Glossario

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CALLECA

 
(Ind.) - Detta anche Kallfka, Kalkè e Kalli, è una dea adorata nelle Indie dai Gentù che ne celebrano la festa l'ultimo giorno di settembre. Il nome deriva dall'abito nero, essendo kalli il nome che gli indiani danno all'inchiostro. Per certi aspetti assomiglia alla Pallade greca.

CALLI

 
(Azt.) - In lingua atzeca significa "casa".

CALLIOPE

 
(Gr.) - Una delle Nove Muse, che presiedeva alla poesia epica, talvolta all'eloquenza, ed esercitava una specie di supremazia sulle altre Muse. Rappresentata come una giovane donna portava una corona di lauro e, con aspetto maestoso, teneva nella mano destra una tromba e nella sinistra un libro. Ai suoi piedi erano tre libri: Iliade, Odissea, Eneide.

CALLISTENE

 
(Gr.) - Di Olinto, vissuto fra il 370 ed il 327. Storico greco, pronipote o cugino di Aristotele, lo seguì a Pella quando questi fu chiamato da Alessandro. Accompagnò il conquistatore come storiografo ufficiale durante la spedizione in Asia ma, per essersi opposto ad alcune disposizioni del cerimoniale orientale assunto da Alessandro, fu implicato, sebbene innocente, nel processo dei paggi, e condannato a morte. Delle sue opere, famose a suo tempo, sono rimasti solo pochi frammenti : Le Elleniche, in 10 libri, narrano le vicende della Grecia nel periodo che intercorre fra la pace di Antalcida e l'inizio della guerra di Focide; I Fatti di Alessandro, contenenti le imprese di Alessandro fino alla battaglia di Arbela.

CALMECATL

 
(Azt.) - In lingua azteca, questo termine significa "il tempio".

CALORE

 
(Occ.) - Secondo la scienza ufficiale, è una particolare forma di energia posseduta dai corpi, suscettibile di trasferirsi dall'uno all'altro, capace di trasformarsi in altre forme di energia, o di originarsi da energia di natura diversa. Esotericamente, il calore è luce in riposo, mentre la luce è calore in rapido movimento. Appena la luce si combina con un corpo, diventa calore, quando se ne allontana ridiventa luce. Luce e calore, quindi, sono metamorfosi l'una dell'altro. Sono fantasmi, ombre della materia in movimento. Nell'esoterismo orientale tutte le forze (luce, calore, elettricità, ecc.) sono chiamate Dei.

CALUMET

 
(Ame.) - Con questo termine, presso le tribù indiane dell'America, si designava la pipa della pace. Il capo tribù, fumando questo oggetto , stipulava accordi, sia religiosi che politici e sociali.

CALVINISTI

 
(Rel.) - Seguaci del Calvinismo, movimento religioso che nella sua teologia, nella sua disciplina ecclesiastica, nella liturgia e nell'etica, si improntò al pensiero di Calvino. I movimenti calvinisti hanno assunto forme diverse nei vari paesi in cui si sono diffusi, pur mantenendo alcuni caratteri fondamentali che li distinguono dalle altre professioni protestanti. Il calvinismo è caratterizzato da un intreccio di vicende religiose politiche e sociali che influenzano l'ambiente politico-sociale, ma ne vengono anche influenzati. Fondamento della costituzione ecclesiastica calvinista è la Comunità dei Fedeli in cui l'autorità è affidata agli Anziani; più rara la figura del Vescovo. Il loro culto è improntato ad una austera semplicità : niente musica, niente fasto, niente paramenti, niente ornamenti alle chiese; vengono cantati i salmi con gravi e solenni melodie. La dottrina della elezione, la dimensione della fede che coinvolge tutta la vita, l'etica del lavoro conferirono alle comunità calviniste un grande dinamismo che ne determinò la fortuna. Sfruttarono il potere dello Stato per la predicazione del vangelo e riconobbero il Principe solo quando accordava loro tale privilegio : contro il Principe che osteggia la chiesa ci si può rivolgere anche con le armi! All'interno del movimento vi furono controversie teologiche, particolarmente vivaci, sulla interpretazione della dottrina della predestinazione nei suoi rapporti con la libertà dell'uomo. Notevole il dibattito fra Arminius e Gomar, risolto dal Sinodo di Dordrecht con la teoria del tulip. Oggi il calvinismo conta nel mondo oltre 40 milioni di seguaci ed è membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

CALVINO

 
(Fr.) - Il suo vero nome è Jean Cauvin, nacque a Noyon nel 1509 e morì a Ginevra nel 1564. Di famiglia religiosa, ricevette formazione umanistica a Parigi, dove studiò latino, filosofia e teologia. Poi, per volontà del padre si diede agli studi giuridici ad Orleans ed a Bourges, conseguendo il dottorato in giurisprudenza. Fra il 1529 ed il 1533 avvenne in lui una maturazione che lo portò fuori dal cattolicesimo. Dopo la morte del padre ritornò a Parigi e si dedicò agli studi umanistici, venendo a contatto con i circoli "evangelici" che volevano rinnovare la chiesa. Nel 1534 Francesco I scatenò la caccia ai rinnovatori e Calvino si rifugiò in Svizzera, a Basilea, dove pubblicò due anni dopo la Christianae religionis institutio, esposizione in modo organico e sistematico della sua dottrina. Nel 1538 andò a Strasburgo, dove si sposò. Nel 1541 si stabilì a Ginevra, dove, con le Ordinanze Ecclesiastiche, organizzò la sua chiesa, dopo aver vinto il conflitto con i suoi oppositori, non senza qualche condanna al rogo. Ginevra divenne una città-chiesa ed anche una chiesa-città, prima tappa di un cammino volto ad instaurare il Regno di Dio sulla terra. Calvino continuò il suo lavoro con fervore, difendendo le sue idee, morendo, infine, di stenti fisici e morali. Calvino accolse i grandi temi della teologia luterana, ma la ripensò in modo autonomo. Egli fonda la sua teologia sul riconoscimento della sovranità assoluta di Dio, che regge con la sua provvidenza la vita del creato e determina il corso degli avvenimenti. L'obbedienza alla volontà di Dio dev'essere perseguita con ferma determinazione, poiché salvezza e dannazione sono stabilite dalla libera volontà di Dio. È Dio che stabilisce che cosa debba avvenire di ciascun uomo. Tutto ciò si può riassumere come la Dottrina della Predestinazione. Calvino rifiuta il sacerdozio ministeriale, ma riconosce come strutture necessarie alla vita della sua chiesa, i ministeri di anziani, pastori e diaconi. Egli accetta la tradizione cristiana, ma la sottomette al giudizio della Scrittura. La vita politica è il campo della santificazione del cristiano, il lavoro è una vocazione religiosa attraverso la quale si realizza nel mondo il piano di Dio, lo Stato deve assicurare la pacifica convivenza degli uomini, combattere l'idolatria, sostenere la vera religione. La sua chiesa ha un'organizzazione semplicissima : un pastore ed un consiglio di anziani dirigono gli affari della parrocchia, i ministri sono di istituzione divina, i diaconi soccorrono i poveri, i dottori compiono il lavoro teologico; la vita è un continuum fra Bibbia, lavoro e preghiera.

CAM

 
(Eb.) - Uno dei tre figli di Noè, capostipite di uno dei tre gruppi etnici (camitico) nei quali la Genesi divide il genere umano. Accogliendo il legame fra Cam e Kemt (geroglifico che designa l'Egitto), Camiti vengono detti gli Egizi ed alcune stirpi affini, che parlano lingue della stessa famiglia. Come altri dei della mitologia universale, Cam priva il genitore dei genitali per appropriarsi del controllo della generazione. Egli simbolizza la sottorazza che scoprì la nudità della Razza Madre, dei Senza Mente, di quelli che "commisero il peccato". Secondo alcuni è un Titano o un Gigante, come Sem, Iafet ed altri.
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