Glossario

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PREFORMAZIONE

 
(Fil.) - Teoria secondo la quale le varie parti di un organismo sono già presenti in germe nell'uovo e pertanto la formazione dell'individuo definitivo avviene semplicemente con lo sviluppo di tale struttura germinale. Questa teoria si oppone a quella dell'epigenesi, secondo la quale l'organismo è il risultato di una formazione successiva delle sue parti durante lo sviluppo embrionale. Nei secoli XVII-XVIII valenti scienziati sostennero questa teoria e ne tentarono anche una dimostrazione sperimentale. Erano detti "ovisti" e non riuscirono a cancellare la teoria opposta. Brillante la posizione di Kant che, nel tentativo di integrare meccanicismo e teleologismo, distinse due concezioni differenti: occasionalismo (in ogni accoppiamento di materia la causa suprema del mondo dà immediatamente la formazione organica) e prestabilismo (individua due tendenze: teoria dell'evoluzione ed epigenesi). Come si vede anche un grande pensatore può dare grandi contributi alla confusione della scienza!

PREGHIERA

 
(Rel.) - Presso gli antichi era un atto di raccomandazione agli Dei, stando ritti, con le braccia tese al cielo, le palme delle mani aperte e congiunte. Il cristianesimo modificò la posizione delle braccia: allargate anziché verso l'alto; con esso, la preghiera divenne una richiesta, umile ed insistente, a Dio, o ai Santi, in relazione ad un qualche scopo. Omero raffigurava la preghiera come una donna zoppa, con faccia mesta ed occhi storti. Ma se ogni cosa è stata già da Dio scritta nel gran Libro degli Eventi, se gli eletti hanno già il loro posto come dice Gesù, ed i dannati il loro secondo molti Padri della Chiesa, a che serve pregare ? Si finirebbe con il lasciare dei posti vuoti in Paradiso o all'Inferno! La preghiera è un fenomeno molto diffuso, fin dai tempi più remoti, presso tutti i popoli. La si trova in tutte le religioni, sotto diverse forme, in modo spontaneo o standardizzato (testi scritti), individuale o collettiva, esterna o interna al rito, con o senza canti e danze. In alcuni casi è previsto che sia appena mormorata, o addirittura interiorizzata. La preghiera, poi, può avere la forma di una litania (il sacerdote recita, i fedeli rispondono), di una giaculatoria (formula considerata come espressione dell'ultima essenza della religione; ad esempio la prima sura del Corano), di una salmodia (preghiera ritmica), di un inno (libero componimento poetico mirante all'esaltazione della divinità, con accompagnamento di musica e danza). Essa può essere accompagnata da una gestualità rituale, oppure si richiede una particolare postura per farla. Vi sono preghiere utilitarie (semplici richieste), profetiche ( esaltazione della divinità per l'autoumiliazione del pregante che in essa formula la richiesta), mistiche ( nessuna richiesta, solo desiderio di innalzarsi verso la divinità), ecc. Nel Cristianesimo degli inizi, la preghiera era connessa con il possesso dei carismi dello Spirito. Pare che la più antica preghiera sia il Pater Noster, che i Vangeli fanno risalire a Gesù, ma sarà Paolo a gettare le basi per la formulazione della dossologia e dell'epiclesi, in connessione manifesta con le formule del giudaismo. Seguirono poi le preghiere del pane e del vino e quella del ringraziamento alla fine del convito. Preghiera, culto e liturgia si sviluppano di pari passo e ben presto compare la preghiera di intercessione a favore della comunità della Chiesa Universale, quindi quella per il buon tempo, la fertilità e le sofferenza dei miseri. Nella Chiesa greca, la preghiera ha un valore prevalentemente mistico, con significato di adorazione del Dio e basta. Vi sono esempi di preghiere sublimi, con profondi contenuti, sia letterari che dottrinali. Lutero introduce i libretti di preghiera che nulla hanno di erudito ma sono destinati unicamente alla vita religiosa del popolo, servendo solo per la devozione.

PREKSHENAM

 
(San.) - Nel tantrismo, con questo termine si designa il flirtare, una delle fasi del rito sacro.

PRELOGISMO

 
(Fil.) - Modo di pensare dei primitivi che non regolavano il loro pensiero secondo la logica (principio aristotelico di non contraddizione), bensì secondo la legge di partecipazione. La mentalità logica distingue fra oggetti ben definiti, la prelogica dei primitivi non farebbe distinzione fra concetti soggettivi ed oggettivi. Ad esempio: il primitivo non farebbe alcuna distinzione fra una persona, i suoi capelli tagliati, gli indumenti, l'ombra, il gruppo di appartenenza, il luogo in cui vive; qualsiasi cosa accadesse ad una qualunque delle cose sopra dette, essa riguarderebbe anche le altre, dal momento che tutto il particolare viene inteso come partecipante ad una esistenza unica. Bruciare i capelli di una persona è bruciare la persona, calpestare l'ombra di una persona è calpestare la persona stessa e così via.

PREMAN

 
(San.) - "Amore" e, in particolare, l'amore trascendente della coppia divina.

PREMIO

 
(Fil.) - Concetto molto importante, sia in sede etica che religiosa e morale. Esso è il corrispettivo della pena, o punizione, o castigo, concepito il premio come consecutivo ad un comportamento virtuoso, gli altri a quello opposto. Il premio alla virtù è caratteristico della concezione etico-religiosa che prospetta una soluzione escatologica dei problemi della vita, assicurando ciascuno ad un giudizio finale destinato a premiare od a punire. Ma la coscienza morale vorrebbe che il comportamento morale fosse fine a sè stesso e non in vista di un premio finale. Da qui la tesi rigoristica che nega ogni sistema di premiazione, cercando di far prevalere il senso del dovere.

PREMONIZIONE

 
(Occ.) - Informazione paranormale relativa al verificarsi di eventi futuri. È un avvertimento di tipo emotivo che preannuncia un forte evento in arrivo.

PREOCCUPAZIONE

 
(Fil.) - Occupare in anticipo, ovvero prendersi cura antecedentemente di un qualcosa che riguarda il futuro soprattutto in relazione ad eventi negativi. In qualche modo serve ad attivare lo spirito per posizionarsi in condizione vantaggiosa e ridurre gli eventuali danni. Per gli Ebrei ed i Greci, la bisaccia era simbolo della cura e del pensiero per gli alimenti. Diogene aveva per dispensa una bisaccia, come dire che si preoccupava poco delle cose terrene. Nel Vangelo si dice di non portare bisaccia per il domani, ovvero bisogna rimettere il futuro alla volontà di Dio. Nella Bibbia si legge: "fatevi i sacchetti che non invecchiano", ovvero non preoccupatevi a costruire tesori in questo breve pellegrinaggio che è la vita.

PRESAGIO

 
(Occ.) - Indizio sullo svolgersi di determinati eventi futuri che può trarsi, secondo credenze religiose o superstiziose, dall'osservazione di fatti, intesi non come cause ma come segni premonitori. È un presentimento di ciò che accadrà. La credenza del presagio non si fonda sul principio di causalità ma sulla connessione universale delle cose e sul parallelismo fra l'azione automatica di forze analoghe. Ogni cosa può essere presagio di un'altra, ma non di qualunque altra. Il simile produce il simile e la parte corrisponde al tutto. Nella interpretazione di presagi giocano associazioni di idee, tradizioni rituali e mitologiche, ricordi di coincidenze sperimentate, principi fondamentali del pensiero magico. Esiste poi la possibilità di stabilire un nesso fra il presagio e la divinità. Vi sono i presagi casuali, la cui interpretazione può essere fatta, oltre che da esperti, anche da persone normali, sulla base di tradizioni vigenti. Vi sono i presagi richiesti, che rientrano nel campo della divinazione normale (diversa da quella ispirata), che può essere induttiva od obiettiva. I presagi possono basarsi sull'astrologia, sul volo degli uccelli, sulla piromanzia, l'idromanzia, ecc. Tale è il sistema divinatorio cinese le cui regole sono contenute nel libro sacri I-King. Presagi provocati sono i sacrifici, dove si esamina il comportamento del fuoco, quello della vittima, ed altri dettagli; tali sono anche quelli che provengono dalla ieroscopia. Gli Egizi usavano spesso l'avvoltoio per ottenere presagi. Essi, infatti, incaricavano le sentinelle di osservare da quale parte dell'esercito si posassero gli avvoltoi, deducendo che in quella si avrebbe avuto il maggior numero di perdite. Si pensava che l'avvoltoio conoscesse in anticipo il luogo dove avrebbe trovato lauto pasto. La calendula pluviale veniva usata per sapere se vi era pioggia in arrivo; essa, infatti, apre i fiori dalle sette del mattino alle quattro del pomeriggio, se il tempo è bello, altrimenti vi è maltempo in arrivo. Gli Etruschi pensavano che sognare un albero di fico con frutti maturi, specie se bianchi, era presagio certo di beni in arrivo. Il popolo Azteco credeva fermamente nei presagi e, si dice, che ben dieci anni prima dell'invasione spagnola ben sette presagi fecero intendere chiaramente che il loro impero sarebbe stato distrutto.

PRESBITERIANESIMO

 
(Rel.) - Tipo di organizzazione di alcune chiese protestanti di ispirazione calvinista, basato su "presbiteri", ossia pastori, o ministri, "anziani" laici. Si differenzia sia dall'episcopalismo sia dal congregazionalismo. Ciascuna chiesa locale è retta dal concistoro composto dal pastore e dagli anziani; il presbiterio è il consiglio composto dai pastori e dagli anziani dei vari concistori, il cui ufficio consiste nell'ordinare i nuovi ministri. Il sinodo, formato dai delegati dei vari presbiteri, ha il compito di vigilare sulla dottrina e sulla disciplina delle comunità. L'organo supremo è l'Assemblea Generale, composta di pastori e di anziani eletti dai presbiteri. Il presbiterianismo si ispira alla dottrina calvinista, riconosce la Sacra Scrittura come norma normans e la Confessione di Westminster come norma normata. Il culto si fonda sulla lettura della Bibbia e sul sermone, mentre la Cena viene celebrata alcune volte l'anno.
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