive ciò : "Gli antichi sacerdoti, quando compresero che c'era una certa alleanza ed una reciproca simpatia fra le cose naturali, fra le cose manifestate ed i poteri occulti, e scoprirono che tutte le cose sussistono in tutto, elaborarono una scienza sacra su questa reciproca simpatia e similarità ... ed applicarono per scopi occulti sia le nature celesti che quelle terrene, per mezzo delle quali essi dedussero, attraverso una indubbia analogia, che le virtù divine soffrono nella dimora inferiore". La Magia è la scienza di comunicare con le Potenze superne e sovrumane e di dirigerle, come pure di comandare quelle delle sfere inferiori; è una conoscenza pratica dei misteri nascosti della natura, conosciuti solo da pochi, perchè è difficile acquisirli senza cadere nel peccato contro la natura. Gli antichi ed i mistici medioevali dividevano la magia in tre classi - la Teurgia, la Goetia, la Magia naturale. "La Teurgia - dice Kenneth Mackenzie - è stata allocata come la sfera naturale dei teosofi e dei metafisici". La Goetia è magia nera, e la "magia naturale" (o bianca) è sorta per riportare sotto le sue ali l'impiego orgoglioso di uno studio esatto e progressivo". I commenti aggiunti dal nostro dotto Fratello sono notevoli : "I desideri realistici dei tempi moderni hanno contribuito a trascinare la Magia nel discredito e nel ridicolo ... La fede (nello unico proprio Sè) è in magia un elemento essenziale, ed esisteva molto tempo prima di altre idee che si presumono preesistenti. Si dice che questa fede porta l'uomo saggio alla follia, e che le idee di un uomo debbono essere esaltate fino alla pazzia, cioè, la sensibilità del suo cervello dev'essere incrementata ben oltre l'infimo misero stato della moderna civiltà, prima che egli possa diventare un vero mago; anche perchè il conseguimento di tale scienza implica una certa misura di isolamento, ed una abnegazione del Sè. Un isolamento totale, certamente, il cui conseguimento costituisce un fenomeno di per sè meraviglioso, un miracolo. Inoltre, la Magia non è qualcosa di soprannaturale. Come spiegato da Giamblico : "essi, attraverso la teurgia sacerdotale, rivelano di essere capaci di ascendere alle Essenza più elevate ed universali, ed a coloro che si sono stabilizzati al di là del fato, cioè al dio ed al demiurgo: non adoperando la materia, nè assumono qualsiasi altra cosa, tranne l'osservazione di un momento percettibile". Già alcuni hanno cominciato a riconoscere l'esistenza di poteri sottili e di influenze sulla natura di cui finora nulla conoscevano. Ma, come rileva in verità il Dr. Carter Blake, "il diciannovesimo secolo non è quello che ha registrato la genesi di nuovi metodi di pensiero, nè ha rilevato la complessità di quelli antichi"; Mr. Bonwick aggiunge che : " se gli antichi conoscevano poco del nostro modo di investigare i segreti della natura, noi conosciamo ancor meno il loro". Per Eliphas Levi, la Magia è la divinità dell'uomo conquistata dalla scienza in unione con la fede; i veri Maghi sono Uomini-Dei, in virtù della loro intima unione col principio divino. Non si deve confondere Magia (quale forza occulta), con Magismo (dottrina che trasforma la Magia in un potere). Leggere in proposito "Paradossi della Scienza Suprema", pag. 94 e segg. Frazier, nel suo Ramo d'Oro, dedica alcuni capitoli iniziali (pag. 32 e segg.) alla Magia, dividendola in Teoretica (Magia come pseudo-scienza) e Pratica (Magia come pseudo-arte). La Pratica egli divide ulteriormente in Magia positiva (sortilegio) e Magia negativa (tabù), definendo la prima come "produzione di un evento desiderato" e la seconda come "evitare un evento indesiderato". Egli considera la Magia antecedente alla religione, e poiché la religione è uno sforzo che l'uomo compie per propiziarsi o conciliarsi potenze superiori, questa nasce dalla Magia. Ed ancora più sorprendente è il parallelo che egli stabilisce fra magia e scienza. La magia, afferma Frazier, nella sua forma più pura e genuina, parte dal presupposto che in natura ad un evento ne segue necessariamente ed invariabilmente un altro, senza alcun intervento soprannaturale o individuale. La scienza, da parte sua presuppone una successione perfettamente regolare e certa degli eventi, determinata da leggi immutabili, la cui azione è prevedibile e calcolabile con precisione. Esiste, quindi, una stretta analogia fra le concezioni magiche e quelle scientifiche del mondo. Esistono varii tipi di Magia; i più noti sono : Magia naturale = Arte di conoscere l'avvenire e di produrre effetti meravigliosi con mezzi naturali, però al di sopra della normale intelligenza; Magia artificiale = Affascinamento degli occhi o destrezza delle mani per produrre negli uomini stupore. Talvolta vengono usati anche giochi di fisica; Magia analogica = Operazioni imitative, simpatetiche od omeopatiche dove il simile agisce sul simile; Magia contagiosa = Trasmissione di forze o di qualità per contatto. Della magia positiva e negativa abbiamo detto sopra, della magia bianca e nera diremo in voci a parte. Esistono anche altre forme di magia : profilattica, apotropaica, curativa, ecc. Una leggenda vuole che sia stato Cam ad inventare la magia e che Dio abbia mandato il diluvio per purificare la terra dagli stregoni che la insozzavano. È un buon esercizio dei demonografi ! La Magia è uno di quei termini sui quali si è scritto di più in tutto il mondo ed in tutte le epoche : spesso a sproposito, almeno per quanto concerne i libri di successo, altre volte con cognizione di causa, e si tratta di libri per addetti ai lavori. Chi vuole approfondire l'argomento, ha solo l'imbarazzo della scelta.

MAGIA BIANCA

 
(Occ.) - O "Magia Benefica", così chiamata, è la magia divina, priva di egoismo, di amore per il potere, per l'ambizione o il lucro, e diretta solo a beneficare il mondo in generale ed il proprio prossimo in particolare. Il più piccolo tentativo di adoperare i poteri supernormali per la gratificazione di sè, rende questi poteri stregoneria - o magia nera. La magia bianca è l'arte di fare operazioni meravigliose evocando gli spiriti buoni o, semplicemente, con la destrezza. Si dice che il primo sistema di magia bianca lo abbia inventato Salomone, mentre per la destrezza si fa ricorso semplicemente alle forze naturali disponibili. La magia bianca viene spesso adoperata per combattere i nefandi effetti della magia nera. Essa è la magia della Mano Destra che rappresenta in Terra il Dragone, il Serpente del Bene. Viene praticata dagli Adepti del Sentiero di Destra, i Profeti. Nella Guerra in Cielo i rappresentanti della Magia Bianca erano gli Dei solari. La magia bianca rappresenta uno dei pilastri fra i poteri della Scienza Segreta.

MAGIA NERA

 
(Occ.) - La magia nera è il complesso delle azioni magiche malefiche. Viene insegnata direttamente dal diavolo e viene praticata sotto la sia direzione. Presuppone commercio con il demonio, in seguito a qualche patto stipulato con lui. Sono i maghi a praticare la magia nera. Al di là dei pregiudizi, magia nera è qualsiasi operazione di magia messa in atto per egoismo, per ambizione, per lucro, o, in generale per apportare bene a sè e male agli altri. È la magia della Mano Sinistra che rappresenta in Terra il Dragone, il Serpente del Male. Viene praticata dagli Adepti del Sentiero di Sinistra, i Leviti. Nella Guerra in Cielo i rappresentanti della Magia Nera sono gli Dei Lunari. Anche questa forma di magia rappresenta uno dei pilastri fra i poteri della Scienza Segreta.
Vai alla Bibliografia