Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

DEA DELLE 7 STELLE

 
(???) - La "Madre delle Rivoluzioni" che, nel quadrante settentrionale (quello in cui sorge il sole), diede origine al tempo nel primo periodo dell'anno. (Vedi "Ank" ).

DECADE

 
(Eso.) - È il numero 10, ovvero il cerchio tagliato in due da un diametro verticale. Il cerchio è lo Zero, la Divinità Celata, mentre il diametro è il Dio manifestato. Era sacra per Pitagora e rappresentava la Tetractis: È la Sintesi del TUTTO Assoluto che si manifesta nel Verbo, o Potere Generatore della Creazione. Da un lato rappresenta l'Unità, dall'altro la molteplicità, ovvero la materia che si differenzia. La suddivisione classica è : ternario, quaternario, ternario, ma talvolta viene suddivisa in settenario più ternario.

DECHARME Paul

 
(Fr.) - Beaune 1839, Vandremont 1905. Filologo ed ellenista francese, è noto per i suoi studi sulla mitologia greca. Studiò alla Scuola di Atene, divenendo poi professore di lingua Greca presso l'Università di Nancy. Insegnò poesia greca all'Università di Parigi. Fra le sue opere citiamo : Mitologia della Grecia antica, Critica delle tradizioni religiose presso i Greci, Dizionario degli antichi Greci e Romani. Si occupò anche di epigrafia e di archeologia.

DECIMO CIELO

 
(Rel.) - Detto anche Empireo, era considerato l'ultimo dei cieli, nel quale i teologi costituivano il seggio dei beati. Si tratta di una rotondità fissa, ferma e senza moto, coperto da uno splendore di luce che ogni altra sorpassa.

DEDALO

 
(Gr.) - Ateniese, figlio di Eupalamo, fu l'artefice più ingegnoso dei suoi tempi. Inventò il cuneo, le vele per navigare, strumenti meccanici; costruì statue semoventi, con gli occhi aperti ed i piedi staccati. Uccise il nipote Talo, valente quanto lui, per invidia, gettandolo da una finestra, dopo di che fuggì a Creta con il figlio Icaro. Qui costruì il celebre Labirinto ed aiutò Pasifea, moglie del re Minosse, a soddisfare la sua brutale passione, motivo per cui fu rinchiuso dal re nel labirinto. Per poter fuggire, costruì per sè e per il figlio delle ali di penne che attaccò con la cera, in modo da levarsi in volo e lasciare l'isola. Il figlio, che volava molto alto, ebbe la cera disciolta dal sole e, essendosi staccate le ali, cadde in mare. Dedalo riparò in Sicilia, ospitalmente ricevuto da Cocalo, che lo fece soffocare in una stufa, quando Minosse minacciò di dichiarargli guerra se non restituiva Dedalo, vivo o morto.

DEHA SANYAMA

 
(Ind.) - Indriya.

DEI

 
(Rel.) - Dev'essere stato spontaneo, per i primi uomini, pensare ad un Essere creatore di tutto, mentre osservavano il cielo o l'estrema complessità dell'universo. Per quanto bassa potesse essere la loro intelligenza, la figura di un Creatore amorevole e potente, governatore di tutte le cose, deve averli affascinati, e da qui è nato il concetto di Dio. Non era ancora il momento delle ardite speculazioni sulle infinite possibilità di questo Dio, pertanto fu altrettanto spontaneo identificare in altrettanti Dio le altre forze della natura che manifestavano un potere immenso rispetto a quello modesto degli esseri umani. Fu poi la volta di grandi uomini, eroi, ad essere deificati e perfino gli animali più forti e più astuti andarono ad arricchire il pantheon umano. Ogni nazione, ogni città, ogni clan, ogni famiglia, ogni uomo aveva il suo Dio; dall'Asia, culla dell'umanità, passando per il Medio Oriente, l'Egitto, la Grecia, Roma, una ininterrotta corrente di credenze religiose si sparse ovunque. Spiriti planetari, Geni, Angeli, Demoni, Spiriti Cosmici, ecc. erano oggetto di culto e di venerazione. Alle schiere di Buoni si contrapponevano quelle dei Cattivi, perfettamente speculari, in linea con la suddivisione dicotomica del creato. Tutto ciò di cui non si conosceva origine e scopo andò ad aumentare il numero delle divinità, la cui stragrande maggioranza era stata antropomorfizzata. Pietre magiche, alberi sacri, uccelli consacrati, non erano meno venerati delle divinità con figura umana. Furono gli Egiziani a costruire le prime statue, i Greci a perfezionarne la scultura fino a raggiungere una bellezza quasi insuperabile, i Romani a militarizzarle. La folla ignorante si inchinava deferente davanti ai sacerdoti, gli unici a conoscere i profondi significati dei riti e ad ottenere dagli Dei quanto le masse si attendevano. Per molto tempo il Sacerdozio fu esercitato direttamente dai Re, e le due funzioni si fusero in maniera meravigliosa. Poi la separazione segnò per alcuni versi la nascita di un conflitto non sempre mantenuto in termini di civile contrapposizione. Meno interessante la controversia sul materiale con cui fare le statue che, nonostante la propensione per il legno, finì con usare i materiali più pregiati per dare al Dio maggior valore o indicare per esso una maggiore devozione. Platone le voleva in legno essendo gli altri materiali usati in guerra e pertanto indegni; Tertulliano rimprovera agli uomini di vedere nel Dio più quello che indossa che ciò che il Dio rappresenta. L'uso delle statue di metallo venne dall'Asia, quando fu soggiogata dai Romani. Gli Dei romani erano più di trentamila, divisi in categorie. Al primo ordine appartenevano i dodici grandi numi, al secondo gli dei minori, ovvero eroi, semidei, ninfe, satiri, ecc. Inferiori in numero, ma non in potenza, gli Dei egizi. Anche qui troviamo divinità che hanno culto in tutto il paese, alle quali si aggiungono le divinità locali, diverse da città a città. E poi gli Dei delle tribù, quelli delle famiglie, ecc. Diceva Ermete : "Ci sono molti ordini di Dei, ed in tutti vi è una parte intelligibile. Sono alla portata dei nostri sensi e li percepiamo, anche se a nostra insaputa. Ci sono gli Dei superiori a tutte le apparenze, poi gli Dei il cui principio è spirituale, ecc. La mitologia greca ricalca in gran parte le divinità delle civiltà che la precedono, con l'ovvio adattamento del nome. Ad onor del vero, il pantheon greco è più organizzato, meno frantumato, con culto molto diffuso e standardizzato. Gli Indù hanno oltre tre milione di dei e, per tale motivo, sono oggetto di scherno da parte dei Cristiani che, non essendo politeisti, vantano milioni di santi, la cui figura non si sa bene cosa sia. In linea del tutto generale, gli Dei possono essere considerati Intelligenze informatrici che animano i vari Centri dell'Essere, sono le manifestazioni manvantariche di CIÒ. Per gli antichi Iniziati erano il "principio vitale" che anima le varie regioni dell'Universo. Di solito vivono in zone appartate, in cima a montagne sacre : il Monte Olimpo, il Monte Meru, l'Asgard, ecc. Talvolta si dividono in gruppi contrapposti per combattere la Guerra in Cielo, un conflitto in cui le forze del Bene, sempre vincenti, si oppongono a quelle del Male. Ogni Razza Radice ha i propri Dei ed Eroi, talvolta chiamati con nomi diversi : Draghi, Serpenti, Iniziati, ecc.

DEI COSMICI

 
- Dei inferiori, connessi con la formazione della materia. Come l'Etere viene considerato la sintesi degli altri quattro elementi (aria, acqua, terra, fuoco), così ogni Dio supremo (Brahma, Giove, ecc.) è considerato il rappresentante degli Dei Cosmici, che sono poi gli Dei dei quattro elementi, le forze della Natura intesa come insieme del tutto.

DEI INCARNATI

 
(Rel.) - O Dei Imprigionati, erano per i Babilonesi una Razza di Dei cui era spettato il compito di creare gli Uomini. Essi erano: 1)

DEI INTERCOSMICI

 
- Gli Spiriti Planetari, i Dhyan Chohan, Deva di vari gradi spirituali, in generale "Arcangeli".
Vai alla Bibliografia